Da quando le donne possono andare all'università?

La possibilità di accedere all'Università venne riconosciuta anche al genere femminile grazie al Decreto Regio del 3 ottobre 1875 che, tuttavia, non entrò completamente in vigore fino al 1883: fino ad allora, per quasi dieci anni, le donne videro ripetutamente respinte le loro domande di iscrizione agli Atenei.

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Quando le donne hanno potuto iniziare a studiare?

Sul fronte dell'istruzione, venne permesso soltanto nel 1874 l'accesso delle donne ai licei e alle università, anche se in realtà continuarono ad essere respinte le iscrizioni femminili.

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Quando le donne hanno ottenuto il diritto allo studio?

Pochi anni dopo, nel 1876, si compì un considerevole passo in avanti nel riconoscimento dei diritti delle donne, in quanto con il regolamento universitario dell'8 ottobre 1876 si stabilì che anche le donne potessero «attendere agli studi universitari ed addottorarsi in giurisprudenza»[7].

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Quali diritti hanno conquistato le donne dal 1946 ad oggi?

  • Diritto di voto attivo e passivo (1945 e 1946) ...
  • Accesso agli impieghi pubblici (1963) ...
  • Divorzio (1970) ...
  • Riforma del diritto di famiglia (1975) ...
  • Aborto (1978) ...
  • Addio al delitto d'onore e al matrimonio riparatore (1981) ...
  • Parità sul lavoro (2010) ...
  • Quote rosa nei consigli di amministrazione (2011)

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Quando la donna ha iniziato ad avere diritti?

L'uguaglianza tra donne e uomini è un diritto fondamentale riconosciuto dal Trattato di Roma del 1957 e dalla Carta dei diritti fondamentali, nonché un principio chiave del Pilastro europeo dei diritti sociali.

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Anita - Iscriversi all’università a 40 anni.

Quando le donne sono state ammesse all'università in Italia?

1874 Le donne sono ammesse a licei, ginnasi e università. 1882 Viene consentito alle donne di lavorare negli uffici pubblici, telegrafici e postali e di aprire le prime attività commerciali.

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Da quando le donne possono avere un conto in banca?

Prima del 1965, nessuna donna sposata poteva possedere denaro a nome proprio. Negli Stati Uniti è dal 1974 che possono avere una carta di credito e un conto corrente intestato. In Italia, oggi, secondo i dati di D.i.Re.

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Quali diritti non avevano le donne nel 1791?

Con la Costituzione del 1791, le donne vennero escluse dal diritto di voto e furono vietati tutti i club femminili; gli fu però riconosciuto l'accesso alla maggiore età a 21 anni come per gli uomini.

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In quale anno le donne hanno votato per la prima volta in Italia?

Il 1 febbraio 1945 venne emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferiva il diritto di voto alle italiane che avessero almeno 21 anni.

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Quali sono i diritti negati alle donne in Italia?

Ecco allora 10 cose che le donne non potevano fare fino a pochi anni fa.
  1. Autorizzazione maritale.
  2. Avvocata. A lei la parola.
  3. Dal 1945-46 possiamo votare. Ma non tutte.
  4. Magistrati e magistrate.
  5. Diritto di famiglia.
  6. Delitto contro l'integrità della stirpe.
  7. Matrimonio riparatore.
  8. Campionesse.

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Dove le donne non possono andare a scuola?

Sulla scolarizzazione femminile Afghanistan, Niger e Gambia sono fra le nazioni con le maggiori quote di donne completamente prive di istruzione; in generale la diseguaglianza di genere persiste in molte regioni, dove gli uomini riescono ad andare a scuola per un periodo più lungo rispetto alle donne.

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Quale carica istituzionale non è mai stata ricoperta da una donna in Italia?

Quanto alle posizioni di vertice, per la prima volta nel 2022 in Italia è stata nominata una donna Presidente del Consiglio, mentre nessuna donna ha ancora mai rivestito la carica di Capo dello Stato.

