Quali sono le spese non documentate per un dipendente in trasferta?
Il lavoratore non è tenuto ad allegare alcun giustificativo. L'unica eccezione riguarda le spese di viaggio, che invece devono essere sempre elencate e documentate con i relativi titoli di viaggio, ossia i biglietti del mezzo di trasporto utilizzato per lo spostamento in trasferta: treno, aereo o altri mezzi pubblici.
Quali sono le spese non documentate per i dipendenti?
Cosa si intende per spese non documentate? Con spese non documentate si intendono tutte quelle spese per le quali il dipendente non è in grado di fornire un'idonea documentazione che attesti dove, quando e per quale cifra sia stato effettuato un acquisto.
Cosa rientra nelle spese di trasferta?
Tra questi rientrano: Vitto e alloggio, tra cui i pasti e i pernottamenti necessari durante una trasferta di lavoro; Viaggio e trasporto, ovvero quanto speso per biglietti aerei, ferroviari, noleggio auto, utilizzo di taxi o servizi di noleggio con conducente (NCC).
Quali sono le spese di vitto e alloggio deducibili per i dipendenti in trasferta?
Le spese di vitto e alloggio sono deducibili: fino a euro 180,76 (al giorno) per trasferte extracomunali in Italia; fino a euro 258,23 (al giorno) per trasferte all'estero; nella misura del 75% del loro ammontare per trasferte comunali.
Cosa comprendono le spese di trasferta?
Cosa comprende il rimborso spesa trasferta? Il rimborso spesa trasferta copre tutte le spese sostenute da un dipendente o collaboratore durante un viaggio di lavoro, inclusi i costi per trasporti, vitto e alloggio. Questi rimborsi sono destinati a compensare le spese sostenute in relazione a trasferte aziendali.
RIMBORSO SPESE e indennità di trasferta: come funzionano?
Quali sono le spese di vitto e alloggio deducibili al 75%?
109, comma 5, del TUIR. Si sottolinea che la soglia di deducibilità della spesa pari al 75% della stessa non rappresenta una forma di inerenza forfettizzata, pertanto, le spese di vitto e alloggio: inerenti sono deducibili nella misura del 75% del loro ammontare.
Quali sono le spese di trasferta deducibili per i dipendenti?
I rimborsi analitici e forfettari delle spese di trasferta sono deducibili per il datore di lavoro solo se documentati e tracciabili. Per trasferte nel territorio comunale, le spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75% del loro importo, anche se pagate in contanti, purché siano documentate.
Cosa include il rimborso spese per la trasferta?
Il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese che sostiene durante la trasferta. Le più comuni riguardano il vitto, l'alloggio e il trasporto. Quest'ultima categoria include diversi costi, tra cui: il rimborso chilometrico (se il dipendente utilizza i propri mezzi privati per spostarsi)
Quanti km per essere considerata trasferta?
Il trattamento di trasferta (rimborsi spese) si applica ai dipendenti comandati a prestare la propria attività lavorativa in località diversa dalla dimora abituale e distante più di 10 Km dalla ordinaria sede di servizio.
Quali sono le spese non tracciabili?
Escluse dalla tracciabilità sono anche le spese per l'acquisto di medicinali preparati in farmacia (galenici), di medicinali fitoterapici od omeopatici, di dispositivi medici acquistabili presso esercenti diversi dalle farmacie (come gli occhiali da vista comprati da un ottico).
Che differenza c'è tra spese documentate e non documentate?
La fattura del fornitore include il rimborso spese documentato quando anticipato per conto del cliente, escluso dalla base imponibile. Spese non documentate si verificano quando mancano documenti giustificativi o non sono intestati al cliente.
Cosa sono i costi accessori non documentati?
Queste spese vengono sostenute dal fornitore e non vengono documentate. Questo significa che non devi emettere una fattura a parte per averne il rimborso ma devi inserirle nella fattura del bene o servizio a cui si riferiscono.
Quali sono le spese di trasferta sostenute direttamente dal committente?
