Perché le scorie nucleari sono pericolose?

Le scorie nucleari sono materiali radioattivi residui prodotti durante il processo di generazione di energia nucleare o durante attività nucleari. Questi materiali contengono isotopi radioattivi che emettono radiazioni ionizzanti, rendendoli pericolosi per la salute umana e l'ambiente.

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Perché le centrali nucleari sono pericolose?

«I reattori nucleari in funzione contengono grandi quantità di prodotti di fissione radioattivi che, se dispersi, possono rappresentare un rischio diretto di radiazione, contaminare il suolo e la vegetazione ed essere ingeriti da uomini e animali.

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Perché lo stoccaggio delle scorie nucleari è molto difficile?

Sono di difficile gestione perché contengono diversi elementi transuranici, caratterizzati da tempi di dimezzamento molto lunghi (anche di decine di migliaia di anni) e da emissioni prevalentemente di tipo alfa: questo significa che anche se l'attività è bassa (in Bq) l'energia emessa è comunque molto alta (in Gy).

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Che fine fanno le scorie delle centrali nucleari?

Deposito geologico di profondità

Il deposito geologico è una struttura per la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi a media e alta attività, realizzata nel sottosuolo a notevole profondità (di solito diverse centinaia di metri), in una formazione geologica stabile (argille, graniti, salgemma).

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Quanto durano le scorie nucleari?

12,3 anni per il tritio. 30 anni per il cesio-137 e lo stronzio-90. 24100 anni per il plutonio-239. 710 milioni di anni per l'uranio-235.

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Le SCORIE RADIOATTIVE della FUSIONE NUCLEARE restano pericolose per MILLE ANNI

Dove vanno a finire le scorie nucleari?

Per volume e livello di radioattività dei rifiuti prodotti, i principali centri sono i siti nucleari in fase di smantellamento. Significativi, per la loro numerosità sul territorio nazionale, sono i centri di medicina nucleare, fra cui gli ospedali.

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Dove sono le scorie nucleari in Italia?

Le aree selezionate

Nello specifico, le località per il deposito del nucleare individuate in Basilicata si trovano in provincia di Matera, dove oltre alla città dei sassi si contano Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso, Irsinia, e Genzano di Lucano in provincia di Potenza.

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Quante sono le scorie nucleari in Italia?

Quanti sono i rifiuti radioattivi in Italia? Veniamo dunque alle quantità. Secondo i dati raccolti dall'ISIN e aggiornati al 31 dicembre 2022, i rifiuti radioattivi stoccati presso depositi temporanei in Italia ammontano a 31.159 metri cubi di materiale.

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Quanto sono pericolose le scorie nucleari?

Le scorie nucleari e in generale i rifiuti radioattivi sono pericolosi in quanto occorre proteggersi dalle radiazioni emesse da queste particelle, le quali, concentrate oltre una determinata quantità e qualità possono, rappresentare un rischio per la salute dell'uomo e per l'ambiente.

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Come si elimina la radioattività?

In questi casi, ecco gli alimenti che possiedono principi chimici capaci di favorire l'eliminazione delle radiazioni: Pesce marino, carne, latte, uova, sale iodato e vegetali, cibi ricchi di iodio naturale, oligoelemento che impedisce agli atomi radioattivi di legarsi alle strutture dell'organismo.

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Come viene smaltito l'uranio?

Nella forma di ossido, l'uranio può essere smaltito come rifiuto radioattivo di basso livello in una struttura di smaltimento autorizzata. Lo smaltimento del DSRS nei pozzi è stato proposto per la prima volta nel 1995.

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Come vengono smaltite le scorie radioattive in Europa?

Esistono in Europa depositi simili? In alcuni casi la soluzione per i rifiuti a molto bassa attività è una sorta di trincea (landfill), in altri l'estensione del deposito a un livello sub-superficiale consente di ospitare anche rifiuti di media attività (che nel nostro Deposito Nazionale saranno stoccati nel CSA).

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Che fine fanno i rifiuti tossici?

