Quanti metri cubi era la frana del Vajont?

Lo stesso giorno alle 22.39, la frana si staccò. Un volume di roccia di circa 270 milioni di metri cubi, scivolò ad una velocità di circa 70-90 km/h e, in una ventina di secondi l'intera massa raggiunse il lago.

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Quanti metri cubi frana Vajont?

Intorno alle 22.40 della sera del 9 ottobre 1963, una frana di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia si è abbattuta sul bacino artificiale del Vajont a una velocità di 110 chilometri orari. Nel bacino artificiale erano presenti circa 115 milioni di metri cubi d'acqua.

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Quanti metri cubi di acqua conteneva la diga del Vajont?

Di tipo a doppio arco, lo sbarramento è alto 261,60 m e nel 2021, a oltre 60 anni dalla costruzione, è ancora l'ottava diga più alta del mondo (la sesta ad arco), con un volume di 360 000 m³ e con un bacino di 168,715 milioni di metri cubi.

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Quanti metri cubi di acqua cadono dal bacino della diga sulle città nella valle del Vajont con quali conseguenze?

Il bacino conteneva all'incirca 115 milioni di metri cubi d'acqua. L'impatto generò un'onda enorme che superò i 250 metri di altezza e si riversò sulle cittadine e paesi circostanti, tra cui Erto e Casso, causando la perdita di 158 vite umane. La devastazione si estese anche nella valle del Piave.

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Quanti metri cubi di roccia si staccano dal Monte Toc sul fianco sinistro della valle del Vajont?

Il 9 ottobre 1963, alle ore 22.39, una massa franosa di 260 milioni di metri cubi si stacca dalla parete del monte Toc e precipita nel lago artificiale.

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Il disastro del Vajont: l’analisi geologica e la ricostruzione della tragedia del 9 ottobre 1963

Come si poteva evitare la tragedia del Vajont?

Come è già stato ampiamente provato, e come nel 2008 ci ha ricordato l'Assemblea delle Nazioni Unite, la tragedia del Vajont poteva essere evitata: una valutazione scellerata ha invece permesso che l'onda causata dalla frana del Monte Toc travolgesse 1910 vite in 4 minuti.

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Quanti operai sono morti per la costruzione della diga del Vajont?

I morti accertati sono 1.910 (di cui 1450 solo a Longarone), a cui si aggiungono i 10 caduti sul lavoro durante gli anni di costruzione della diga.

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Chi è sopravvissuto al Vajont?

Storie di sopravvissuti. Fra le vittime del disastro ci fu anche la famiglia Turrin di Pedavena: papà Giovanni, mamma Carmen e i figlioletti Marula di sei anni e Maurizio di due perirono tutti quella tragica notte. Rimase la piccola Marisa, protagonista ora di questa intervista.

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Quanti anni ci sono voluti per costruire la diga del Vajont?

Verso la fine dello stesso anno (1959) la diga del Vajont, la più alta del mondo del tipo a doppio arco, è pronta. Per sua realizzazione, ci sono voluti due anni (dal 1957 al 1959), 400 operai da tutta Italia e consistenti contributi forniti dal governo centrale.

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Come si chiama il paese sotto la diga del Vajont?

La diga del Vajont sorge nel territorio di Erto e Casso. La diga è tristemente nota per il disastro che nella notte del 9 ottobre 1963 portò via la vita di 1910 persone e spazzò via il paese di Longarone.

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Come è stata riempita la diga del Vajont?

La diga è ricordata principalmente a causa del disastro avvenuto 60 anni fa, il 9 ottobre 1963: una frana scesa dal monte Toc investì il bacino artificiale contenuto dalla diga, provocando un violento allagamento che causò la morte di 1917 persone.

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Perché ha ceduto la diga del Vajont?

La diga del Vajont non ha mai ceduto, ed e' tutt' ora Integra, ma e' semplicemente stata superata dall' onda che si e' innalzata come conseguenza della frana del monte Toc nel bacino idroelettrico, che la stessa diga aveva creato.

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Quale è la diga più grande del mondo?

