La città murata di Volterra vi incanterà. Volterra in Italia non affascina solo per il suo centro storico medievale, ma anche per il suo ricco patrimonio etrusco. Situata in Toscana, più precisamente nella provincia di Pisa, è una destinazione popolare per visite ed escursioni.

Soprattutto la splendida posizione sulla collina alta 550 metri che domina il paesaggio pittoresco e il centro storico con le sue innumerevoli attrazioni e siti archeologici rendono questo gioiello toscano molto speciale. Anche i dintorni di Volterra offrono molte cose da vedere, tanto da poter trascorrere diversi giorni in questa regione.

Cosa vedere a Volterra in 3 giorni

Probabilmente non avete sentito parlare molto di questa città, ma a mio parere è tra le più belle non solo della regione Toscana, ma anche di tutta l’Italia. Forse conoscete meglio San Gimignano o Montepulciano, ma Volterra merita una sosta lungo il percorso perché è un luogo unico e molto, molto, interessante. Oggi vi raccontiamo cosa vedere a Volterra, in modo che possiate fare una tappa del vostro tour della Toscana e non perdervi questo luogo speciale.

Tre giorni a Volterra: 1° giorno

Piazza dei Priori di Volterra

Potrete apprezzare la bellezza del Palazzo dei Priori, risalente al XIII secolo, che sovrasta la piazza, e del Palazzo Pretorio, sull’altro lato della piazza. Bellissima e una delle attrazioni imperdibili di Volterra è Piazza dei Priori. È la piazza principale della città vecchia e incanta i suoi visitatori con un’atmosfera incredibilmente bella.

Un caffè in uno degli accoglienti bar è un ottimo modo per godersi il trambusto. Si può anche godere di una splendida vista sui numerosi edifici storici, in particolare sul pittoresco Palazzo dei Priori, che è il municipio del comune dal XIII secolo. È il più antico municipio della Toscana, anche se la torre fu distrutta durante un terremoto e ricostruita nel XIX secolo.

il Duomo (Cattedrale di Santa Maria Assunta) e il Battistero

L’interno della cattedrale, che risale al 1120, è stato pesantemente modificato in epoca rinascimentale nel 1584 dopo il Concilio di Trento. Presenta quindi un misto di architettura romanica (la facciata) con un imponente soffitto rinascimentale dorato e riccamente decorato e diverse cappelle affrescate.

La cattedrale ospita numerose opere d’arte appartenenti a celebri artisti italiani come Andrea della Robbia, Mino da Fiesole e Benozzo Gozzoli, che ha eseguito un meraviglioso affresco del 1479. Dall’altra parte della cattedrale si trova il battistero del XIII secolo, a base ottagonale, ornato di marmo verde scuro e bianco. È piuttosto piccola e semplice, ma non dimenticate di ammirare il fonte battesimale ottagonale in marmo scolpito nel 1502 da Andrea Sansovino.

Il Museo Etrusco di Guarnacci

Il museo ospita centinaia di urne funerarie del periodo ellenistico e arcaico della zona, molte delle quali scolpite in alabastro e tufo. È anche uno dei più antichi musei pubblici d’Europa. Fu inaugurato nel 1761 dal nobile Mario Guarnacci con la donazione al pubblico della città di Volterra della sua vasta collezione archeologica, raccolta in anni di ricerche e acquisti.

La donazione, che comprendeva anche una biblioteca di oltre 50.000 volumi, ha fatto sì che la città non solo disponesse di un ricco patrimonio culturale, ma che la collezione fosse tenuta insieme e non venduta. Le principali attrazioni che meritano l’intera visita sono: la statuetta in bronzo “Ombra della notte” di una lunga figura nuda, il coperchio dell’urna cineraria del I secolo d.C. chiamata “Urna degli Sposi”, una scultura in terracotta di una coppia di anziani in un letto e la Stele di Avile Tite.