Grandi quantità di questi rifiuti vengono smaltiti in Paesi in via di sviluppo senza rispettare le disposizioni internazionali. Spesso gli apparecchi, in parte ancora funzionanti, vengono smontati da persone non adeguatamente formate, che mettono così in pericolo la loro salute come pure l'ambiente.

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Perché l'energia nucleare non è sostenibile?

Il nucleare non è sicuro né sostenibile

L'energia nucleare non è una fonte di energia rinnovabile e produce inoltre enormi quantità di scorie radioattive che rimarranno pericolose per diverse migliaia di anni: una condanna per l'ambiente e per le generazioni future, perché non esiste una soluzione sicura per smaltirle.

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Quanto è pulita l'energia nucleare?

Secondo i dati dell'Agenzia tedesca per l'ambiente, l'energia nucleare rilascia, sull'intero ciclo di vita, 3,5 volte più CO2 per chilowattora rispetto al solare fotovoltaico e 13 volte in più rispetto all'energia prodotta sfruttando il vento, cioè l'eolica.

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Perché dire no al nucleare?

Un impianto nucleare emette radioattività anche senza incidenti. I bambini che abitano vicino alle centrali corrono maggiori rischi di contrarre la leucemia. L'agricoltura e il turismo rischiamo di essere pesantemente penalizzati. Le scorie sono molto pericolose e restano radioattive per decine di migliaia di anni.

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Chi produce scorie nucleari?

I rifiuti radioattivi vengono prodotti anche dall'industria. Al momento in Italia i centri che producono o custodiscono rifiuti radioattivi sono ex centrali nucleari (4 centrali e 4 impianti del ciclo del combustibile), centri di ricerca nucleare e centri di gestione di rifiuti industriali.

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Come sopravvivere alle radiazioni nucleari?

Chiudere porte e finestre. Cambiarsi d'abito prima di entrare nel luogo dove si è trovato riparo, e riporre abiti e calzature in sacchi di plastica sigillati e lontani dai luoghi frequentati. Fare una doccia o pulire le parti esposte del corpo con un panno umido.

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Perché si usa l'uranio impoverito?

L'uranio impoverito, o uranio depleto, Du (depleted uranium), è un metallo pesante utilizzato principalmente nella fabbricazione di armi e munizioni, ma non solo. Viene spesso usato per rinforzare le armature e rendere i proiettili più perforanti: viene concentrato in un dardo montato sulla punta della munizione.

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Chi gestisce le scorie nucleari in Italia?

Attualmente a gestire gli impianti nucleari è il Gruppo Sogin Spa che ha ereditato tutte le installazioni dall'Enel e che come riportato dal bilancio di Sostenibilità per il 2022, gestisce circa 16 mila metri cubi di rifiuti radioattivi. Sarà questa società a localizzare, realizzare e gestire il Deposito Nazionale.

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Quali Stati non hanno il nucleare?

Danimarca, Estonia, Irlanda, Grecia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia e Portogallo non producono energia nucleare. A fine 2020 nella UE erano presenti 122 reattori nucleari e 6 erano in costruzione.

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Perché sono state chiuse le centrali nucleari in Italia?

In quella occasione, anche in seguito al drammatico incidente di Chernobyl, gli italiani votarono per l'abrogazione di alcune norme sul nucleare. Successivamente lo stato chiuse le centrali, attive nel paese dal 1962, segnando così la fine della produzione di energia nucleare in Italia.

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Come si formano le scorie nucleari?

Le scorie nucleari sono materiali radioattivi residui prodotti durante il processo di generazione di energia nucleare o durante attività nucleari. Questi materiali contengono isotopi radioattivi che emettono radiazioni ionizzanti, rendendoli pericolosi per la salute umana e l'ambiente.

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In quale paese è attualmente in costruzione il primo deposito di scorie nucleari al mondo?

Il deposito geologico di Onkalo è un deposito geologico profondo destinato a immagazzinare definitivamente scorie radioattive finlandesi. È il primo deposito del mondo con queste caratteristiche ed è vicino alla centrale nucleare di Olkiluoto nel municipio di Eurajoki.

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