Dove nasce il pellet?
Non dimentichiamoci che il pellet è anche ecosostenibile: per produrlo non vengono abbattuti alberi, nasce semplicemente dagli scarti di altri prodotti di legno. Inoltre, essendo inodore e rilasciando pochissimi residui di cenere, è il combustibile ideale per la propria casa.
Dove si produce il pellet?
A guidare la classifica dei produttori nazionali sono gli Stati Uniti con 7,4 Mt nel 2015 e 6,3 Mt nel 2016. Il Canada è il paese che ha registrato la recente maggiore crescita, avendo aumentato l'esportazione da 1,6 Mt nel 2015 a 2,4 nel 2016. Altri grandi produttori sono la Germania (2,2 Mt) e la Svezia (1,5 Mt).
Chi ha inventato pellet?
Il pellet nasce all'inizio degli anni '70 negli Stati Uniti quando, per far fronte ad una grave crisi petrolifera, un ingegnere mise a punto questo nuovo tipo di biocombustibile.
Come si produce il pellet?
Il pellet è un combustibile naturale al 100% perché si produce dagli scarti del legno non trattato. Il legno viene ridotto in segatura, sottoposto ad essiccazione e poi pressato in piccoli cilindri. Non contiene colle né solventi chimici e resta compatto grazie alla lignina, un componente naturale del legno.
Che tipo di legno ci vuole per fare il pellet?
Legni come faggio, betulla, pioppo, quercia sono a basso contenuto di resina e possono essere integrati con percentuali fino al 40% con legno di abete o pino.
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Cosa conviene di più legna o pellet?
Il pellet è ancora il combustibile più conveniente, con un risparmio del 30% sui costi finali dell'energia rispetto al metano, il combustibile che ha registrato gli aumenti più importanti in termini di costo della materia prima (gas naturale).
Qual è il migliore pellet in assoluto?
Tra le più utilizzate, c'è il pellet di faggio, che ha una resa migliore ma consuma di più e produce residui di cenere più consistenti. Alternativa valida è il pellet di abete, che ha un rendimento termico leggermente inferiore a fronte di ceneri e consumi più contenuti.
Quanto inquina la stufa a pellet?
Una ricerca americana condotta da scienziati dell'Institute for the Environment dell'Università del Nord Carolina e pubblicata sulla rivista scientifica Renewable Energy fornisce un dato allarmante al riguardo: la quantità di elementi inquinanti emessi è superiore di quasi 3 volte, 2,8 per l'esattezza, rispetto a ...
Cosa usare al posto del pellet in casa?
Si può ricorrere infatti ad altri scarti di lavorazione del legno (il pellet è esattamente questo) o a scarti agricoli ugualmente efficaci, ecco alcuni nomi utili che dovremmo cominciare a prendere in considerazione: cippatino di legno, nocciolino di sansa, mais, noccioli tritati della frutta e gusci di frutta secca ...
Quanto costa un impianto per la produzione di pellet?
Considerando che un impianto potrebbe essere valutato tra i 200.000,00-400.000,00 Euro (senza considerare l'impianto di essicazione), si avrà un ammortamento in: 300.000,00 / 87.500 = 3,43 ~ 3 - 4 anni (ribadisco il concetto che ciò avviene, se si ha una "giusta" rete commerciale per vendere tutto il pellets prodotto!) ...
Quanti anni dura il pellet?
Un sacco da 15 kg di pellet ci può durare anche un giorno intero, se teniamo accesa la stufa per 6 o 7 ore; tale utilizzo si traduce in circa 650 euro per 120 giorni di utilizzo; per risparmiare è fondamentale evitare la dispersione di calore, quindi combattere ed eliminare gli spifferi.
Come mai il pellet è aumentato così tanto?
La domanda di pellet è quindi aumentata esponenzialmente. E molti produttori stanno privilegiando il mercato interno per soddisfare la domanda. I prodotti di consumo sono in aumento e questo è dovuto principalmente ai costi del trasporto.
