Quando i medici possono staccare la spina?

Si stacca la spina quando la vita è appesa al soffio di una macchina e attaccata alla corrente elettrica di un'attrezzatura medica. Staccare la spina in questo caso spegne del tutto il cervello, o quello che ne rimane. È porre fine ad ogni trattamento, oltremodo ritenuto inutile.

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Chi decide di staccare la spina?

I criteri legali variano da paese a paese, ma risultano comunque molto simili. In Italia è necessario un collegio di tre medici: un medico legale, uno specialista in anestesia e rianimazione e un neurologo.

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Quanto può durare la morte cerebrale?

Uno stato vegetativo è classificato come persistente quando si protrae per un tempo superiore alle 4 settimane; è invece definito permanente quando la sua durata va dai 6 ai 12 mesi. Tale distinzione è solo formale, in quanto le (poche) possibilità di recupero sono le stesse.

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Chi dichiara la morte cerebrale?

comma 5: l'accertamento dei soggetti affetti da lesioni encefaliche è effettuato da un collegio medico composto da: medico legale (Direzione Sanitaria o anatomo-patologo) medico specialista in anestesia e rianimazione medico neurofisiopatologo (neurologo o neuro-chirurgo esperti in elettroencefalografia).

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Cosa si intende per staccare la spina?

Con questa frase vuol dire che è venuto il momento di andare in ferie, sospendere la routine lavorativa, immergersi per qualche settimana tra le onde del mare di una località turistica, dedicarsi a lunghe passeggiate in montagna o semplicemente trascorrere più tempo con la famiglia.

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"I medici stavano per staccare la spina ma io sentivo tutto": la storia di Angele Lieby

Cosa vuol dire la morte clinica?

La cosiddetta morte clinica, o più precisamente cardiaca, che si accerta constatando che il sistema cardiocircolatorio ha smesso di funzionare. E quella legale, o cerebrale, che è la cessazione definitiva del funzionamento del cervello definita in base ai criteri di Harvard.

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Quanto può vivere una persona in stato vegetativo?

Dopo 5 anni, circa il 3% delle persone recupera la capacità di comunicare e di capire, ma poche riescono a vivere in modo indipendente e nessuno riesce a svolgere le funzioni ordinarie normalmente. La maggior parte delle persone che resta in stato vegetativo muore entro 6 mesi dal danno cerebrale originale.

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Qual è l'ultimo organo che muore?

Appena giunto l'arresto cardiocircolatorio l'ultimo organo a spegnersi sembra essere il cervello, il quale mostra attivitá elettrica ancora per 10 minuti.

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Cosa succede dopo l'ultimo respiro?

Nelle ultime ore, possono subentrare uno stato confusionale e sonnolenza. Le secrezioni faringee o l'inefficienza dei muscoli della gola provocano un respiro rumoroso, definito anche rantolo della morte. Cambiando posizione al malato o ricorrendo a farmaci per asciugare le secrezioni si può ridurre al minimo il rumore.

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Come si presenta un paziente in morte cerebrale?

Nel caso di morte encefalica l'accertamento si effettua documentando la mancanza di tutte le funzioni del cervello che differenziano la vita dalla morte: assenza totale della coscienza. assenza di tutti i riflessi del tronco encefalico.

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Che differenza c'è tra coma e morte cerebrale?

Il coma - inteso come una condizione generica di incoscienza profonda e duratura - non è indice di morte cerebrale, cioè di cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello, ma può evolvere in tale condizione.

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Cosa si fa dopo la morte cerebrale?

Nessun individuo che soddisfa i criteri di morte cerebrale recupera. Pertanto, una volta confermata la morte cerebrale, la persona può essere considerata morta. Dopo tale conferma, viene interrotto qualsiasi supporto vitale. I familiari possono voler essere accanto alla persona in quel momento.

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Cosa succede quando viene dichiarata la morte cerebrale?

La morte cerebrale è la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo. Tale condizione è associata ad uno stato di coma, senza respirazione spontanea, e alla perdita di tutti i riflessi del tronco encefalico. La morte cerebrale corrisponde a tutti gli effetti al decesso del malato.

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Quando si dichiara la morte clinica?

Al fine di evitare casi di morte apparente la legge dispone che la visita del medico necroscopo vada sempre effettuata non prima delle 15 ora dal decesso, e la sepoltura deve avvenire dopo 24 ore, salvo casi particolari.

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Chi decide per una persona in coma?

La decisione è rimessa al Giudice tutelare su ricorso del legale rappresentate o degli altri soggetti contemplati dagli art. 406 e ss. c.c. (e, dunque, anche dal pubblico ministero) o dal medico o del rappresentante legale della struttura sanitaria.

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Quanto dura il coma irreversibile?

Non è prevedibile quanto il paziente possa resistere, pochi giorni o poche ore.

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Come si chiama la ripresa prima della morte?

La lucidità paradossale è un episodio di lucidità inaspettata, spontanea e rilevante in un paziente con demenza che a volte si manifesta prima della morte.

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Come riconoscere gli ultimi istanti di vita?

Un paziente negli ultimi istanti di vita può essere fonte di rantoli e gorgoglii, anche forti, durante la respirazione; il respiro diventa irregolare o molto lieve, si riduce la frequenza respiratoria (numero di respiri al minuto) e la respirazione diventa molto rapida, affannosa, seguita da fasi costituite da respiri ...

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Cosa accade al cervello prima di spegnersi?

Anche quando si è ormai in punto di morte e non si risponde più agli stimoli esterni, sembrando inerti e passivi, il nostro cervello continua a sentire le parole e i suoni che arrivano dall'esterno: l'udito è infatti l'ultimo dei cinque sensi a spegnersi.

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Cosa rimane del corpo dopo la morte?

Notoriamente le componenti ossee del corpo sono le ultime a decomporsi, dunque lo scheletro è quanto spesso si ritrova di una salma a seguito della riesumazione. Il tempo necessario perché un corpo umano si riduca ad uno scheletro può variare notevolmente.

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Quanto dura la miglioria della morte?

«Questo è il periodo immediatamente precedente la morte. Dura da poche ore a uno o due giorni [24 ore per l'agonia vera e propria]. Periodo importante perché presenta diverse peculiarità. L'agonia non impedisce, o non sempre, si manifesta prontamente in un contesto in cui non era particolarmente prevista.

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Quando si muore si ferma prima il cuore o il cervello?

A cuore fermo, tutti gli organi rimangono, entro pochi minutii, in grave carenza di ossigeno mentre si accumula la CO2. La sopravvivenza è possibile solo se il fenomeno dura solo pochissimi minuti. Il cervello è il più sensibile alla carenza di ossigeno e in poco tempo va incontro a danni irreversibili.

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Quando si è in coma si sogna?

Questo perché il sogno è un fenomeno psichico legato alla fase Rem del sonno, durante la quale l'attività cerebrale è molto alta, paragonabile a quella di veglia. Durante la sedazione profonda, il coma o il coma farmacologico l'attività elettrica del cervello è minima, quindi non si sogna".

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Quando si è in coma si sente dolore?

Chi è in coma è incosciente e ha un'attività cerebrale minima. Si è vivi ma non si può essere svegliati e non si mostrano segni di consapevolezza. Normalmente non si risponde al suono o al dolore, o si è in grado di comunicare o muoversi volontariamente.

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Cosa si vede quando si è in coma?

occhi chiusi. mancata risposta, miosi e midriasi, delle pupille alla stimolazione con la luce. alterata o assente risposta a stimoli esterni. incapacità di comunicare.

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