Chi ha avuto un infarto può andare in montagna?

Ma attenzione se si è avuto un ictus o si è stati colpiti da infarto: salire a quote elevate è sconsigliato, soprattutto se sono trascorse meno di quattro settimane dall'evento acuto.

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Perché i cardiopatici non possono andare in montagna?

Raggiungere le vette e praticare attività fisica in montagna, infatti, può avere effetti sfavorevoli per ipertesi e cardiopatici, soprattutto legati all'aumento di pressione che si verifica nei pazienti che soffrono di questi disturbi.

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Quando l'altitudine è pericolosa?

Il mal d'altitudine si manifesta quando ci si trova ad un'altezza in cui vi è meno ossigeno rispetto a quello a cui si è abituati. In molte persone si presenta sopra i 2.400 metri, ma alcune possono recarsi a quote molto più alte senza manifestare sintomi.

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Cosa non può fare un cardiopatico?

cibi con elevato contenuto di colesterolo come uova, frattaglie e crostacei; formaggio a pasta dura, stagionati o fermentati; frutta in scatola sciroppata e succhi di frutta; bevande gassate e zuccherate, ma anche superalcolici e caffè.

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Chi ha avuto un infarto può andare al mare?

Si può tranquillamente fare attività fisica, indicate passeggiata in riva al mare o una nuotata, ma sempre tenendo conto dei propri limiti. Preferibili lunghe passeggiate nelle ore più fresche. Naturalmente un paziente con scompenso e chi ha avuto un infarto recente deve essere molto più prudente.

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Riabilitazione Cardiovascolare per chi avuto un infarto, bypass, angioplastica, trapianto...

Quale altitudine possono andare cardiopatici?

“I pazienti cardiopatici ipertesi, affetti da scompenso o con cardiopatia ischemica cronica, in montagna non dovrebbero superare 1.000 – 1.500 metri di altitudine, oltre che arrivarci facendo delle tappe intermedie, utili per consentire all'organismo di adattarsi alle diverse altitudini e mettere in pratica i diversi ...

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Quando si è fuori pericolo dopo infarto?

Quanto tempo ci vuole per riprendersi dopo un infarto

Il periodo di convalescenza dopo un infarto dipende dall'entità del danno cardiaco e dallo stato di salute generale della persona. Occorre considerare circa un mese dall'evento prima di riprendere le attività quotidiane, il lavoro e l'attività fisica.

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Perché l'altitudine fa male ai cardiopatici?

Dai 3.000 ai 5.000 metri sul livello del mare, spiegano i ricercatori, i livelli di ossigeno sono minori e ci sono fluttuazioni nella pressione atmosferica, nella temperatura e nell'umidità che possono mettere sotto forte stress i vasi sanguigni.

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Chi ha problemi di cuore può fare l'amore?

Siamo noi cardiologi i primi che, dopo un infarto, consigliamo al paziente di riprendere una normale attività sessuale, evitando però partner occasionali.

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Cosa non deve mangiare chi ha avuto un infarto?

Alimentazione post infarto: quali cibi devo evitare? Superalcolici e alcolici, inclusi vino e birra. Alimenti in scatola o in salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia poiché contengono elevate quantità di sale. Alimenti conservati sott'olio, alimenti precotti o preconfezionati.

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Quando non si può andare in montagna?

Visitare luoghi ad alta quota può essere pericoloso per chi ha problemi di salute, tra cui malattie cardiovascolari come insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa o anomalie del ritmo cardiaco.

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Quanto deve essere la pressione per un cardiopatico?

La “minima” dovrebbe essere sotto i 90 mmHg e la “massima” sotto i 140 mmHg.

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Chi soffre di pressione alta fino a che altitudine può andare?

Il soggiorno in montagna per una vacanza è stato in passato considerato erroneamente un problema per chi soffre di ipertensione arteriosa o di cardiopatie: in generale non vi è una controindicazione assoluta e una altitudine inferiore ai 2000 mt può essere tollerata bene anche in persone con cardiopatie abbastanza ...