Chi sono i maggiori produttori di pellet in Europa?
In questi due grafici, tratti dallo "Statistical Report 2017", invece mostramo la produzione e il consumo di tutto pellet in Europa nel 2016. Il maggior produttore è la Germania con quasi due tonnellate. Tra i maggiori consumatori, la Gran Bretagna e l'Italia.
In quale nazione il pellet costa meno?
E nel resto d'Europa, dove costa di meno il biocombustile? Va detto che il costo del pellet varia da nazione a nazione: in linea generale, il pellet costa di meno in paesi dove viene prodotto in abbondanza come Canada, Stati Uniti e Russia. In Europa invece il maggior produttore è la Germania con quasi due tonnellate.
Quanto costa 15 kg di pellet oggi?
€5,45 IVA INCL.
Quanto dura 15 kg di pellet?
Un bancale di pellet, la misura standard con cui questo prodotto è venduto, comprende di norma tra i 65 e i 70 sacchi da circa 15 kg, per un totale di circa una tonnellata di pellet: questo significa che con un bancale la persona nel nostro esempio coprirà quasi un mese e mezzo di riscaldamento!
Qual è la differenza tra pellet e cippato?
Il cippato ha una resa di circa 4 kWh per Kg che lo rende ideale al riscaldamento domestico, mentre il pellet di circa 4,7 kWh per Kg. La forma dei due materiali è un'altra caratteristica che li differenzia.
Che differenza c'è tra pellet e nocciolino?
Il nocciolino, proprio come il pellet, è un biocombustibile che viene utilizzato nelle stufe per generare calore. A differenza del pellet, però, il nocciolino è un prodotto completamente di scarto ottenuto dalla sansa, un sottoprodotto della lavorazione dell'oliva.
Cosa succede se metto il nocciolino nella stufa a pellet?
Il nocciolino può danneggiare la stufa
L'utilizzo del nocciolino nelle stufe può comportare il rischio di danni al sistema di alimentazione e di combustione del pellet, che non potrebbero essere coperti da interventi in garanzia.
Qual è il metodo di riscaldamento più ecologico?
Riscaldamento ecosostenibile: caldaia a biomassa
Se ti stai chiedendo come riscaldare la casa in modo ecosostenibile, devi prendere in seria considerazione una caldaia a biomassa, in grado di generare calore attraverso combustibili puliti e rinnovabili di origine vegetale come legna o pellet.
Perché il pellet inquina meno della legna?
Non ha emissioni di CO2
E cioè quando il legno durante la sua vita grazie al processo di fotosintesi assorbe tanta C02 quanta poi ne bruvcia. Quindi l'utilizzo della legna non fa aumentare il buco nell'ozono.
Perché esplode la stufa a pellet?
Una delle cause più comuni delle esplosioni delle stufe è un pellet troppo umido, dunque verificate che sia ben secco prima di accenderle. È proprio la fase di accensione, infatti, la più pericolosa in assoluto, quella da cui diffidare e per cui stare più attenti.
Come si fa a capire se il pellet e buono?
Puoi passare dunque alla prova dell'acqua, semplice e veloce. Immergi una manciata di pellet in un bicchiere d'acqua e se il pellet va a fondo e l'acqua non intorbidisce significa che hai acquistato un buon prodotto: è compatto, non si sbriciola e non ha residui di polvere.
Qual è il pellet che riscalda di più?
Il pellet di faggio e quello di abete hanno caratteristiche leggermente differenti: in genere, il pellet di faggio ha un potere calorifico più elevato, ma in alcuni casi è maggiore la quantità di cenere. Quello di abete, invece, rilascia meno cenere, ma ha una resa di poco più bassa.
Come faccio a capire se il pellet e umido?
Un pellet inumidito è, in pratica, della segatura che incamera acqua e tende a sgretolarsi velocemente: lo si nota facilmente guardando il fondo del sacco, dove è possibile notare un'alta quantità di residui; quello stesso particolato che potrebbe dare vita a problemi di clinker e di accensione e sporcare la stufa in ...