Come erano fatte le navi romane?

Le navi erano lunghe una trentina di metri e larghe cinque (5 m) e avevano uno scafo sottile e affusolato che permetteva una maggiore agilità nelle operazioni navali; presentavano un alto albero centrale su cui veniva issata la vela, per consentire la doppia propulsione.

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Come erano fatte le navi?

Le dimensioni delle navi erano cresciute e potevano trasportare fino a 1200 tonnellate di carico. Avevano una chiglia in legno di quercia e il fasciame era realizzato con legno di abete, di pino o di cedro. Sovente l'opera viva veniva rivestita in piombo. Potevano avere anche due o tre ponti.

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Quante flotte Aveva Roma?

Secondo Polibio, la flotta romana che tornava in Italia era composta da 364 navi, quindi 130 erano rimaste ad Aspide.

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Dove costruivano le navi i romani?

CLASSIS MISENENSIS

La baia interna era adibita ai cantieri e al rimessaggio delle navi, mentre quella esterna era il porto vero e proprio.

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Come erano fatte le navi cartaginesi?

Nella fossa mettevano solide fondamenta di pietra e le coprivano di una serie di ceppi, che colmavano l'intera lunghezza della fossa lasciandosi sotto altro spazio. Da una chiusa immettevano quindi acqua marina nell'area scavata, sino a riempirla. Poi vi rimorchiavano la nave con l'aiuto di manovali.

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Le navi romane e le tattiche navali del mondo antico

Come erano le navi da guerra dei Fenici?

Le navi da guerra erano lunghe e affusolate, cioè snelle e sottili, per muoversi più velocemente. L'equipaggio contava 50 ufficiali e 300 soldati, che remavano disposti su due file per fiancata. A prua avevano un rostro, cioè una punta di ferro o di bronzo a forma di sperone per sfondare le navi nemiche.

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Chi vinse tra Romani e Cartaginesi?

Essendo Roma interessata ad avere l'egemonia anche per mare, i Cartaginesi si preoccuparono di questo aspetto, vedendo messa a repentaglio la loro posizione via mare e nell'ambito del commercio. Le guerre puniche decretarono poi la vittoria di Roma, con la sconfitta dei Cartaginesi.

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A cosa serviva il rostro delle navi?

Questo nome, per analogie di forma applicato a diversi oggetti, venne dato anche a quello sperone che si trovava sulla prora delle antiche navi da guerra e che serviva per allontanare o perforare e sventrare le navi nemiche.

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Come si orientavano i romani in mare?

Si viaggiava in primavera ed estate, precisamente fra marzo ed ottobre per trovare le migliori condizioni del mare e, poiché i romani non avevano strumenti di navigazione, si orientavano con li sole e le stelle.

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Come si chiama la nave romana?

Le navi da guerra erano: la Bireme, la Triremi, la Quadriremi, la Quinquiremi, la Esareme, la Deceris, l'Actuaria, la Liburna, la Caudicaria.

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Quanto erano lunghe le navi romane?

Le navi erano lunghe una trentina di metri e larghe cinque (5 m) e avevano uno scafo sottile e affusolato che permetteva una maggiore agilità nelle operazioni navali; presentavano un alto albero centrale su cui veniva issata la vela, per consentire la doppia propulsione.

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Perché i romani costruirono una flotta?

I Romani, per opporsi efficacemente a una potenza marittima come Cartagine, era necessario contrastarla anche sui mari. Infatti, costruirono una flotta da guerra composta da 100 quinqueremi e 20 triremi capaci di agganciare per mezzo di robusti arpioni le navi nemiche per abbordarli.

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Quanto era grande l'esercito romano?

Ai tempi dell'imperatore Settimio Severo l'esercito romano raggiunse quasi le 450.000 unità complessive, con ben 33 legioni (pari a 182.000 legionari) e oltre a 400 unità ausiliarie (pari a 250.000 ausiliari, di cui almeno 75.000 armati a cavallo circa).

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Come si Rasavano i romani?

Gli uomini e le donne dell'antica Roma usavano la pietra pomice per rimuovere i peli indesiderati. Producevano anche una pasta per i denti con bicarbonato di sodio e roccia vulcanica.

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Chi sono i veri romani?

I rom (al plurale anche nella forma: roma, in lingua romaní: řom o rrom) sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione e relativa lingua "romaní", conosciuti anche come "gitani" o "zingari".

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Che cosa hanno inventato i romani?

I romani sperimentarono in campo medico la rimozione delle vene varicose, della cataratta e perfino la chirurgia estetica. Tecnologie come il cemento armato, le arene e gli appartamenti su piani sono invenzioni romane così come sviluppato strutture impressionanti quali il Colosseo ed il Pantheon.

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Che fine fanno le navi vecchie?

L'aspettativa di vita di una nave è di soli 25-30 anni, a quel punto molte di esse ormai in disuso vengono smantellate. La pratica dello shipbreaking di una nave è il processo di demolizione e della vendita delle loro parti o del materiale in cui sono fabbricate – principalmente l'acciaio.

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Cosa scaricano le navi in mare?

Le navi scaricano petrolio e acque reflue fino a 3000 volte l'anno nelle acque europee.

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Come si chiama la statua sulle navi?

Ornamento scultorio (anche detto mascherone) che si poneva all'estremità prodiera dello scafo dei velieri.

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Perché Annibale si suicidò?

Le fonti, comunemente, attribuiscono la fine di Annibale a suicidio compiuto tramite assunzione di veleno, un φάρμακον che da tempo egli portava con sé allo scopo di sfuggire l'onta di una possibile cattura da parte dei Romani.

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Chi sono oggi i cartaginesi?

Cartagine era una città-stato fenicia della costa nordafricana (facente ora parte dell'odierna Tunisia), la quale, prima delle Guerre puniche contro Roma (264 – 146 a.C.), fu la maggiore, più ricca e più potente entità politica del Mediterraneo.

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Perché gli antichi romani chiamavano Puni i cartaginesi?

Sono conosciute come puniche in quanto i romani chiamavano punici i cartaginesi. A sua volta il termine punico è una corruzione di fenicio, come Cartagine è una corruzione del fenicio Qart Hadash (città nuova).

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Come facevano i Fenici a fare il vetro?

I Fenici inventarono poi la tecnica e l'arte della soffiatura del vetro: attraverso una speciale canna soffi avano l'aria dentro la pasta di vetro fusa con il calore, per modellarla fino a ottenere le forme desiderate.

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Perché la vela e quadrata?

La vela quadra era una vela usata nelle navi antiche. Si chiama così perché era di forma rettangolare o trapezia e perché operava ad angolo retto rispetto al moto della nave.

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Quale legno usavano i fenici per costruire le navi?

Le navi fenicie

Il legno usato era quello dei maestosi cedri che crescevano sui monti del Libano e davano fusti dritti e altri fino a 40 metri.

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