Quanto viene pagata la malattia dopo il terzo giorno?

Generalmente, l'indennità corrisposta per malattia dal quarto giorno a seguire viene così suddivisa: dal 4° al 21° giorno: retribuzione media giornaliera del lavoratore pari al 50% Dal 21° al 180° giorno: retribuzione media giornaliera del lavoratore pari al 66,66%.

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Quanto viene pagata la malattia i primi 4 giorni?

Agli operai, in particolare, l'indennità giornaliera di malattia spetta in misura pari: al 50% della RMG per le giornate indennizzabili comprese nei primi 20 giorni di malattia; al 66,66% della RMG a decorrere dal 21° giorno di malattia.

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Perché i primi tre giorni di malattia non vengono pagati?

I primi 3 giorni di malattia (carenza) non sono indennizzabili, tranne nel caso di ricaduta della stessa malattia verificatasi entro 30 giorni o quando il contratto preveda l'indennizzo di tale periodo a carico del datore di lavoro.

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Quanto si perde con la malattia?

Dal 4° al 20° giorno di malattia l'INPS paga il 50% della retribuzione media riconosciuta al dipendente; Dal 21° giorno in poi l'INPS paga il 66,6% della retribuzione media riconosciuta al dipendente.

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Quando sei in malattia ti pagano meno?

La retribuzione in caso di malattia, come vedremo più nel dettaglio di seguito, deve essere erogata al lavoratore anche se in misura ridotta rispetto a quella percepita solitamente.

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Come funziona la malattia? Quanto si viene pagati e cosa deve fare un lavoratore?

Come si calcolano i giorni di malattia in busta paga?

L'indennità per malattia è pari ad una percentuale della retribuzione media giornaliera: normalmente non è dovuta nei primi 3 giorni di assenza, detti periodo di carenza, è dovuta in misura pari al 50% sino al 20° giorno di assenza, ed al 66,66% dal 21° giorno, sino ad un massimo di 180 giorni.

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Come si prende un giorno di malattia?

Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n. 17898 del 22 agosto 2007) ha stabilito che le assenze per malattia anche della durata di un solo giorno devono essere giustificate dal certificato medico, se il datore di lavoro lo richiede.

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Quando l'Inps manda la visita fiscale?

Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia è tenuto ad inviare copia del certificato o numero di protocollo indicato nello stesso al datore di lavoro. È solo dopo l'invio del certificato medico vengono avviate dal nuovo Polo Unico INPS le procedure relative alle visite fiscali.

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Come farsi pagare i primi 3 giorni di malattia?

I primi 3 giorni di malattia sono chiamati “periodo di carenza”: tali giornate difatti non sono coperte dall'indennità dell'Inps, ma sono retribuite dal datore di lavoro, in tutto o in parte, secondo quanto previsto dallo specifico contratto collettivo applicato.

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Come dire al datore di lavoro che sto male?

Generalmente è possibile notificare l'assenza per mezzo di una telefonata o di un messaggio di posta elettronica o per fax, inviando poi una comunicazione con il numero di PUC. La notifica può avvenire anche tramite interposta persona.

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Chi manda la visita fiscale in caso di malattia?

La visita fiscale viene richiesta dal datore di lavoro, sia esso pubblico che privato, quindi dalla azienda stessa, al fine di verificare lo stato di salute del lavoratore in caso di assenza per motivi di malattia. La prassi prevede che la richiesta possa essere effettuata tramite il portale INPS in modo telematico.

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Cosa succede se non ti trova a casa la visita fiscale?

Qualora il lavoratore non si presenti alla visita ambulatoriale, I'Inps ne dà comunicazione al datore di lavoro ed invita il lavoratore a fornire le proprie giustificazioni entro 10 giorni.

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Quando si è in malattia a che ora si può uscire?

Per i dipendenti del settore privato, invece, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00. Qualora ti stessi dunque chiedendo se un lavoratore in malattia può uscire di casa o meno, consigliamo di tenere bene a mente le regole e gli obblighi sopracitati.

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Cosa vede il datore di lavoro nel certificato di malattia?

La diagnosi, ovvero i dettagli sulla patologia che provoca l'assenza del lavoratore; La prognosi, ovvero il numero di giorni di malattia indicati dal medico; Il luogo e la data di rilascio del certificato (quest'ultima farà fede come data di inizio dell'evento malattia).

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Cosa vuol dire malattia trattenuta assenza?

Tradotto, significa, che il dipendente pubblico, in caso di assenza per malattia, vedrà decurtata di una piccola cifra la propria retribuzione mensile. Naturalmente quest'ultima sarà direttamente proporzionale al numero dei giorni di mancato lavoro. Più giorni di assenza, maggiore la trattenuta retributiva.

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Come fare per evitare la visita fiscale?

Il codice di esclusione “E” è una sigla che il medico può applicare sul certificato medico per indicare l'esclusione del paziente dalla visita fiscale dell'INPS. Questo codice viene utilizzato quando il medico ritiene che il paziente non sia in grado di affrontare una visita fiscale per motivi di salute.

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Quante volte può venire il medico di controllo?

certificato, e stai pensando di uscire di casa perché stai meglio? Fai molta attenzione: a causa delle recenti modifiche in tema di malattia e visita fiscale, la regola secondo cui la visita di controllo dell'Inps può avvenire una sola volta, nell'intero periodo di assenza per malattia, non vale più.

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Come si fa a sapere se la visita fiscale l'ha mandata il datore di lavoro?

L'unico modo per sapere chi ha commissionato la visita è avere accesso al servizio web “richiesta visite mediche di controllo”, perché attraverso questo servizio online è possibile anche consultare lo stato delle richieste inviate nonché l'esito degli accertamenti medico legali.

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Cosa succede se non si è a casa durante la malattia?

Se il medico fiscale non ti trova a casa durante gli orari di reperibilità, incorrerai in una sanzione per assenza ingiustificata. La sanzione consiste nella decurtazione di una parte dello stipendio, pari al: 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia. 50% dall'undicesimo giorno di malattia in poi.

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Quanto tempo ho per comunicare l'assenza dal lavoro?

Il lavoratore che si assenti dal lavoro deve comunicare preventivamente l'assenza al datore di lavoro, o al più tardi il giorno stesso in cui intenda assentarsi. Laddove si assenti senza comunicare al datore di lavoro il motivo commette un illecito disciplinare potrà essere sanzionato.

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Cosa succede dopo 3 giorni di assenza ingiustificata?

Il lavoratore che si assenta in maniera ingiustificata per un numero di giorni superiore a quelli previsti dal contratto collettivo (quindi il datore di lavoro dovrà consultare il CCNL applicato al rapporto di lavoro verificando dopo quanti giorni di assenza scatta il licenziamento, quindi il suo relativo superamento.

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Cosa succede se non porto il certificato medico a lavoro?

Partendo dall'aspetto economico, in caso di assenza del certificato medico o di un certificato medico presentato tardivamente, il trattamento economico spettante al lavoratore o non viene erogato o viene corrisposto solo per il periodo decorrente dal rilascio del certificato medico.

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Cosa succede dopo 5 giorni di assenza ingiustificata?

La Circolare INPS NASpI per assenza ingiustificata stabilisce che in caso di assenze ingiustificate che superano il termine previsto dal contratto collettivo o, se non previsto, non possono superare i 5 giorni, il rapporto di lavoro si considera risolto per dimissioni del lavoratore.

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