Perché è un torrente alpino in fase di magra in pieno inverno?
Nella zona alpina la maggior parte dei torrenti hanno ali- mentazione nivale o nivo-glaciale e sono perciò caratteriz- zati da periodi di piena primaverile-estiva, quando lo scio- glimento di neve e ghiaccio è massimo, e periodi di magra durante i mesi invernali.
Come si chiama il corso d'acqua che alterna periodi di piena a periodi di secca?
La portata quindi può variare molto durante l'anno: quando l'acqua è abbondante in tutte le stagioni si dice che il corso d'acqua ha un regime fluviale; quando invece si alternano piene e magre, come avviene nel caso dei torrenti, che in alcuni periodi sono completamente asciutti, si parla di regime torrentizio.
Che cosa può formare il torrente lungo il suo percorso?
Lungo il suo corso un fiume può formare delle curve chiamate anse o meandri. Se incontra un dislivello verticale di altezza variabile (da pochi metri a centinaia di metri) forma una cascata. Se scorre in pendenza forma delle rapide, caratterizzate da correnti molto forti.
Che differenza c'è tra il fiume e il torrente?
In parole povere è torrente quello le cui acque tendono a scavare il letto e a trasportare verso valle i ciottoli e il limo; è fiume quello dove i ciottoli e il limo si accumulano. Ecco perché, per solito, i torrenti sono fra i monti e i fiumi in pianura.
Perché le regioni fredde sono povere di corsi d'acqua?
Le regioni fredde sono povere di corsi d'acqua , perché le precipitazioni che si verificano sono scarse e per lo più nevose. Esistono però delle eccezioni come i fiumi della Siberia: Ob – Lena e alcuni fiumi del Nord America come il Mackenzie.
Le piene di fiumi e torrenti alpini
Come si chiamano i corsi d'acqua stagionali?
Corsi d'acqua lunghi, con portate notevoli e relativamente poco variabili nel tempo vengono infatti chiamati torrenti in zone ricche di acque mentre in aree più aride spesso vengono chiamati fiumi corsi d'acqua dall'andamento idrologico altrettanto irregolare.
Com'è il corso dei fiumi?
L'acqua sgorga in superficie in un punto chiamato sorgente e forma il fiume, che scorre in un letto (o alveo) delimitato da due rive (o sponde); esso è rifornito da ruscelli (corsi d'acqua di piccole dimensioni) e torrenti (corsi d'acqua stagionali con un percorso interrotto da cascate e rapide).
Che differenza c'è tra torrente e ruscello?
Il ruscello è un piccolo corso d'acqua molto profondo. V F 5. Il torrente è un corso d'acqua di pianura che scorre lentamente.
Quando il torrente arriva a valle diventa un fiume?
Quando il torrente arriva a valle, diminuisce la sua velocità e diventa un fiume, più lento e più largo. Il fiume scorre in un lettoed è delimitato dalle riveo sponde.
Qual è il torrente più lungo d'Italia?
La loro importanza (portata, lunghezza, ecc.) dipende naturalmente anche dai caratteri del suolo, cioè più precisamente dalla sua ripidità e dalla sua maggiore o minore permeabilità. Il fiume italiano più lungo situato interamente in territorio italiano è il Po, il quale scorre per 652 km lungo la Pianura Padana.
Quando il ruscello si ingrossa diventa un?
Dalla sorgente nasce un ruscello che, unendosi ad altri, si ingrossa e diventa un torrente e poi un fiume vero e proprio.
Come si chiamano i corsi d'acqua che arricchiscono il fiume?
Al fiume si possono unire, lungo il suo percorso, altri corsi d'acqua, che costituiscono i suoi affluenti (tributari). L'insieme del fiume e di tutti i suoi affluenti forma il reticolo idrografico. Il fiume termina generalmente in un corpo idrico recettore, come un lago, un mare o un altro fiume.
Che cosa vuol dire periodo di magra?
[mà-gra] s.f. 1 Condizione di un torrente o di un fiume nei periodi di siccità, quando la portata è minima; il periodo stesso della m. 2 fig. Penuria, carestia: periodo di m.
Cos'è la portata di magra?
L'indicatore di magra NMxQ indica il valore minimo del deflusso, calcolato come media dei deflussi sull'arco di x giorni consecutivi, durante un anno di magra (la minima media giornaliera su x giorni).
Quando i fiumi sono in piena?
L'alluvione è l'allagamento temporaneo di aree che di solito non sono ricoperte d'acqua. Si verifica quando, a causa di piogge intense e prolungate, le acque di un fiume o di un torrente non vengono contenute da argini e barriere e si riversano nel territorio circostante.
Perché i fiumi alpini sono ricchi di acqua?
I fiumi alpini sono ricchi di acqua perché vengono alimentati sia dalle piogge sia dallo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai.
Qual è il fiume più profondo in Italia?
Il Tanaro ad Alessandria.
Qual è il fiume più importante d'Italia?
Il fiume con maggior portata d'Italia è anche il più lungo: è il fiume Po, che attraversa la Pianura Padana drenando gran parte dei corsi d'acqua provenienti da Alpi ed Appennino settentrionale.
Che differenza c'è tra delta ed estuario?
Foce: punto in cui il fiume si getta nel mare. La foce può essere di due tipi: Foce a estuario Quando il fiume giunge al mare in un unico sbocco a forma di imbuto. Foce a delta Quando il fiume giunge al mare formando tanti rami.
Come si chiama il solco entro il quale scorrono le acque di un fiume?
Le parti di un fiume sono: sorgente (dove nasce), letto o alveo (solco dove scorre l'acqua), sponde o rive ( le parti laterali che delimitano le acque, se ci poniamo con le spalle alla sorgente, alla nostra destra abbiamo la riva destra, alla nostra sinistra la riva sinistra); lungo il suo corso soprattutto nell'ultima ...
Come si chiama il letto di un fiume?
In idrografia l'alveo (o letto) è quella parte di terreno occupata dalle acque di un corso o di uno specchio d'acqua. L'espressione letto del fiume sembra essere stata usata per la prima volta da Brunetto Latini nella sua opera Li livres dou tresor (detto comunemente Tresor) (seconda metà del Duecento, ~1265).
Perché fiume non è italiana?
Il 12 novembre 1920 il Regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni firmano il trattato di Rapallo, con il quale ambedue le parti riconoscono la piena libertà e indipendenza dello Stato Libero di Fiume, impegnandosi a rispettarla.
Come si chiama la fine del corso di un fiume?
La foce è invece la fine del fiume: più spesso in mare, a volte in un lago. Se il corso d'acqua termina senza separarsi in vari rami o bocche, la foce è detta a estuario; se le bocche sono due o più, viene detta a delta (come il Po, il Nilo, il Mississippi).
Come si chiama un fiume che si getta in un altro?
In idrografia un affluente (o tributario) è un corso d'acqua naturale che versa le sue acque in un altro maggiore. I canali artificiali vengono solitamente esclusi dalla lista degli affluenti di un fiume.