Qual è il trattamento fiscale per le spese di trasferta?
Sulla base di quanto indicato dall'art. 51 Tuir, le indennità percepite per trasferte o missioni fuori dal territorio comunale saranno escluse dall'imponibile fiscale del dipendente/collaboratore qualora non superino l'importo giornaliero pari a Euro 46,48, elevato a Euro 77,47 per le trasferte effettuate all'estero.
Qual è il trattamento fiscale per le indennità di trasferta?
L'indennità di trasferta fuori comune non rappresenta reddito imponibile ed è esente dall'IRPEF entro 46,48 euro giornalieri per trasferte nazionali e 77,46 euro per trasferte estere. La cifra eccedente oltre il limite verrà tassata.
Come viene tassato il rimborso spese per trasferta?
I rimborsi pagati dall'azienda ai dipendenti o ai collaboratori che abbiano effettuato una trasferta sono considerati spese aziendali e sono quindi fiscalmente deducibili. Ciò vuol dire che non dovrai pagare tasse su queste somme.
Come viene tassata l'indennita di trasferta?
L'art. 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) stabilisce che l'indennità di trasferta sia esente da imposte e contributi, a condizione che non superi determinate soglie.
Le spese di trasferta sono imponibili?
Trasferte nel territorio comunale (all'interno del Comune dove si trova la sede di lavoro): Le indennità o i rimborsi di spese sostenute nel territorio comunale sono integralmente imponibili per il dipendente, tranne i rimborsi di trasporto, se comprovati con documenti (es. ricevute del taxi).
RIMBORSO SPESE e indennità di trasferta: come funzionano?
Quali sono le novità per le spese di trasferta nel 2025?
Dal 1° gennaio 2025, i rimborsi per vitto, alloggio, viaggio e trasporto – inclusi taxi e NCC – saranno esenti da tassazione solo se effettuati tramite strumenti tracciabili, ovvero: Carte di credito, debito o prepagate. Bonifici bancari. Assegni bancari o circolari.
Quali sono i limiti di deducibilità fiscale per le spese di trasferta?
Le spese di trasferta sono deducibili entro i seguenti limiti: Fino a €180,76 al giorno per trasferte fuori dal comune, importo elevato a €258,23 per trasferte all'estero.
Come vengono tassate le indennità?
L'indennità riconosciuta dal giudice del lavoro per l'indebita reiterazione di contratti di lavoro a tempo determinato ha natura risarcitoria e, pertanto, non è soggetto a imposizione.
Quando la trasferta è esente?
I costi per vitto e alloggio seguono limiti di esenzione giornaliera (180 euro per trasferte in Italia, 258 euro per trasferte all'estero), oltre i quali diventano imponibili. È obbligatorio che il rimborso avvenga tramite strumenti di pagamento tracciabili a partire dal 2025.
L'indennità di trasferta di 15,49 euro è soggetta a tassazione?
Rimborso analitico
È, inoltre, escluso da imposizione l'erogazione di un importo di € 15,49 al giorno, elevato a € 25,82 per le trasferte all'estero, a copertura di ulteriori spese che non siano state documentate. Tale erogazione compensa il disagio del lavoratore subito a causa della permanenza fuori sede.
Qual è la differenza tra l'indennità di trasferta e il rimborso spese?
RIMBORSO SPESE O INDENNITÀ DI TRASFERTA
L'indennità, infatti, corrisponde a un rimborso forfettario, mentre il “rimborso spese” copre i costi effettivamente sostenuti dal dipendente durante la sua trasferta e si basa sulla produzione di una dettagliata nota spesa.
Quali sono le novità fiscali per i rimborsi spese nel TUIR dal 2025?
n. 917/1986 (TUIR) stabilisce che “in caso di rimborso delle spese di alloggio, ovvero di quelle di vitto, o di alloggio o vitto fornito gratuitamente il limite è ridotto di un terzo. Il limite è ridotto di due terzi in caso di rimborso sia delle spese di alloggio che di quelle di vitto”.
Come deve essere pagata la trasferta?
Se il dipendente pernotta fuori casa: l'indennità di trasferta non deve essere inferiore al doppio della retribuzione giornaliera abituale; Se non ha luogo un pernottamento: l'indennità è di un terzo rispetto al doppio della retribuzione giornaliera.
Come calcolare il rimborso della trasferta?
Esempio di calcolo rimborso chilometrico
Il dipendente per la tipologia di auto utilizzata potrebbe richiedere la liquidazione di un rimborso chilometrico pari a 0,8303€/km x 300 km = 249,09€, senza vedersi tassato l'importo. pari quindi a 0,4785€/km x 300 km = 143,55€.
Quali sono i contributi INPS per una trasferta in Italia?
Le indennità di trasferta dei lavoratori concorrono alla formazione del reddito e sono quindi soggette alle trattenute previdenziali, nella misura del 50% dell'intera somma.
I rimborsi spese sono tassati?
I rimborsi analitici delle spese di viaggio (anche sotto forma di indennità chilometrica) e trasporto non concorrono a formare il reddito quando idoneamente documentati. Ogni altro rimborso (oltre a vitto, alloggio, viaggio e trasporto) è assoggettato interamente a tassazione.
Quanto è tassata la trasferta?
Le indennità e le maggiorazioni di retribuzione erogate ai trasfertisti, in relazione alle attività lavorative espletate in luoghi sempre variabili e diversi, sono imponibili al 50% e deducibili per l'azienda.
Che cos'è il trattamento di trasferta?
I lavoratori per cui è prevista un'indennità giornaliera ricevono una somma prestabilita (a forfait) per ogni giorno di trasferta. L'indennità a forfait è esente da imposte o contributi se inferiore alle seguenti soglie: € 46,68 per trasferte in Italia; € 77,46 per trasferte all'estero.
Cosa significa "trasferta esente 46,48"?
Esso è: – esente fino a € 46,48 giornaliere, per trasferte effettuate all'interno del territorio nazionale; – esente fino a € 77,46 giornaliere, per le trasferte all'estero. Gli importi giornalieri eccedenti tali limiti sono interamente soggetti ad imposizione fiscale e contributiva.
Qual è l'importo massimo dell'indennità di trasferta?
– 46,48 Euro al giorno per le trasferte fuori del territorio comunale ma effettuate in Italia; – 77,46 Euro al giorno per le trasferte all'estero. È importante sottolineare che l'importo massimo giornaliero della diaria è fisso, indipendentemente dalla durata della trasferta.
Come si giustifica la trasferta?
Gli elementi da inserire sono: la motivazione del viaggio; il tipo di trasferta; l'attività da svolgere; la data inizio e la data fine del servizio fuori sede; il luogo di destinazione; la richiesta di prenotazione dei servizi di viaggio e alloggio.
Qual è il limite giornaliero per le spese di trasferta?
Le somme erogate mediante rimborso analitico a piè di lista sono deducibili per il datore di lavoro fino al limite giornaliero di: Euro 180,76 per le trasferte in Italia. Euro 258,23 per le trasferte all'estero.
Qual è l'importo massimo che si può detrarre?
Principi generali. Fino al 31 dicembre 2024 il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione del 50% è di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo limite è annuale e riguarda il singolo immobile e le sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente.
Cosa includono le spese di trasferta?
Il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese che sostiene durante la trasferta. Le più comuni riguardano il vitto, l'alloggio e il trasporto. Quest'ultima categoria include diversi costi, tra cui: il rimborso chilometrico (se il dipendente utilizza i propri mezzi privati per spostarsi)