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Chi si è battuto per i diritti delle donne?

Tina Anselmi. Tina Anselmi è stata una politica italiana, nonchè la prima donna in Italia a ricoprire il ruolo di ministro. Ha lottato per l'uguaglianza dei diritti delle donne e per i diritti dei lavoratori, e ha fatto parte della commissione incaricata di scrivere la Costituzione italiana del dopoguerra.

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Da quando le donne possono studiare medicina?

Fin dall'antichità le donne hanno dato il loro contributo alla medicina seppure in un contesto socialmente sfavorito dalla predominanza maschile. È solo intorno alla metà dell'Ottocento che è stato reso possibile l'accesso delle donne alle libere professioni e quindi anche, ufficialmente, alla medicina.

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Chi è stata la prima donna a laurearsi in medicina?

Ernestina Paper, nata Ernestine Puritz-Manassé (Odessa, 1846 – Firenze, 14 febbraio 1926), è stata un medico italiano, prima donna laureata in Italia dopo la nascita dello stato unitario, conseguendo nel 1877 la laurea in medicina e chirurgia presso l'Istituto di Studi Superiori Fiorentino.

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Chi si è battuto per il diritto allo studio?

Malala Yousafzai è un'attivista pakistana, già Nobel per la Pace per l'impegno per il diritto all'istruzione. Questa biografia ne ripercorre la storia.

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In quale Paese le donne hanno votato per la prima volta?

Solo nel 1920, quando lei era già morta, un emendamento alla Costituzione statunitense - l'emendamento “Anthony” - concederà il voto alle donne. Un primo passo in questa direzione era stato fatto in Nuova Zelanda nel 1893, poi nel 1907 in Finlandia e nel 1917 in Russia.

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Quando la donna ha iniziato a lavorare?

Nel XIX secolo, il fenomeno dell'industrializzazione, con il conseguente abbandono delle campagne e l'inurbamento, ha permesso alle donne di diventare una forza lavoro.

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Chi ha votato il 2 giugno 1946?

Ebbero diritto di voto tutti gli italiani, uomini e per la prima volta, donne, di almeno 21 anni d'età. Gli aventi diritto al voto rappresentavano il 61,4% della popolazione.

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Chi è stata la prima femminista italiana?

Qualche dato è certo: Artemisia Gentileschi è nata a Roma l'8 luglio 1593 e morta a Napoli sessant'anni dopo. Sicuro è anche che è stata una delle più grandi pittrici italiane di scuola caravaggesca.

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Quali paesi le donne non hanno diritti?

Una situazione molto arretrata caratterizza soprattutto i Paesi islamici africani (Mali, Mauritania, Sudan, Ciad, Somalia e altri), dove le donne non hanno diritti e dipendono esclusivamente dalla volontà degli uomini (padri o mariti) che prendono per loro tutte le decisioni.

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In quale periodo storico le donne hanno iniziato a rivendicare gli stessi diritti degli uomini?

Il tema dei diritti delle donne si è sviluppato giuridicamente sul finire del XVIII secolo grazie alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina ("Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne", 1791) di Olympe de Gouges, la quale si ispirò al modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e ...

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Quanti uomini in Italia non hanno un conto corrente?

''In Italia è record di 'unbanked', persone senza conto bancario''. Sono il 29% degli italiani dai 16 anni in più, dato lontano dal 14% della media europea, e lontanissimo dallo 'zero' di Danimarca e Finlandia dove dai sedicenni in su il 100% ha un conto in banca.

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Chi non può aprire un conto in banca?

L'apertura del conto di base può essere rifiutata solo se la persona non ha i requisiti previsti (ad esempio ha un altro conto di pagamento in Italia o non agisce in qualità di consumatore o non soggiorna legalmente in Italia) o se la banca ha il ragionevole sospetto che utilizzerà il conto per scopi illegali.

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Quante donne hanno conto corrente in Italia?

Solo il 58% delle donne ha un conto corrente personale.

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