Quanti tipi di cardi ci sono?
Quante varietà di cardo esistono? Esistono due varietà di cardo: con e senza spine.
Quali sono i cardi commestibili?
Il cardo, solitamente, viene consumato cotto (il cardo gobbo si può mangiare crudo), e in genere le parti del cardo che si usano in cucina sono i "piccioli" (coste o costolature) e quelli più interni alla pianta sono teneri e gustosi.
Com'è il cardo selvatico?
Il Cardo Selvatico è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, note come cardi, dall'aspetto di erbacee annuali o perenni, mediamente alte, in genere molto spinose e dai fiori simili al carciofo.
Come riconoscere i cardi selvatici?
Come riconoscere i cardi in campagna
Il cardo mariano è riconoscibile per il suo fiore simile a un batuffolo violaceo, una specie di rosetta che fiorisce in primavera, alla base della quale si notano delle spine. Questa pianta può raggiungere i 40 centimetri di altezza.
Come si riconosce il cardo mariano?
Foglie: possono essere lunghe fino a 40 cm e sono caratterizzate da striature bianche. Il loro margine è ondulato e vagamente dentato con lobi triangolari al cui apice si trova una spina. Le foglie basali sono più piccole e picciolate ma meno dentate rispetto alle foglie superiori.
Cardi in Cucina - Come Pulire e Cuocere i Cardi
Quale è la pianta del cardo selvatico che si mangia?
Il Cardo mariano, Silybum marianum, viene utilizzato per scopi medicinali da qualche secolo prima della nascita di Cristo, il medico Dioscoride lo consigliava agli antichi Greci. Ma è anche pianta di cui si consumano quasi tutte le parti, tolte le spine!
Qual è la pianta miracolosa che pulisce il fegato?
Il cardo mariano favorisce la depurazione dell'organismo stimolando il metabolismo epatico ed il flusso di bile (effetto coleretico e colagogo), con conseguente detossicazione di possibili agenti tossici presenti nell'organismo e miglioramento della digestione1.
Che differenza c'è tra il gobbo e il cardo?
Con la terra si copre la parte inferiore della pianta. Da questa pratica deriva la denominazione “gobbo”. Il cardo poggiato su un lato fa la gobba per riportare le sue foglie in verticale. Dalla strana forma che assume viene chiamato cardo gobbo.
In che periodo si raccoglie il Cardo Mariano?
Si trapianta in primavera e si raccoglie in inverno
Di questo vegetale si consumano i grossi piccioli che sostengono le foglie: strutture vegetali carnose che possono raggiungere dimensioni di tutto rispetto (in alcuni casi si possono trovare cardi con costolature larghe più di 10 cm).
Come si mangia il Cardo Mariano?
La tintura madre è fatta con estratti secchi della pianta, mentre la tintura madre è fatta con la pianta fresca. Il cardo mariano si trova in commercio anche in forma di tisane. Del cardo si consumano i gambi lunghi bolliti, gratinati o fritti.
Quando si può raccogliere il cardo selvatico?
La raccolta si esegue, a seconda delle zone, da ottobre a gennaio-febbraio, rara- mente oltre.
Dove si trova il cardo selvatico?
Erbacea perenne dal portamento eretto, il cardo selvatico trova il suo habitat tra zone rurali e terreni disturbati. Veniva anticamente impiegata nella produzione di lana e tuttora si utilizza in alcune zone della Toscana per la produzione di un tessuto tipico.
Dove si trovano i cardi selvatici?
Più comunemente conosciuto con il nome di cardo, il carciofo selvatico (Cynara cardunculus altilis) è una pianta del tutto spontanea la cui diffusione abbraccia i territori caldi e umidi del Mediterraneo.
Qual è il cardo mariano?
Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. La pianta del cardo mariano ha radice fusiforme e fusto eretto (1,5 m), vigoroso, ampiamente ramificato. Le foglie sono grandi, lobate, hanno un colore verde intenso e hanno striature biancastre e bordo spinoso.
Perché il cardo e amaro?
Il sapore amaro di questi vegetali è fornito principalmente da una classe di molecole dal nome impegnativo: lattoni sesquiterpenici (e altre minori) con capacità antinfiammatoria, antitumorale, ipoglicemizzante, antibatterica, epatoprotettrice, digestiva (per aumento dello svuotamento gastrico).
Come mai i cardi diventano verdi?
Questo succede perché con il calore la clorofilla, che è il pigmento che colora di verde i vegetali, si trasforma chimicamente e assume un colore verde grigiastro o giallastro.
Come si puliscono i cardi?
Privare ogni pezzo di costa dai filamenti duri e legnosi utilizzando un coltello affilato oppure uno sbucciaverdure (consigliato). Man mano che le coste vengono pulite, tuffare i cardi nell'acqua acidulata. Sciacquare i cardi in acqua corrente.
Quando sono maturi i cardi?
La raccolta avviene in autunno, quando le coste sono diventate bianche. Il cardo può essere attaccato da larve, lumache, afidi (tre animali che ne mangiano le foglie) e dalla peronospora (un fungo che si sviluppa in condizioni di umidità considerevole del terreno, causando la comparsa di macchie brune sulle foglie).
Come si toglie l'amaro dei cardi?
Come togliere l'amaro ai cardi
Nella fase di sbianchitura (quel tipo di bollitura finalizzato al mantenimento della croccantezza e, per quanto possibile, del colore originario) basta aggiungere poco latte all'acqua ben calda. La proporzione è di un bicchiere per ogni litro di fluido.
Che differenza c'è tra il cardo e il carciofo?
Il cardo o cardone deriva dalla coltura del carciofo selvatico, la stessa pianta dalla quale si crede che derivi il carciofo coltivato. Del cardo sono commestibili solo i gambi (fusto), il cui sapore è un po' più dolce rispetto a quello del carciofo.
Come evitare che il cardo diventa verde?
Preparazione del cardo
Per evitare che si scuriscano, vanno cotti immediatamente oppure conservati in acqua acidulata. Se si vuole mantenere il colore anche dopo la bollitura, è bene spremere il succo di mezzo limone anche nell'acqua di cottura.
Come conservare i cardi crudi?
Come i carciofi, anche i cardi sono soggetti a una facile ossidazione. Si consiglia di avvolgerli nella carta frigo Cuki. In pura cellulosa, lascia respirare gli alimenti, mantenendone a lungo la freschezza. Si conservano nel cassetto della verdura per 2-3 giorni.
Qual è la tisana migliore per disintossicare il fegato?
Proprietà della tisana disintossicante:
Carciofo: disintossicante, diuretico e abbassa il colesterolo e trigliceridi nel sangue . Boldo: utile per affaticamenti epatici e per curare cistiti e stipsi.
Qual è la tisana che fa bene al fegato?
Come abbiamo visto, piante come Carciofo, Tarassaco e Ortica hanno molteplici benefici per il nostro organismo. Queste erbe possono essere utilizzate singolarmente per preparare infusi e decotti, oppure miscelate insieme per ottenere un'efficace tisana depurativa per fegato e reni.
Come depurare il fegato e pancreas?
Il carciofo è l'alimento d'elezione per depurare fegato e pancreas: crudo o cotto, intero o sotto forma di succo o frullato, esso permette di disintossicare efficacemente sia il fegato che il pancreas dalle tossine. Un altro rimedio efficace è il succo di aloe vera.