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Perché il freddo fa male ai cardiopatici?

Poichè il corpo ha necessità di riscaldarsi, per contrastare la diminuita temperatura corporea, deve aumentare la frequenza, la pressione arteriosa e talora anche la vasocostrizione coronarica, condizioni rischiose per il corretto funzionamento del cuore.

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Cosa fa male a un cardiopatico?

Evitare alimenti conservati sotto sale o sott'olio, precotti o preconfezionati e salse (come la maionese). Abolire (o limitare al massimo) le bevande zuccherate, gli alcolici e superalcolici. Prediligere condimenti semplici, come sughi di pomodoro o alle verdure per la pasta, e brodo vegetale per risotti, pasta o riso.

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Come deve dormire un cardiopatico?

Quindi il consiglio è quello di cominciare la notte con le gambe basse magari in poltrona, poi al momento di andare a letto, di sdraiarsi con più di un cuscino sotto la testa.

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Cosa non si può fare dopo un infarto?

Nelle prime settimane dopo l'infarto evita lunghe percorrenze. Evita di metterti in marcia nelle ore particolarmente trafficate e calde. Quando potrò riprendere a lavorare? Più di due terzi dei pazienti che hanno avuto un infarto possono riprendere la propria attività lavorativa.

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Chi ha avuto un infarto può fare uso del Viagra?

Argomento: Terapie mediche in andrologia

Le uniche controindicazioni al loro utilizzo sono situazioni in cui si è avuto recentemente un infarto ed il cardiologo ha sconsigliato ogni tipo di attività fisica, ovvero l'utilizzo di farmaci per il cuore, della classe dei nitroderivati.

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Quanto tempo prima si avvertono i sintomi di un infarto?

Il dolore dell'infarto ha le stesse caratteristiche di quello dell'angina, è solo più intenso e, soprattutto, prolungato. Il dolore anginoso raramente supera i 10-20 minuti, mentre quello dell'infarto può durare anche giorni. Oppure può presentarsi a più riprese senza apparenti situazioni scatenanti.

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Chi prende la pastiglia per la pressione può andare in montagna?

La salute in montagna: gli accorgimenti e le precauzioni per gli ipertesi. «Per chi soffre di ipertensione – aggiunge il professor Indolfi – è sconsigliato salire sopra i 2500 metri d'altitudine.

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Chi ha problemi di cuore può prendere l'aereo?

Se la cardiopatia è stata diagnosticata da poco tempo, se recentemente si è stati sottoposti a interventi al cuore oppure, ancora, se sono sorti nuovi disturbi come affanno, dolore al petto o cardiopalmo, è utile invece eseguire una valutazione cardiologica prima di prenotare il volo.

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Cosa non deve mangiare un cardiopatico?

ALIMENTI NON CONSENTITI
  • Superalcolici e alcolici.
  • Alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia poiché contengono elevate quantità di sale.
  • Alimenti conservati sott'olio, alimenti precotti o preconfezionati.
  • Cibi da fast-food.
  • Salse tipo maionese e ketchup.
  • Fritture, pastella ed intingoli.

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Quanto può vivere una persona che ha avuto un infarto?

È dimostrato che il 70-80% delle persone, dopo un infarto possono riprendere, una vita quasi normale; il 20-30% presenta ancora qualche disturbo e dovrà riprendere la vita normale più gradualmente.

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Cosa succede dopo un piccolo infarto?

L'interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore, con il protrarsi dei minuti ed ore può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco (miocardio). Tuttavia, se il flusso sanguigno viene ripristinato in tempi brevi, il danno al cuore può essere limitato o addirittura evitato.

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Quanto si sopravvive dopo un infarto?

Infarto miocardico acuto (Ima): mortalità a 30 giorni (media esiti Italia 9,98%) - Quotidiano Sanità 2 ottobre - La tempestività è il fattore più importante per la sopravvivenza di una persona colpita da infarto miocardico acuto (Ima).

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