Quanti soldi sono 10 giorni di malattia?
In generale per i lavoratori dipendenti del settore privato l'indennità ammonta: Al 50% della retribuzione media giornaliera per i primi 20 giorni di malattia (dal quarto al ventesimo giorno); Al 66,6% per i giorni successivi della malattia o nei casi di ricaduta (dal ventunesimo al centottantesimo giorno).
Come vengono pagati 10 giorni di malattia?
165, nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio”.
Quanto vengono pagati 7 giorni di malattia?
Per i lavoratori dipendenti, il 100% della malattia viene pagata nei primi tre giorni di “carenza” dal datore di lavoro. Dopodiché, si seguono le tabelle dell'Inps del 50% e del 66,66%.
Quanto si prende con una settimana di malattia?
50% della retribuzione media globale giornaliera percepita dal lavoratore nel periodo mensile scaduto e immediatamente precedente l'inizio della malattia, per i primi 20 giorni; 66,66% ( 2/3) della retribuzione media giornaliera di cui sopra, dal 21° giorno.
Quanto si perde in busta paga con la malattia?
Non solo, ma nei primi 9 mesi di assenza non subisce alcuna riduzione dello stipendio. Nei tre mesi successivi perde il 10%, dal 13esimo al 18esimo mese il 50% e dal 18esimo mese in poi non gli viene riconosciuta alcuna retribuzione.
LO STIPENDIO DURANTE LA MALATTIA: COME FUNZIONA
Cosa succede se prendo solo un giorno di malattia?
Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n. 17898 del 22 agosto 2007) ha stabilito che le assenze per malattia anche della durata di un solo giorno devono essere giustificate dal certificato medico, se il datore di lavoro lo richiede.
Quanto viene pagata la malattia i primi 10 giorni?
Agli operai, in particolare, l'indennità giornaliera di malattia spetta in misura pari: al 50% della RMG per le giornate indennizzabili comprese nei primi 20 giorni di malattia; al 66,66% della RMG a decorrere dal 21° giorno di malattia.
Cosa succede dopo 10 giorni di malattia?
per gli eventi morbosi di durata inferiore o uguale a dieci giorni di assenza, sarà corrisposto esclusivamente il trattamento economico fondamentale con decurtazione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio.
Quanto è pagata la malattia il primo giorno?
Nel contratto collettivo del commercio, la malattia è generalmente pagata al 100% nei primi tre giorni, detti “di carenza” perché a carico del datore di lavoro.
Come si calcola l'indennità di malattia?
L'indennità per malattia è pari ad una percentuale della retribuzione media giornaliera: normalmente non è dovuta nei primi 3 giorni di assenza, detti periodo di carenza, è dovuta in misura pari al 50% sino al 20° giorno di assenza, ed al 66,66% dal 21° giorno, sino ad un massimo di 180 giorni.
Come funziona la malattia nel weekend?
Salvo alcune eccezioni previste dal legislatore, il datore di lavoro ha infatti diritto a richiedere la visita fiscale anche durante il weekend o i giorni festivi che ricadono nel periodo di malattia del lavoratore, sempre secondo le fasce orarie previste dalla normativa di riferimento.
Perché i primi tre giorni di malattia non vengono pagati?
Nei primi tre giorni di malattia, al lavoratore non viene erogata alcuna somma da parte dell'Inps e solitamente l'indennizzo è a carico del datore di lavoro, in base alle regole applicate dal contratto collettivo di cui fa parte il lavoratore.
Cosa succede se la malattia scade di venerdì?
Esemplificando: il lavoratore il cui primo certificato scade nella giornata di venerdì, in caso di mancata guarigione, deve rivolgersi al curante il venerdì stesso oppure, in assenza, al Servizio di Continuità Assistenziale (c.d. Guardia Medica), che può rilasciare una certificazione che può coprire il sabato e la ...
Quando si è in malattia si può uscire?
Ma rimane salvo il principio che il lavoratore malato non deve chiudersi a casa, perché può uscire, negli orari al di fuori delle visite mediche, purché non peggiori il suo stato di salute.
Quando l'INPS manda la visita fiscale?
L'accertamento mediante visita fiscale INPS si verifica quando un dipendente è in congedo per malattia e assente dal lavoro.
Quanti giorni di malattia si possono fare in un mese?
In linea generale, la legge vigente stabilisce un massimo di 180 giorni di malattia retribuiti nell'arco di un anno. Però, sempre a favore del lavoratore, il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) o le disposizioni aziendali possono prevedere una diversa durata massima della malattia.
Quanti giorni di malattia si possono fare per non essere licenziati?
È quasi sempre la contrattazione collettiva a stabilire la durata del periodo di comporto; la legge lo fa soltanto per gli impiegati, fissandola a 3 mesi se l'anzianità di servizio è inferiore a 10 anni, e a 6 mesi se invece tale anzianità è superiore a 10 anni.
Chi è in malattia può essere licenziato?
Ad esempio, per il CCNL Commercio e Terziario, viene previsto un periodo di 180 giorni, in un anno solare. Se, quindi, le assenze del lavoratore superano il periodo di comporto previsto, può scattare il licenziamento che, però, non sarà disciplinare, ma per giustificato motivo oggettivo.
Cosa fare se il datore di lavoro non paga la malattia?
Richiesta stragiudiziale. La modalità più semplice e meno onerosa in caso di retribuzione non pagata è quella di indirizzare al datore di lavoro una lettera di contestazione e messa in mora (scarica IL FAC SIMILE della richiesta di pagamento stragiudiziale) che contenga tutti gli estremi della rivendicazione (art.
Quanto costa al datore di lavoro mandare il medico fiscale?
Per procedere il datore di lavoro deve presentare apposita istanza telematica sul portale INPS. In questo caso, il costo che sostiene il datore di lavoro è il seguente: 41,67 euro per la visita domiciliare in giorno feriale; 52,82 euro per la visita domiciliare in giorno festivo.
Quali malattie non sono soggette a visita fiscale?
- emorragie severe;
- insufficienze renali;
- trapianti d'organo vitali;
- polmoniti, broncopolmoniti, fibrosi cistica;
- insufficienza miocardica, ischemica o meccanica;
- infezioni sistemiche come l'AIDS;