Dove passa il Pisciatello?
Per chi va in bici o ama passeggiare e fare sport, c'è un nuovo percorso nel verde e nel silenzio che va dall'entroterra al mare e precisamente da Cesena a Cesenatico (FC). È la Ciclovia del Pisciatello, che scorre lungo l'omonimo fiume per 15 chilometri.
Dove si trova Pisciatello?
Il Pisciatello è un torrente, affluente di sinistra del Rubicone, che nasce nella fascia collinare della provincia di Forlì-Cesena.
Perché non si poteva passare il Rubicone?
In epoca romana il Rubicone segnò per un periodo (epoca tardo-repubblicana, tra il 59 a.C. e il 42 a.C.) il confine tra l'Italia, considerata parte integrante del territorio di Roma, e la provincia della Gallia Cisalpina ed era quindi vietato ai generali di passarlo in armi.
In quale regione si trova il Rubicone?
Fiumicello della Romagna, che nel 1° sec. a.C. segnava il confine fra l'Italia e la Gallia Cisalpina.
Quale fiume fino al 1933 si chiamava Fiumicino?
Il Rubicone (Fiumicino) nasce sempre dal Colle di Strigara, sul versante nord est, anch'esso a un'altezza di circa 360 metri s.l.m., e, mantenendo sempre una direttrice rettilinea nord est, passando tra Borghi e Roncofreddo, giunge in pianura a Savignano sul Rubicone, per proseguire in direzione sud-nord.
Tra il 10 e l'11 gennaio del 49. a. C Cesare passa il Rubicone
Perché Cesare decise il passaggio del Rubicone?
Cesare ha risposto ordinando ai tribuni della plebe di osteggiare, tramite il diritto di veto, il senato, ma i suoi tribuni, all'inizio del 40 a.C., sono stati costretti a lasciare Roma. Così Cesare ha deciso di varcare con le sue legioni il confine politico della penisola italiana, il fiume Rubicone.
Cosa vuol dire il dado è tratto?
Letteralmente significa “il dado è tratto” ed è stata attribuita da Svetonio a Giulio Cesare. L'espressione alea iacta est si usa per indicare una decisione che non ammette ripensamenti.
Perché è famoso il Rubicone?
Questo corso d'acqua, non particolarmente rilevante, è famoso per essere stato il fiume attraversato da Giulio Cesare nel 49 a.C. durante la sua campagna militare contro il Senato romano. All'epoca il Rubicone segnava il confine tra la Gallia cisalpina e il territorio dell'antica Roma.
Quando Cesare ha detto il dado è tratto?
Alea iacta est, “il dado è tratto”, è la famosa frase probabilmente pronunciata da Giulio Cesare il 10 gennaio del 49 a.C. secondo quanto riportato da Svetonio (70 d.C – 126 d.C.) un secolo abbondante dopo il fatto, nel suo 'De vita Caesarum'.
Cosa vuol dire passare il Rubicone?
Tale espressione si cita quando si prende una decisione dalla quale non si può più recedere, per indicare che si è superato il punto di non ritorno. Lo stesso evento storico ha ispirato un altro modo di dire, entrato nell'uso comune col medesimo significato: varcare il Rubicone, o passare il Rubicone.
Chi ha detto la frase Il dado è tratto?
«Il dado è tratto» è la celeberrima sentenza proferita da Cesare il 10 gennaio del 49 a.C., di ritorno dalle Gallie alla testa delle sue legioni vittoriose, al momento di varcare il Rubicone tra Rimini e Cesena per dare inizio alla guerra civile contro l'ex alleato Pompeo.
Cosa dice Cesare prima di attraversare il Rubicone?
Dopo una breve attesa, visto che l'autorizzazione prescritta non arrivava, Cesare decise di attraversare comunque il fiume, pronunciando secondo Plutarco e Svetonio la celebre frase “Alea iacta est”, cioè “il dado è tratto”.
Chi ha vinto la guerra civile tra Cesare e Pompeo?