La diga delle Tre Gole, denominata anche progetto Tre Gole, è una diga per la produzione di energia elettrica costruita sul Fiume Azzurro, nella provincia di Hubei in Cina, nonché la seconda diga più grande al mondo dopo la Diga di Itaipú.

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Che fine hanno fatto i responsabili della diga del Vajont?

Furono condannati un dirigente della Sade e di un ispettore del Genio civileDopo un processo durato dal 1968 al 1972 verranno trovati colpevoli Alberico Biadene, un dirigente della Sade, e Francesco Sensidoni, ispettore del Genio civile. Soltanto Biadene finirà in prigione, per un anno e 6 mesi.

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Che effetti provoca la frana del Vajont?

Una frana gigantesca provoca un'onda che cancella, in pochi secondi, un territorio e quasi 2.000 vite umane. La morfologia delle valli del Vajont e del Piave viene sconvolta: i danni materiali incalcolabili. Di Longarone restano solo poche case; Erto viene graziato ma spariscono gran parte delle sue frazioni.

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Chi ha pagato per il disastro del Vajont?

Trentasette anni dopo la tragedia del Vajont, il 27 luglio 2000 i tre corresponsabili del disastro – Stato, Enel e Montedison – firmano l'accordo definitivo. Ognuno di loro accettò di pagare un terzo dei 900 miliardi di oneri e danni riconosciuti ai comuni danneggiati: circa 99 miliardi di lire a testa.

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Chi fu condannato per il Vajont?

Nel 1971 l'iter processuale si concluse con la sola condanna di Alberico Biadene, ingegnere della Sade, a 5 anni, e di Francesco Sensidoni, del ministero dei Lavori pubblici, a 3 anni e 8 mesi, entrambi per il reato di inondazione, aggravato dalla prevedibilità.

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Chi erano gli ingegneri del Vajont?

La diga è pure il simbolo di una convergenza iniziata negli anni 30 e maturata nel dopoguerra tra ingegneria e grandi imprenditori del cemento, dell'elettricità e dei costruttori. I nomi di riferimento furono Carlo Pesenti, Carlo Semenza e Giuseppe Torno.

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Cosa è successo 60 anni fa nel Vajont?

Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963: una frana mostruosa, 270 milioni di metri cubi di roccia e terra, precipita dal monte Toc — siamo nel Cadore bellunese — nel bacino alpino formato dalla diga del Vajont, tra le più alte del mondo: nel cadere nell'invaso, la frana solleva un'onda che scavalca la diga e precipita nel ...

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Quanti sono stati i superstiti del Vajont?

Era una frana senza precedenti tra quelle avvenute in Europa: l'ondata ha cancellato molti comuni e ha fatto più di duemila vittime. I superstiti sono stati solo quindici.

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Com'è oggi Longarone?

Oggi Longarone è rinata; la ricostruzione è terminata negli anni '80 e - di fatto - da qualche tempo è già iniziata l'opera di ristrutturazione, un'opera che dovrebbe dare un volto nuovo a questa cittadina, che non è mai stata apprezzata nemmeno dai suoi stessi abitanti.

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Chi si suicida per il Vajont?

Era il 20 febbraio 1968 quando depositò la sentenza del procedimento penale contro Alberico Biadene, Mario Pancini, Luigi Greco, Almo Violin, Dino Tonini, Roberto Maria e Augusto Ghetti. Penta e Greco nel frattempo morirono, mentre Pancini si suicidò.

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Cosa vuol dire Vajont?

Il nome vajont di origini dialettali, Vajo, appare già in documenti dal 1300, con diverse grafie: "Vaiote", "Vaion" e "Vajont". L'origine del nome è latina da "vallis" che significa la valle. Se si accentua in "Vallion", diventa Vajon "vallone" grande valle, mentre la t finale ha solo un valore rafforzativo.

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Qual è la diga più grande d'Italia?

Ma qual è la diga più grande d'Italia? La diga più grande del Paese è anche quella a cui sono collegati i ricordi più tristi: si parla della già citata diga del Vajont, alta ben 255 metri, a creare un senso di vertigine che, sommato al ricordo della tragedia, non manca mai di segnare i visitatori nel profondo.

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