Quando si è esenti da ritenuta d'acconto?

Sono esclusi dall'applicazione della ritenuta i compensi di importo inferiore a 25,82 euro (sempre che non si tratti di acconti relativi a prestazioni di importo complessivo superiore a tale limite), corrisposti dagli enti pubblici e privati, non aventi a oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività ...

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Chi è esonerato dalla ritenuta d'acconto?

Se ti trovi in regime forfettario non sei soggetto alla ritenuta d'acconto. Tu non la dovrai applicare sui tuoi compensi e ricavi, né i tuoi fornitori dovranno farlo sulle fatture che ti presentano.

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Quando non serve ritenuta d'acconto?

La ritenuta d'acconto per i redditi sopra definiti è sempre dovuta tranne: per coloro che aderiscono al regime forfetario come introdotto dagli art. 54-89 della Legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) e modificato da ultimo dalla Legge di Bilancio 2019.

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Quando non si applica la ritenuta d'acconto su prestazione occasionale?

Fino a 4.800 euro l'anno, la ritenuta d'acconto subita non è invece dovuta.

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Cosa succede se si superano i 5000 euro?

Quando si supera la soglia dei 5.000 euro (lordi) di reddito percepito attraverso prestazioni occasionali, scatta l'obbligo contributivo. La soglia dei 5.000 euro non rappresenta il limite annuale da non superare per non aprire la partita iva. Si tratta del limite superato il quale, occorre iscriversi all'INPS.

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RITENUTA D'ACCONTO - come funziona

Quanto si può fatturare con prestazione occasionale?

Le prestazioni occasionali non possono superare i 5.000 euro all'anno e le associazioni senza partita IVA hanno limitazioni nell'emettere ricevute, il che è un grosso limite per alcune attività.

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Cosa succede se si superano i 2500 euro di prestazione occasionale?

In caso di violazione dell'obbligo di comunicazione all'INPS oppure delle disposizioni che vietano il ricorso al contratto di prestazione occasionale è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 2.500 per ogni prestazione lavorativa giornaliera per cui risulta accertata la violazione.

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Cosa cambia nel 2024 per le prestazioni occasionali?

Nel 2024, le regole delle prestazioni occasionali restano identiche alle regole del 2023: i prestatori non possono superare i 5.000 euro l'anno, mentre i committenti non possono superare i 10.000 euro l'anno sommando le ricevute di tutti i prestatori.

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Quali attività rientrano nelle prestazioni occasionali?

Sono ammesse prestazioni occasionali per:
  • piccoli lavori domestici, giardinaggio, pulizia o manutenzione;
  • assistenza domiciliare;
  • insegnamento privato supplementare.

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Chi deve emettere fattura con ritenuta d'acconto?

I soggetti che possono emettere fatture con ritenuta d'acconto sono:
  1. Società di persone e capitali;
  2. Liberi professionisti operanti nel campo agricolo;
  3. Liberi professionisti operanti nel campo commerciale;
  4. Lavoratori autonomi;
  5. Amministratori di condominio.

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Chi paga la ritenuta d'acconto tra privati?

Il committente nella prestazione occasionale tra privati e non. Il committente, se sostituto d'imposta, pagherà il netto dovuto al prestatore e dovrà versare entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento della prestazione la ritenuta d'acconto mediante modello F24.

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Chi può applicare la ritenuta d'acconto?

Possono operare con ritenuta d'acconto tutti i professionisti che lavorino autonomamente oppure coloro che debbano emettere ricevute per prestazioni occasionali. Solitamente, la ritenuta è del 20% e viene calcolata sull'imponibile non considerando IVA o spese anticipate.

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Quali sono i redditi soggetti a ritenuta?

Sono soggetti a ritenuta i redditi di lavoro dipendente. Rientrano nell'applicazione della ritenuta sia le somme e i valori che il datore di lavoro corrisponde direttamente, sia le somme e i valori che, in relazione al rapporto di lavoro, sono erogati da terzi rispetto al rapporto di lavoro stesso.

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Chi ha il regime forfettario paga la ritenuta d'acconto?

Gli aderenti al regime forfetario, come previsto dalla L. 190/2014, non sono soggetti a ritenuta d'acconto sui ricavi e i compensi percepiti.

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Chi non deve comunicare prestazione occasionale?

Anche le aziende di vendita diretta a domicilio sono escluse dall'obbligo di comunicazione. Così come i lavoratori autonomi occasionali impiegati in prestazioni di natura intellettuale, i lavoratori dello spettacolo, le ASD, le SSD e gli studi professionali a patto che non siamo organizzati in forma d'impresa.

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Chi non può svolgere prestazioni occasionali?

Questo tipo di prestazione di lavoro puo essere svolta da chiunque senza limiti di reddito. Fanno eccezione i professionisti iscritti ad albi o ordini professionali, i quali non possono rendere prestazioni occasionali ma sono tenuti ad aprire partita IVA, anche per svolgere una prestazione occasionale singola.

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Chi ha partita Iva può fare una prestazione occasionale?

Con prestazione occasionale si intende qualsiasi opera o servizio a favore di un committente senza vincolo di subordinazione, svolta da un privato. Il termine include sia i lavoratori occasionali sia i professionisti con partita IVA.

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Quando un lavoro è considerato occasionale?

La prestazione occasionale è uno strumento che riguarda attività professionali effettuate in modo non abituale (quindi saltuario e sporadico). Si tratta di attività caratterizzata da occasionalità, autonomia, ed assenza di obblighi di partita Iva.

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Quanto si può fatturare senza Partita IVA?

Vediamo anche quali sono gli svantaggi nel fatturare senza una partita Iva: limiti di guadagno: è importante tenere presente che le prestazioni occasionali non possono superare i 5.000 euro all'anno, da cui è necessario versare i contributi.

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Come regolarizzare il lavoro occasionale?

I compensi percepiti per lavoro autonomo occasionale devono essere dichiarati, nel Modello 730 o nel Modello Unico, tra i redditi diversi come “redditi derivati da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere”.

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Chi paga la prestazione occasionale?

Come per il libretto di famiglia, anche per il contratto PrestO è l'INPS che paga il lavoratore occasionale entro il 15° giorno del mese successivo a quello in cui viene effettuata la prestazione. Gli importi vengono versati sul conto corrente.

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Come fare fattura con ritenuta d'acconto esempio?

Ad esempio, se il compenso concordato è pari ad €1.000 e il lavoratore addebita i contributi in fattura, il calcolo della ritenuta d'acconto in fattura sarà il seguente: compenso = €1.000,00. 4% di contributi in fattura = €40,00. IVA (compenso + 4% * 22%) = €228,80.

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Come funziona la ritenuta d'acconto per prestazioni occasionali?

La ritenuta d'acconto sulla prestazione occasionale è pari al 20% del compenso lordo pattuito con l'azienda o il professionista con il quale collabori. La ritenuta d'acconto verrà versata direttamente dal sostituto d'imposta, ossia dall'azienda o dal professionista con cui collabori.

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