Qual è il plurale di Striscia?

La regola è molto semplice: i nomi femminili che escono in –scia al singolare, al plurale escono in –sce. Perciò avremo: angoscia/angosce, ascia/asce, biscia/bisce, coscia/cosce, fascia/fasce, striscia/strisce, ecc.

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Come si scrive correttamente strisce?

STRISCETTA - Treccani - Treccani.

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Qual è il plurale di ascia?

ascia] (pl. asce). – 1. Attrezzo da taglio usato in carpenteria per sgrossare e lavorare il legname, costituito in genere da un robusto manico di legno al quale è fissata una lama leggermente ricurva con il taglio perpendicolare all'asse del manico (a foggia di zappa).

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Come si scrive plurale o plurale?

agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der.

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Cosa vuol dire singolare e plurale?

I nomi singolari indicano un solo elemento, i nomi plurali indicano più elementi e si riconoscono dalla desinenza (es. orso/orsi, gatta/gatte). I nomi invariabili hanno una sola forma per il singolare e per il plurale; solo dall'articolo o dal contesto puoi capire il numero (es.

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Italiano: Grammatica e ortografia, il PLURALE DELLE PAROLE CHE TERMINANO IN -CIA E -GIA

Come si forma il plurale?

Nella maggior parte dei casi, i nomi formano il plurale cambiando la desinenza del singolare. – la cui forma del plurale è sensibilmente diversa dal singolare, come il germanismo Länder (plurale di Land 'regione').

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Qual è il plurale di uno?

Uno è maschile singolare e si adopera esattamente come si adopera lo, cioè davanti ai nomi maschili singolari che cominciano per s + consonante, come per esempio 'sportello': si dice uno sportello, e per z, si dice uno zio. Il plurale è degli: degli sportelli, degli zii.

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Qual è il plurale di buio?

Dal vocabolario italiano: Bui.

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Qual è il plurale di ginecologo?

Dal vocabolario italiano: Ginecologi.

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Qual è il plurale di pioggia?

La regola tradizionale per formare il plurale di parole che finiscono con -gia dice che se la finale è preceduta da un'altra g, il plurale perde la i; quindi piogge.

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Qual è il plurale di valico?

Dal vocabolario italiano: Valichi.

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Qual è il plurale di liscio?

La regola per formare il femminile plurale di aggettivi che al maschile singolare finiscono con -scio è che la i non viene conservata, quindi lisce.

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Qual è il plurale di sciame?

Dal vocabolario italiano: Sciami.

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Qual è il plurale di spiaggia?

Quando i sostantivi plurali femminili terminano con le sillabe -cia e -gia non accentate e la C e la G sono precedute da consonante, la i viene eliminata. Perciò il plurale di goccia è gocce, e il plurale di spiaggia è spiagge.

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Qual è il plurale di ciliegia?

In base alla regola empirica che si usa per il plurale dei nomi in ➔-cia, -gia, -scia, la grafia corrente del plurale di ciliegia è ciliegie. Tuttavia, fino alla metà del secolo scorso ha avuto una certa diffusione anche la grafia ciliege (latino *cereseae).

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Qual è il plurale di coscia?

Per i sostantivi plurali femminili che terminano in -scia, vale la stessa regola: se la C o la G sono precedute da consonante e la sillaba non è accentata, la i viene eliminata. Il plurale di coscia è quindi cosce; quello di fascia è fasce.

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Qual è il plurale di asparago?

Fanno eccezione alla regola esofago e sarcofago, che hanno come plurale esofagi e sarcofagi (ma scrivere esofaghi e sarcofaghi non è sbagliato, è solo meno comune). Attenzione ad asparago, che al plurale fa asparagi.

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Qual è il plurale di farmaco?

È il caso appunto di farmachi e farmaci, archeologhi e archeologi, stomachi e stomaci, e poi di filologhi e filologi, sarcofaghi e sarcofagi, manichi e manici, e di altre parole di antica e di nuova formazione.

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Qual è il plurale di neurologo?

Dal vocabolario italiano: Neurologi.

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Qual è il plurale di sabato?

Sabato e domenica formano il plurale regolarmente come gli altri nomi maschili in -o e femminili in -ca per cui avremo i sabati e le domeniche mentre il problema non si pone con gli altri nomi dei giorni della settimana che, terminando in -ì restano invariati.

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Qual è il plurale di pomeriggio?

Dal vocabolario italiano: Pomeriggi.

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Cosa vuol dire in subbuglio?

– Confusione, agitazione tumultuosa; scompiglio, trambusto: la popolazione era in s.; mettere una città in s.; ne nacque un gran s.; è andato a unirsi a quei farabutti che tengono la Sicilia in s. (Tomasi di Lampedusa); estens., con riferimento a persona: la notizia lo mise in s.; il giovane ...

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Qual è il singolare di templi?

tèmpio (ant. tèmplo) s. m. [dal lat. templum, da una radice affine al gr. τέμενος «recinto sacro», τέμνω «tagliare»: v.

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Qual è il plurale di effigie?

di effingĕre «rappresentare, riprodurre in rilievo», comp. di ex- e fingĕre «foggiare, plasmare»] (pl. effìgie o effigi).

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