Tre giorni a Volterra: 2° giorno

Le mura e le porte etrusche di Volterra

Il centro storico di Volterra è quasi interamente circondato da una cinta muraria medievale risalente al XIII secolo, con parti che risalgono addirittura all’epoca etrusca. Lungo le mura etrusche si aprono 6 porte di accesso alla città, con molti tratti risalenti al XIII-XVI secolo. La Porta all’Arco è la più antica e l’unica rimasta praticamente intatta, con elementi risalenti al V secolo come la decorazione con 3 teste. Porta San Francesco conserva ancora tracce dei suoi affreschi originali, mentre Porta San Felice offre eccellenti viste sulla campagna circostante.

l’Acropoli etrusca

L’Acropoli etrusca si trova in cima alla collina ad un’estremità del parco, accanto alla fortezza medicea, chiamata Parco Enrico Fiumi. Si tratta di un’area con testimonianze di edifici di varie epoche, da quella etrusca a quella romana e medievale, a scopo religioso. Restano resti di un sistema idrico a cisterna, tra cui uno stagno augusteo, e due edifici a forma di tempio denominati A e B: il primo è a pianta rettangolare e risale al II secolo a.C., mentre il secondo, con podio e colonne, risale al III secolo d.C.

Fortezza Medicea e Porta a Selci

Dalla sua imponente posizione in cima alla collina, la massiccia Fortezza Medicea domina Volterra e la campagna circostante. Questo imponente edificio è visibile a chilometri di distanza e caratterizza lo skyline della collina su cui sorge la città. La Fortezza fu costruita nel 1474, esattamente due anni dopo la conquista di Volterra da parte di Firenze in seguito a una feroce battaglia per il controllo delle vicine miniere di allume, un importante minerale utilizzato nella produzione di tessuti.

La fortezza non aveva solo lo scopo di proteggere la città, ma soprattutto di tenerla sotto stretto controllo e di prevenire rivolte contro i nuovi padroni della città. La fortezza è composta da due parti: l’antica Rocca o fortezza costruita dal duca di Atene Gualtieri VI di Brienne, governatore di Firenze, nel 1342 e modificata da Lorenzo il Magnifico e la Fortezza Nuova, anch’essa costruita da Lorenzo il Magnifico nel 1475, entrambe collegate da una cortina muraria. L’adiacente Porta a Selci conduce alla città. A semplice arco, fu costruito nel XVI secolo per sostituire il vecchio ingresso caduto durante la costruzione della Fortezza Nuova.

Tre giorni a Volterra: 3° giorno

Ammirate l’anfiteatro romano e l’area archeologica

Situato appena fuori dalle mura medievali di Porta Fiorentina, il teatro romano è il primo luogo in cui ci si imbatte se si parcheggia nelle vicinanze, il che lo rende una prima tappa perfetta. Costruito nel I secolo d.C., l’anfiteatro sorge su un sito etrusco più antico ed è uno dei migliori e meglio conservati d’Italia. L’anfiteatro è aperto tutti i giorni tra marzo e novembre e solo nei fine settimana nel resto dell’anno.

La Pinacoteca

Anche Minucci-Solaini, splendido esempio di architettura tardo-quattrocentesca tradizionalmente attribuita ad Antonio San Gallo il Vecchio, dovrebbe essere sulla vostra lista. Insieme al Museo Civico di Volterra, la Pinacoteca conserva molti incredibili capolavori d’arte, ma quello che spicca particolarmente è la Deposizione del Rosso Fiorentino.

Entrambi i musei conservano ed espongono importanti opere d’arte appartenenti a istituzioni che non possono più fornire cure adeguate. Mentre la Deposizione di Rosso Fiorentino è l’opera più significativa della collezione. Altre opere importanti della collezione sono i dipinti di Taddeo di Bartolo, Alvaro Pirez e Cenni di Francesco, la Pietà di Francesco Neri da Volterra, una predella della storia della Madonna di Benvenuto di Giovanni, due sculture lignee di Francesco di Valdambrino, una pala d’altare con Cristo in gloria di Domenico Ghirlandaio e la Sacra Conversazione e Annunciazione di Luca Signorelli da Cortona.

Alla scoperta dell’alabastro e di molto altro ancora nel suo Ecomuseo

In tutta la città, vedrete molti oggetti in pietra d’alabastro in molti negozi e imparerete presto che si tratta di un’antica tradizione a Volterra, con il prezioso materiale proveniente dalle vicine cave fin dai tempi degli Etruschi. È possibile fare shopping e acquistare qualche souvenir da portare a casa: ciotole, cornici, scatole e sculture, tutte realizzate a mano da artigiani che seguono ancora i metodi tradizionali di lavorazione dell’alabastro, tramandati di generazione in generazione.

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È possibile scaricare questa guida turistica di Volterra in PDF per averla a portata di mano durante il viaggio, stampata o sul proprio smartphone, senza doversi collegare a Internet.

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