Da quando l'Italia ha perso l Istria?

Nel febbraio del 1947 l'Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l' Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli.

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Quando l Istria è stata tolta all'Italia?

Il 12 novembre 1920, i Governi Italiano e Jugoslavo firmarono a Rapallo un Trattato con cui i confini tra i due Paesi venivano fissati in maniera consensuale: l'Italia otteneva la quasi totalità della Venezia Giulia (ma non Fiume), mentre rinunciava a quasi tutta la Dalmazia (tranne Zara e l'isola di Lagosta).

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Quando l Istria è diventata Jugoslavia?

La situazione geopolitica attuale dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia deriva dalla dissoluzione della Jugoslavia, avvenuta gradualmente a partire dal 1991, con la conseguente nascita delle nuove Repubbliche di Slovenia e di Croazia, le quali si dichiararono Stati sovrani ed indipendenti il 25 giugno 1991, ma ...

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Quando l'Italia ha perso la Croazia?

Nel settembre del 1943, con la capitolazione dell'Italia, la parte italiana della Dalmazia - ad esclusione di Zara - venne occupata dall'esercito tedesco ed annessa allo Stato Indipendente di Croazia.

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Quando l'Italia perse l Istria e Dalmazia esodo giuliano?

L'esodo da Fiume

A partire dal maggio del 1945 iniziò l'esodo massiccio degli italiani da Fiume e dall'Istria. «Da Fiume se ne andarono, nel periodo 1946-1954, oltre 30.000 abitanti. Le ragioni di un esodo così massiccio furono di diversa natura...

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Quando l'Italia perse l'Istria e Dalmazia (ESODO GIULIANO)

Come abbiamo perso l Istria?

Il sogno italico della Venezia Giulia durò poco più di vent'anni . Il diktat di pace del 10 febbraio 1947 imposto al termine della seconda guerra mondiale dalle potenze vincitrici, strappò l'Istria, Fiume e Zara e le isole all'Italia, consegnandole alla Jugoslavia di Tito.

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Perché c'è stata la strage delle foibe?

L'obiettivo di questi partigiani jugoslavi era secondo alcuni quello di ribellarsi con un'insurrezione popolare ai crimini di guerra subiti durante il periodo fascista, per altri teorici invece fu un genocidio finalizzato alla pulizia etnica nei confronti degli italiani.

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Perché gli italiani volevano Fiume?

L'intento fu quello di proclamare l'annessione della città all'Italia forzando in tal modo la mano ai delegati delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale, all'epoca impegnati nella Conferenza di pace di Parigi.

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Perché Fiume non è italiana?

Il 12 novembre 1920 il Regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni firmano il trattato di Rapallo, con il quale ambedue le parti riconoscono la piena libertà e indipendenza dello Stato Libero di Fiume, impegnandosi a rispettarla. Lo Stato Libero di Fiume esisterà de facto un anno e de iure quattro anni.

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Perché l'Italia non ebbe la Dalmazia?

L'Italia aveva trovato un ostacolo insormontabile nel presidente americano Wilson, deciso a difendere il principio di nazionalità, in virtù del quale gli Slavi dovevano riunirsi sotto un unico stato: perciò egli non volle riconoscere l'annessione all'Italia della Dalmazia, dove la popolazione era quasi tutta slava.

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Che lingua si parla in Istria?

Se oggi lo sloveno è lingua ufficiale nella fascia litoranea da Ancarano a Portorose, passando per Capodistria, Isola e Pirano, e il croato lo è nella Regione/contea (županija) istriana e nella Primorsko-Goranska (la regione di Fiume), l'italiano le affianca entrambe laddove la presenza della minoranza rimane ...

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Qual è la capitale Dell'Istria?

L'istria occupa un'area di oltre 3600 metri quadrati e la sua capitale amministrativa è Pula.

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Quando l'Italia ha perso Fiume?

Dopo la capitolazione dell'Italia, nel 1943, Fiume e Sušak furono occupate dai tedeschi, che le controllarono fino al 3 maggio 1945, giorno della loro liberazione. Con la Conferenza di pace di Parigi, nel 1947, Fiume ritornò alla madrepatria croata, nell'ambito della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

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Quanti italiani sono rimasti in Istria?

In tutta l'Istria la popolazione italiana si aggira attorno alle 15 mila persone, di cui un quinto in Slovenia, dove si concentra quasi esclusivamente a Capodistria (712), Pirano (698) e Isola (430).

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Quale Regione italiana non esisteva nel 1914?

In questo anno venne unificata politicamente tutta la penisola italiana, ad eccezione della Serenissima Repubblica di San Marino, per la prima volta dai tempi dell'Impero romano.

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Perché l Istria è stata ceduta alla Jugoslavia?

Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli italiani che abitavano la Venezia Giulia, l'Istria e la Dalmazia abbandonarono in massa queste regioni, passate alla Jugoslavia per effetto del trattato di pace.

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Perché l Istria non è più italiana?

Nel 1861, in occasione della proclamazione del Regno d'Italia, e nel 1866, dopo la terza guerra d'indipendenza, l'Istria non fu annessa all'Italia per svariate ragioni, a causa delle quali molti istriani si organizzarono al fine di ottenere questa unione, abbracciando l'irredentismo italiano.

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Dove si parla italiano in Istria?

La grande maggioranza delle Comunità degli Italiani, 42, si trova in Istria, 4 Comunità si trovano nelle regione liburnica (Fiume, Cherso, Lussinpiccolo e Veglia), 3 in Slavonia (Lipik, Ploštine e Kutina), 2 in Dalmazia (Spalato e Zara) e 1 a Zagabria.

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Cosa non ottenne l'Italia alla fine della prima guerra mondiale?

L'Italia ottiene il Trentino, l'Alto Adige e Trieste ma non l'Istria, la Dalmazia e la città di Fiume; per questo motivo, il 12 settembre 1919 D'Annunzio e il suo esercito occupano la città di Fiume proclamandola annessa all'Italia; la situazione si risolve nel novembre 1920, nel quale Giolitti firma con la Iugoslavia ...

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Quanti italiani ci sono a Fiume?

Nella città di Fiume, dove ha sede il maggior giornale di lingua italiana della Croazia, nonché alcuni istituti scolastici in lingua italiana, ufficialmente gli italiani sono circa 2300, sebbene la locale comunità italiana di Fiume abbia all'incirca 7500 iscritti.

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Perché l'Italia non riceve tutti i territori del Patto di Londra?

Fiume non compare tra le richieste italiane del Patto di Londra, verosimilmente perché nel 1915 si prevede che piccoli stati successori strategicamente irrilevanti non possano contendere all'Italia il pieno controllo dell'Adriatico.

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Chi ha buttato gli italiani nelle foibe?

Con i massacri o eccidi delle Foibe si fa riferimento alle migliaia di italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito verso la fine della Seconda guerra mondiale.

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Chi furono gli autori del massacro delle foibe?

Ad essere uccisi non furono solo fascisti e avversari politici, ma anche e soprattutto civili, donne, bambini, persone anziane e tutti coloro che decisero di opporsi alla violenza dei partigiani titini. Le zone colpite furono quelle del Venezia-Giulia e dell'Istria, in cui ad oggi sono state trovate più di 1700 foibe.

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Chi venivano buttati nelle foibe?

Con il crollo del regime - siamo ancora alla fine del 1943 - i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Morirono, si stima, circa un migliaio di persone. Le prime vittime di una lunga scia di sangue.

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