Quanti giorni di malattia in un anno si possono fare?

In linea generale, la legge vigente stabilisce un massimo di 180 giorni di malattia retribuiti nell'arco di un anno. Però, sempre a favore del lavoratore, il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) o le disposizioni aziendali possono prevedere una diversa durata massima della malattia.

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Quante volte si può andare in malattia in un anno?

Esistono, tuttavia, delle eccezioni in base al tipo di contratto: Contratto a tempo determinato : il lavoratore o la lavoratrice con contratto a tempo determinato può fare da un minimo di 30 a un massimo di 180 giorni di malattia in un anno solare.

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Quanti giorni di malattia si possono fare in un anno a tempo indeterminato?

L'INPS ha peraltro stabilito un periodo massimo di malattia indennizzabile, distinguendo tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato. Per questi ultimi l'indennità è dovuta per un massimo di 180 giornate indennizzabili nell'arco di un anno solare.

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Quanti giorni di malattia si possono fare durante l'anno?

La normativa vigente prevede un massimo di 180 giorni di malattia retribuiti entro un arco temporale di 12 mesi.

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Che succede se si superano i 180 giorni di malattia?

Ad esempio, per il CCNL Commercio e Terziario, viene previsto un periodo di 180 giorni, in un anno solare. Se, quindi, le assenze del lavoratore superano il periodo di comporto previsto, può scattare il licenziamento che, però, non sarà disciplinare, ma per giustificato motivo oggettivo.

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Quanto si può stare in MALATTIA prima di essere LICENZIATI? | Avv. Angelo Greco

Come vengono calcolati i 180 giorni di malattia?

Secondo i Giudici di legittimità, dunque, il termine di 180 giorni, calcolato a ritroso dall'ultimo episodio morboso nell'ambito dell'anno solare di 365 giorni, deve applicarsi anche al comporto per sommatoria e non solo al comporto secco.

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Quando si azzerano i 180 giorni di malattia?

Ad esempio, in un contratto che prevede un comporto secco di 180 giorni, se un lavoratore è assente per 170 giorni e rientra il giorno successivo, il periodo si azzera.

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Quando l'Inps manda la visita fiscale?

Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia è tenuto ad inviare copia del certificato o numero di protocollo indicato nello stesso al datore di lavoro. È solo dopo l'invio del certificato medico vengono avviate dal nuovo Polo Unico INPS le procedure relative alle visite fiscali.

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Quando il datore di lavoro può licenziare per malattia?

Il datore di lavoro può licenziare legittimamente il dipendente che si trovi in malattia solamente se la sua assenza comporti un grave pregiudizio per l'organizzazione dell'azienda. Per esempio se l'azienda ha pochissimi dipendenti e l'assenza protratta di uno di loro comporti un grave danno alla produzione aziendale.

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Quanti giorni di malattia si può fare in tre anni?

(art.

1) 8 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia fino a 3 anni di anzianità di servizio; 2) 10 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia fino a 6 anni di anzianità di servizio; 3) 12 mesi: nel caso in cui il dipendente abbia oltre i 6 anni di anzianità di servizio.

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Cosa succede se si viene licenziati in malattia?

Il caso più semplice e facilmente comprensibile di licenziamento pur in presenza di una malattia è la cessazione totale dell'attività dell'impresa. In questo caso, quindi, il licenziamento sarà legittimo.

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Quanto può durare la malattia INPS?

La durata di tale periodo in cui vige il divieto di licenziamento (cd periodo di comporto) è stabilita dalla contrattazione collettiva applicata ed è generalmente quantificata in 180 giorni per anno civile. In ogni caso, il periodo di assenza dal lavoro per malattia è computato nell'anzianità di servizio.

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Perché i primi tre giorni di malattia non vengono pagati?

Nei primi tre giorni di malattia, al lavoratore non viene erogata alcuna somma da parte dell'Inps e solitamente l'indennizzo è a carico del datore di lavoro, in base alle regole applicate dal contratto collettivo di cui fa parte il lavoratore.

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Come prolungare la malattia se scade di venerdì?

Per evitare di incorrere in sanzioni, il lavoratore deve allora recarsi presso la guardia medica a farsi rilasciare un nuovo certificato per il fine settimana.

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Come si conteggiano i giorni di malattia?

L'indennità per malattia è pari ad una percentuale della retribuzione media giornaliera: normalmente non è dovuta nei primi 3 giorni di assenza, detti periodo di carenza, è dovuta in misura pari al 50% sino al 20° giorno di assenza, ed al 66,66% dal 21° giorno, sino ad un massimo di 180 giorni.

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Cosa succede se si fa troppa malattia?

Assenze frequenti e regolari, anche senza superamento del periodo di comporto possono comportare, come avallato da alcune recenti sentenze della Cassazione, il "licenziamento per scarso rendimento".

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Cosa succede se si superano i 30 giorni di malattia?

Per i supplenti brevi o ai supplenti temporanei quindi in caso di malattia viene prevista la conservazione del posto di lavoro fino al tetto massimo di 30 giorni per anno, con una retribuzione pari al 50%. Per assenze dovute a malattia per un periodo superiore a 30 giorni, il contratto di lavoro automaticamente cessa.

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Quanta malattia posso fare prima di essere licenziata?

un massimo di tre mesi nell'anno solare (cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre), se l'anzianità di servizio non supera i dieci mesi; un massimo di sei mesi se l'anzianità supera i dieci mesi.

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Quanto costa al datore di lavoro mandare la visita fiscale?

Il costo della visita fiscale varia da 28 euro a 52 euro, a seconda delle tariffe stabilite. È importante seguire correttamente la procedura e rispettare le disposizioni normative per richiedere le visite fiscali in modo adeguato.

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Chi decide il giorno della visita fiscale?

Cosa sono le visite fiscali Inps

Vale per tutti i dipendenti, sia privati sia pubblici e può essere svolta: dall'Inps su sua libera iniziativa; dall'Inps su richiesta del datore di lavoro, che vuole accertare l'effettiva malattia del suo dipendente.

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Chi decide di mandare la visita fiscale?

- il procedimento sulla giustificazione o meno del lavoratore per la sua assenza al domicilio è deciso esclusivamente dal datore di lavoro, a seguito di un'istruttoria di cui però può far parte anche la valutazione tecnica degli Uffici medico legali dell'Inps sull'esame delle giustificazioni eventualmente addotte dal ...

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Cosa succede dopo 20 giorni di malattia?

Nel caso del CCNL Commercio è prevista: Retribuzione a carico dell'azienda pari al 100% nei primi tre giorni di malattia (carenza); Integrazione al 75% dell'indennità INPS dal 4° al 20° giorno di malattia; Integrazione al 100% dell'indennità INPS dal 21° giorno di malattia in poi.

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Come si contano i 6 mesi di malattia?

Malattia: come viene calcolato il periodo di comporto

Il comporto può essere calcolato prendendo a riferimento un arco temporale pari a: Anno di calendario, quindi dal 1° gennaio al 31 dicembre; Anno solare, da intendersi come un periodo di 365 giorni decorrenti dal primo evento di malattia.

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Cosa succede se si superano i 60 giorni di malattia?

Se dopo 60 giorni continuativi di assenza la visita medica comunica la non idoneità del lavoratore a svolgere le sue mansioni, ma egli non è d'accordo, può fare ricorso all'Organo di Vigilanza territoriale.

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