La fazione di Mario tenta di sottrarre il comando a Silla, ma questi li sconfigge marciando su Roma e perseguitando i suoi rivali. Silla vince la guerra civile anche grazie all'appoggio di due giovani generali: Pompeo e Crasso.
Qual è il vero Rubicone?
Ed è lo stesso fondatore Rino Zoffoli a spiegare che "il vero Rubicone storico è quello che nasce nel territorio di Sogliano per poi scendere nei territori di Calisese, Sorrivoli, Montiano. Nel dialetto ma anche in diverse carte geografiche veniva definito Urgone.
Che fiume sfocia a Cesenatico?
La presenza del Porto nella cittadina costiera di Cesenatico è documentata fin dall'antichità. Secondo antichi documenti, esisteva già un approdo alla foce del fiume Pisciatello, prima del 1302.
Chi ha coniato la frase Alea iacta est?
Secondo Svetonio l'avrebbe pronunciato Cesare al passaggio del Rubicone (Svet., Caes. 32; ma in alcune edizioni si legge nella forma imperativa iacta alea esto «si getti il dado»).
Che cosa vuol dire Alea iacta est?
Questo appunto di Grammatica Latina tratta della frase “Alea iacta est” il cui significato letterale è “il dado è stato lanciato”. Tale sententia viene spesso citata quando si decide di intraprendere un'azione le cui conseguenze non permettono di tornare alle condizioni a essa precedenti.
Che disse Giulio Cesare?
"Tu quoque, Brute, fili mi" è la frase di Giulio Cesare per eccellenza e, probabilmente, anche l'unica che non ha mai pronunciato. Stando a quanto raccontato da Svetonio, infatti, il celeberrimo giorno delle idi di marzo del 44 a.c. l'imperatore accoltellato si limitò ad emettere un assai meno cinematografico gemito.
Chi ha ucciso Giulio Cesare?
Tra i cesaricidi si annoverano Casca (il primo a colpirlo al collo), Decimo Giunio Bruto (legato di Cesare in Gallia, ufficiale della flotta nella guerra contro i Veneti), Marco Giunio Bruto (figlio di Servilia Cepione, amante di Cesare) e Gaio Cassio Longino (che era riuscito a sopravvivere alla disfatta di Carre ed ...
Chi ha attraversato il Rubicone?
Sì, è possibile, se si parla del Rubicone. Il corso d'acqua che, privo altrimenti di altri fattori di interesse, nel I secolo a. C. costituiva il confine del territorio di Roma e la Gallia cisalpina e che, nel 49 a.C., fu attraversato da Giulio Cesare al comando delle sue truppe.
Cosa si intende per Le Idi di Marzo?
La parola Idi deriva dal latino idus. Il termine veniva utilizzato dai romani per indicare la metà del mese. In particolare, si riferiva al 15esimo giorno di marzo, maggio, luglio e ottobre e il 13esimo giorno degli altri mesi dell'anno.
Quali sono i numeri del dado?
Cubetto di osso, plastica ecc., con incisi sulle sei facce, progressivamente, i numeri da 1 a 6 (rappresentati, nei d. moderni, da puntini neri o colorati), in modo che le cifre delle facce opposte, sommate, diano sempre 7 (1+6, 2+5, 3+4).
Quanti lati ha un dado?
Il tipo più comune di dado è un piccolo cubo con il lato lungo da 1 a 2 cm e le cui facce sono numerate da uno a sei (usando generalmente dei puntini).
Quanti punti neri ha un dado?
Il dado utilizzato nell'attività è un cubo di spugna morbida con gli angoli arrotondati. Sulle sei facce sono impressi, leggermente incavati nella spugna, i classici pallini neri da uno a sei. Tutti i diritti sono risrvati.
Cosa segna il fiume Rubicone dall epoca di Silla?
Prudentemente, Cesare aspettò le decisioni del senato nei pressi di Rimini, sul Rubicone, il fiume che segnava il confine settentrionale tra la Gallia Cisalpina e il territorio di Roma e che dunque, secondo le norme stabilite da Silla, non poteva essere oltrepassato dai generali romani senza prima sciogliere il proprio ...