Quanti italiani vivono a Fiume?

Nella città di Fiume, dove ha sede il maggior giornale di lingua italiana della Croazia, nonché alcuni istituti scolastici in lingua italiana, ufficialmente gli italiani sono circa 2300, sebbene la locale comunità italiana di Fiume abbia all'incirca 7500 iscritti.

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Quante persone parlano italiano a Fiume?

Secondo il censimento del 2011, a Fiume erano presenti 106 136 croati (corrispondenti all'82,52% degli abitanti totali), 8 446 serbi (6,57%), 2 650 bosniaci (2,06%), 2 445 italiani (1,90%) e 1 090 sloveni (0,85%).

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Quanti italiani ci sono in Istria oggi?

In tutta l'Istria la popolazione italiana si aggira attorno alle 15 mila persone, di cui un quinto in Slovenia, dove si concentra quasi esclusivamente a Capodistria (712), Pirano (698) e Isola (430).

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Perché il Fiume non è più italiana?

Fiume fece parte del Regno d'Italia per tutta la durata del regime fascista, ma nel 1943, quando l'Italia sottoscrisse l'armistizio con gli angloamericani, fu occupata dalle truppe naziste, che inserirono la città nella loro “Zona d'operazioni del Litorale adriatico”. Fiume cessò così di appartenere al Regno d'Italia.

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Quanti italiani vivono a Pola?

Oggi la maggioranza dei cittadini di Pola è croata (il 77,37% della popolazione totale, stando al censimento del 2011), seguita dai serbi (6,01%), dagli italiani (4,43%), dai bosgnacchi (3,5%) e dagli sloveni (0,9%).

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E ora Russia e Ucraina? Dario Fabbri

Quanti italiani abitano a Fiume?

Nella città di Fiume, dove ha sede il maggior giornale di lingua italiana della Croazia, nonché alcuni istituti scolastici in lingua italiana, ufficialmente gli italiani sono circa 2300, sebbene la locale comunità italiana di Fiume abbia all'incirca 7500 iscritti.

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Perché Pola non è più italiana?

Pola, ora si chiama Pula ed è in Croazia, fa parte delle città che alla fine della II Guerra mondiale e dopo il trattato del 1947 sono state cedute alla ex Jugoslavia. E' come dire che io non sono più italiana”.

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Che lingua si parla a Fiume?

Il dialetto fiumano (nome nativo fiuman [fjuˈman]) è un dialetto della lingua veneta parlato nella città di Fiume, dialetto con particolari radici storiche (oltre all'influsso dell'italiano e del croato, presenta ad esempio qualche elemento del tedesco, derivato dalla dominazione austroungarica).

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Come si chiamava la Croazia quando era italiana?

Dopo la battaglia di Austerlitz, nell'ambito della pace di Presburgo (1805), il Veneto, l'Istria e la Dalmazia passarono dal dominio asburgico a quello di Napoleone, imperatore dei Francesi. Nel marzo 1806 Napoleone aggregò ufficialmente l'Istria e la Dalmazia al Regno d'Italia.

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Quanti abitanti ha Pola?

Pola è una città croata con una popolazione di 57,460 abitanti, la più grande città dell'Istria.

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Quando l'Istria tornerà italiana?

La zona A viene affidata in amministrazione all'Italia, la zona B alla Jugoslavia. Il 10 novembre 1974 viene firmato il Trattato di Osimo che rende definitivo il confine tra l'Italia e la Jugoslavia e assegna definitivamente l'ex zona A alla sovranità italiana e l'ex zona B a quella Jugoslava.

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Si parla italiano in Croazia?

La lingua ufficiale della Croazia e di Dubrovnik è il croato, una lingua slava abbastanza complicata per gli italiani. Tuttavia, nelle principali zone turistiche di Dubrovnik si parla inglese e italiano.

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Fiume è italiana o croata?

Secondo le decisioni del trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, Fiume è stata ceduta dall'Italia alla repubblica federale di Iugoslavia che l'ha incorporata nella repubblica croata.

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Dove parlano il vero italiano?

L'italiano è la lingua madre di circa 63 milioni di persone ed è appresa come seconda lingua da altri 3 milioni. Oltre che in Italia, è la lingua ufficiale di San Marino, Svizzera e Città del Vaticano, ma è diffusa anche in certe zone croate, slovene e albanesi, dove esistono piccole comunità di origine italiana.

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Perché l'Italia ha perso Fiume?

Purtroppo per la città di Fiume avvenne, dopo la Seconda guerra mondiale, l'occupazione militare da parte jugoslava. Le violenze e la politica anti-italiana dei comunisti jugoslavi provocarono il successivo esodo di oltre 38.000 italiani e la città cambiò nome e identità.

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Perché l'Istria è stata ceduta alla Jugoslavia?

Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli italiani che abitavano la Venezia Giulia, l'Istria e la Dalmazia abbandonarono in massa queste regioni, passate alla Jugoslavia per effetto del trattato di pace.

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Quando Pola era italiana?

L'annessione avvenne il 5 novembre 1918, ad opera delle milizie italiane, sbarcate nella vicina Fasana. Alla fine della Prima guerra mondiale, l'Italia ottenne la sovranità sulla Venezia Giulia, di cui Pola divenne una delle nuove province, a sigla PL.

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Per cosa è famoso il Fiume Croazia?

Fiume, oltre a un centro storico e prezioso che si “scontra” con l'architettura della periferia e il fascino decadente del suo grande porto, conserva diversi monumenti di interesse. Uno di questi è la Cattedrale di San Vito che, per le sue dimensioni monumentali, è ancora oggi considerata un vero capolavoro barocco.

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Perché il Fiume non fu data all'Italia?

Fiume non era stata assegnata all'Italia nel Patto di Londra, ma l'Italia la poteva reclamare in ossequio al “Principio di autodeterminazione dei Popoli” sostenuto proprio dal Presidente Wilson. Era infatti situata in una regione prevalentemente croata, ma abitata in maggioranza da italofoni.

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Quando Zara era italiana?

La Provincia di Zara fu una provincia italiana esistita in Dalmazia tra il 1923 e il 1944. La sua targa automobilistica era ZA. Tutta la costa dalmata fu occupata militarmente dal Regio Esercito in seguito alla resa dell'Impero austro-ungarico il 4 novembre 1918.

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Cosa vuol dire esule giuliana?

Novecento. Per esodo giuliano-dalmata s'intende l'abbandono forzato, da parte della quasi totalità del gruppo nazionale italiano, del suo territorio d'insediamento storico in Istria, a Fiume ed a Zara, passate dopo la seconda guerra mondiale dalla sovranità italiana a quella jugoslava.

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