Perché si dice fare il veneziano?

2) Avanzo un'ipotesi sull'origine del termine "veneziano" usato per un calciatore: i veneziani erano scherzosamente chiamati "faso tuto mi", poiché si vantavano di essere capaci di fare tutto. Il calciatore che tiene sempre il pallone, senza mai passarlo, è allora un "veneziano" volendo fare tutto da sé.

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Come si salutano i veneziani?

La parola “Ciao” deriva dall'antico saluto veneziano “s'ciavo” (schiavo, sottintendendo “vostro”). Da “s'ciavo” a "s'ciao", si trasformò definitivamente in “ciao”. Oggi questa forma di saluto amichevole è ormai d'uso comune ed è una delle parole italiane più famose all'estero!

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Cosa vuol dire Venezia?

Venezia sia di origine etrusca e significhi esattamente «città dei canali» e pure l'altro (macro)toponimo Veneto significhi «regione dei canali (di irrigazione e pure di navigazione interna)». Il significato di entrambi i toponimi si adatta perfettamente alla loro sitazione geo-idrologica.

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Perché la Serenissima si chiama così?

Il termine “serenissima” deriva dal latino “serenissimus”, che significa “molto serena” o “la più serena”. Questo epiteto è stato usato per sottolineare la stabilità politica e la tranquillità sociale che caratterizzavano la Repubblica di Venezia, nonostante le sfide e le rivalità con altre potenze europee.

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Come si chiamava prima Venezia?

Venetia compare così nella suddivisione amministrativa augustea dell'Italia (6 d.C.) e, accanto all'antica Istria, faceva parte della X Regio. Il toponimo continuò a essere utilizzato sotto i Bizantini che chiamavano Venetikà, o Venetia maritima in latino, la fascia costiera da Chioggia a Grado.

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Perché si dice "attaccare bottone"?

Che significa sboro?

Il tono con cui il "Ghe Sboro" viene espresso cambia completamente il significato. Si può utilizzare come esclamazione di stupore o di ammirazione, ad esempio, ma al contrario espresso con tono secco e sarcastico può rappresentare menefreghismo. Può voler dire tristezza se usato con tono dispiaciuto.

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Come si dice bella ragazza in veneziano?

tosa - Treccani - Treccani.

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Cosa urlano i gondolieri?

O'e - è il grido tipico di chi conduce una gondola o una barca a remi nei canali e nei rii della Laguna.

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Quanto guadagnano i gondolieri a Venezia?

Massimo fa il gondoliere a tempo pieno: dalle 9 alle 14 ore al giorno. Non si lamenta di quello che guadagna, poco più di duemila euro al mese: “Per una corsa in gondola di 40 minuti per cinque persone chiedevo 80 euro”.

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Quante donne gondoliere ci sono a Venezia?

Attualmente ci sono 433 licenze di gondolieri e oltre 200 sostituti gondolieri in libero mercato, ovvero chiamati quando c'è bisogno. Le quattro presenze femminili si contano ancora sulle dita di una mano, ma sono comunque un segnale di un'apertura fino a quindici anni fa inconcepibile.

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Cosa vuol dire Goldon in Veneto?

Goldòn: preservativo. Dare del Goldòn a qualcuno significa associarlo al preservativo. La parola Goldòn deriva dalla pubblicità delle confezioni di profilattici importati dagli americani nel dopoguerra che diceva “Gold-one!”. A (ara) che te vegno : parafrasi di A.c.t.v., l'azienda di trasporto pubblico a Venezia.

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Cosa vuol dire Putea in Veneto?

Eppure la parola non nasce in un contesto peccaminoso : l'etimologia è incerta ma sicuramente ha avuto il suo ruolo la radice putta, femminile di putto dal latino putus (fanciullo), tanto che in alcune regioni come il Veneto, «putea» è ancora sinonimo di ragazza.

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Cosa vuol dire BUEO in Veneto?

Bueo significa budello in dialetto veneto. donna che la dà ai quattro venti e si fa pure pagare, altrimenti detta prostituta.

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Come si dice ciao a Venezia?

Da s'ciavo a s'ciao, nel corso dei secoli si è arrivati oggi al famosissimo “ciao”. Al contrario, un termine che difficilmente riuscirete a decifrare, a meno che anche voi non siate veneti, è freschin.

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Cosa vuol dire Ostrega in veneto?

di scherzoso stupore, di leggero dispetto, talora come energica e vivace affermazione (equivalente in genere a caspita, perbacco, e sim.); con questo senso, è forma eufemistica per ostia!, per quanto la grande diffusione della parola, nota anche fuori del Veneto, non ne faccia quasi più sentire l'origine. Dim.

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Che cosa vuol dire Ostregheta?

Ora l'esclamazione «ostregheta», un “perbacco” che esprime meraviglia e stupore, è diventata una delle 135 «dialettichette» della campagna di Nutella che raccoglie le più tipiche espressioni regionali.

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Cosa vuol dire Marso in veneto?

Dai romani ai veneti

Cioè il vecchio Marte, (che è divinità che nasce come protettrice della vegetazione) quello dell'anno precedente.

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Cosa significa Zanze in veneziano?

ZANZE (colle zz aspre) T. ant. Ciancie; Bagattelle, Cose frivole e da nulla.

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Cosa vuol dire bocia in veneto?

Bòcia: termine diffuso in tutta l'area trentino-veneta con il significato principale di bambino, ragazzo, giovanotto... Nel corpo degli alpini si chiama bòcia la recluta, in ambito commerciale il garzone.

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Cosa vuol dire Molton?

Ma torniamo all'inizio: prima di tutto, il molton è un tessuto super morbido che è ruvido su entrambi i lati e porta persino la sua qualità accogliente nel suo nome. Molton deriva da 'molleton', che a sua volta deriva da 'moelleux', che significa soffice o morbido.

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Come si chiamano le ragazze in veneto?

tóṡa2 s. f. [femm. di toso], region. – Ragazza. È voce propria dell'uso lombardo e veneto, ma diffusa anche in altre regioni del nord d'Italia e nota a livello nazionale: una bella t.; è andato a spasso con la sua t., con la sua ragazza; tosa al palo, nel dial.

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Come si dice ragazzo in veneziano?

tóṡo in Vocabolario - Treccani - Treccani - Treccani.

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Che sboro in veneto?

CON TONO DISPIACIUTO “GHE SBORO!” = CHE SFORTUNA!

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Come si dice scemo in veneto?

In italiano il suo corrispettivo è scemo o scimunito, ma in veneziano può assumere come sempre varie forme, dall'insulto all'affetto, dal tono scherzoso all'offesa vera e propria, fino al senso di smarrimento.

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Cosa vuol dire more veneto?

Stile cronologico, corrispondente all'uso del più antico calendario romano, secondo cui l'anno dell'era cristiana iniziava il 1° marzo. In uso a Venezia fino al 1797, ve ne sono testimonianze nella Francia altomedievale (6°-9° sec.).

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