Dunque, a partire dal 1° gennaio 2017, le spese di viaggio e trasporto (aereo, treno, traghetto, bus, metro, pullman) delle quali il committente si è direttamente fatto carico, non devono essere inserite nella parcella dal professionista e poi scalate dal totale in quanto già pagate dal committente.
Cosa sono i rimborsi analitici per le spese di trasferta?
Conosciuto anche come rimborso a piè di lista, il rimborso spese analitico viene redatto tenendo conto di tutti i documenti, per esempio fatture e scontrini, che esplicitano le spese sostenute dal dipendente e che vanno rimborsate a quest'ultimo in busta paga o secondo altre modalità stabilite.
Quanto è la diaria per una trasferta in Italia?
La diaria, che non è considerata parte della retribuzione, è un rimborso forfettario e non viene tassata in base al luogo della trasferta entro i seguenti limiti: – 46,48 Euro al giorno per le trasferte fuori del territorio comunale ma effettuate in Italia; – 77,46 Euro al giorno per le trasferte all'estero.
Quali sono le spese non documentate per i dipendenti in trasferta?
Il rimborso spese non documentate rappresenta il rimborso corrisposto al dipendente in trasferta nel caso in cui quest'ultimo non sia in grado di fornire l'idonea documentazione fiscale che attesti i costi sostenuti durante lo svolgimento dell'attività professionale.
Quali sono le spese deducibili per i dipendenti in trasferta?
I lavoratori per cui è prevista un'indennità giornaliera ricevono una somma prestabilita (a forfait) per ogni giorno di trasferta. L'indennità a forfait è esente da imposte o contributi se inferiore alle seguenti soglie: € 46,68 per trasferte in Italia; € 77,46 per trasferte all'estero.
Quali sono i costi di alloggio deducibili per i dipendenti in trasferta?
95 T.U.I.R. Le spese di vitto e alloggio sostenute per le trasferte effettuate fuori dal territorio comunale dai lavoratori dipendenti e dai collaboratori sono ammesse in deduzione per un ammontare giornaliero non superiore ad euro 180,76, importo elevato ad euro 258,23 per le trasferte all'estero.
Qual è il limite massimo per il rimborso di spese non documentate?
non documentabili, eventualmente sostenute dal dipendente, sempre in occasione di dette trasferte o missioni, fino all'importo massimo giornaliero di 15,49 euro, elevati a 25,82 euro per le trasferte all'estero” (cfr. comma 5).
Quali spese non sono deducibili?
Gli acquisti di beni di lusso o di oggetti ad uso personale non sono deducibili. Alcuni esempio i gioielli, abbigliamento di alta moda, opere d'arte oppure le auto e altri veicoli di lusso, se non direttamente riconducibili all'attività professionale.
Quali sono i limiti di deducibilità per le spese di noleggio auto dei dipendenti in trasferta?
Rimborso spese di noleggio auto sostenute dal dipendente: Deducibile entro le tariffe di noleggio relative ad auto fino a 17 cavalli fiscali o 20 se a diesel. Altre spese, anche non documentate, purché analiticamente attestate dal soggetto in trasferta: Deducibili integralmente.
Quali costi sono deducibili al 100%?
- materie prime e merci: costi strettamente legati alla produzione aziendale;
- materiale di cancelleria: forniture per ufficio e materiali informativi;
- beni strumentali fino a 516,36 €: attrezzature utilizzate per l'attività;
- pubblicità: investimenti per visibilità e marketing;
Quali sono le spese di rappresentanza deducibili al 75%?
Il diritto alla deducibilità al 75% vale per le spese effettuate per l'intrattenimento, inclusive di vitto, alloggio, somministrazione di alimenti e bevande a clienti dell'azienda, con l'ovvia esclusione delle spese di vitto e alloggio sostenute da dipendenti e collaboratori in occasioni di trasferte che si trovano all ...
Cosa sono i costi non deducibili?
Le imposte indetraibili sono tasse dovute da un'azienda ma che non possono essere rimborsate o compensate attraverso crediti fiscali o altre deduzioni. Queste imposte rappresentano una parte fissa delle spese fiscali dell'azienda e devono essere pagate integralmente.
