Cos'è il canone concordato?

Il contratto a canone concordato (L. 431/98) agevola sia gli inquilini che i proprietari offrendo canoni calmierati per gli inquilini e agevolazioni fiscali per i proprietari (come ad esempio: cedolare secca al 10%, riduzione dell'IMU e della base imponibile per l'IRPEF e l'imposta di registro).

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Come funziona l'affitto a canone concordato?

Con l'espressione “canone concordato” si indica genericamente una tipologia di contratto di affitto, che si caratterizza per l'importo calmierato e fisso che l'inquilino corrisponde al proprietario dell'immobile: l'ammontare è sempre compreso tra una cifra minima e una massima stabilite dagli Accordi Locali.

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Che differenza c'è tra cedolare secca e canone concordato?

Il regime di cedolare secca prevede un'aliquota sostitutiva del 21% per i contratti a canone libero e del 10% per i contratti a canone concordato. Questo porta a una significativa riduzione del carico fiscale per i proprietari di immobili.

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Quali sono i vantaggi di un contratto a canone concordato?

Per il PROPRIETARIO l'affitto con contratto a canone concordato è conveniente per i VANTAGGI fiscali: riduzione della base imponibile Irpef: il canone di locazione ridotto della percentuale forfettaria del 5% e rapportato alla percentuale di possesso, viene ulteriormente ridotto del 30%;

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Qual è la differenza tra un canone libero e un canone concordato?

A CANONE LIBERO: un modello ordinario sostanzialmente libero nella determinazione del canone e nelle clausole da inserire nel contratto; A CANONE CONCORDATO: un modello con contenuto contrattuale stabilito dal medesimo legislatore o dagli accordi delle associazioni di categoria territoriali.

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⭕ CANONE CONCORDATO: cos'è e come funziona

Chi ha diritto al canone concordato?

Il canone concordato può essere applicato ai contratti: Locazione Transitoria a canone concordato (con durata da 1 a 18 mesi) Contratto per Studenti Universitari (con durata da 6 a 36 mesi) Locazioni Agevolate con durata 3/4/5/6 anni + rinnovo 2 anni.

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Qual è la durata di un contratto di affitto a canone concordato?

Si tratta dei contratti a canone concordato, per i quali la durata obbligatoria prevista è di tre anni, prorogabili per altri due (c.d. “3+2“), "4+2", "5+2", "6+2" oltre al contratto transitorio.

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Quando conviene affittare con il canone concordato?

Il canone concordato è conveniente quando: L'immobile si trova in aree ad alta domanda abitativa con accordi territoriali favorevoli. Si desidera offrire un affitto più accessibile, aumentando le possibilità di trovare inquilini stabili. Si punta a beneficiare delle agevolazioni fiscali locali sull'IMU.

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Qual è il contratto di affitto più conveniente per il proprietario?

A livello fiscale, il contratto a canone concordato 3+2, con le relative agevolazioni sulle imposte e cedolare secca al 10%, è sicuramente vantaggioso, sia per il proprietario che per l'inquilino.

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Quanto si paga di tasse con un contratto a canone concordato?

L'imposta sostitutiva è pari al 21% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, salvo che per i contratti a canone concordato, per cui si applica un'aliquota del 10%.

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Quale contratto di affitto paga meno tasse?

Per i locatori, la differenza in termini di tassazione è notevole: l'aliquota per i contratti a canone libero è del 21%, mentre per i contratti a canone concordato scende al 10%. Questa è una scelta conveniente soprattutto nelle città con affitti elevati o per immobili in zone ad alta domanda.

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Chi ha diritto alla cedolare secca al 10% per gli affitti?

Un contratto di locazione a canone libero con un canone annuo di 10.000 euro prevede un'imposta di 2.100 euro con la cedolare secca. Un contratto a canone concordato dello stesso importo annuo (10.000 euro) prevede invece un'imposta ridotta a 1.000 euro, grazie all'aliquota del 10%.

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Quali sono le novità per la cedolare secca nel 2025?

Il Modello 730/2025 accoglie quest'anno delle novità per i redditi derivanti dalle locazioni brevi. In particolare, tali redditi sono assoggettati ad imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca con aliquota al 26 per cento nel caso di opzione per tale tipo di regime.

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Quali sono le agevolazioni per gli inquilini con contratto a canone concordato?

La detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale con contratti a canone concordato è:
  • 496 euro se il reddito complessivo non supera 15.494 euro.
  • 248 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.494 euro ma non superiore a 30.987euro.

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Come funziona il concordato?

Il meccanismo del concordato preventivo biennale prevede che il contribuente, di comune accordo con l'Agenzia delle Entrate, stabilisca un reddito imponibile per i successivi due anni fiscali. Questo reddito concordato sarà la base per il calcolo delle imposte da pagare.

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Come si calcola l'importo di un affitto a canone concordato?

COME SI CALCOLA IL CANONE CONCORDATO? La superficie dell'alloggio da considerare per il calcolo del canone concordato è la metratura catastale. Superficie alloggio Se la superficie dell'abitazione è inferiore a 30 mq, si potrà applicare a detta superficie una maggiorazione del 10%, fino al limite di 30 mq.

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Quali sono gli svantaggi del canone concordato?

Tra gli svantaggi del canone concordato troviamo una maggiore complessità burocratica e la necessità di conformarsi agli accordi locali, ma tra tutti il fatto che il canone di locazione è generalmente inferiore rispetto ai valori di mercato.

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Chi può stipulare un contratto a canone concordato?

Il contratto a canone concordato, invece, va stipulato attendendosi rigorosamente ai contenuti civilistici determinati tra le associazioni di categoria, di proprietari e gli Inquilini, che hanno sottoscritto l'accordo territoriale (come previsto dal D. M.

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Conviene un contratto di affitto a canone libero o concordato?

Qual è il contratto di locazione più conveniente? Il contratto di locazione più conveniente è quello concordato, in quanto ha il pregio di essere più economico rispetto ad un contratto libero.

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Quali sono i benefici del canone concordato?

Vantaggi per gli Inquilini

Anche gli inquilini traggono notevoli vantaggi dai contratti a canone concordato. Possono accedere a detrazioni fiscali che vanno da un massimo di 495,80 euro se il reddito non supera 15.493,71 euro, fino a 247,90 euro se il reddito è superiore ma non oltre i 30.987,41 euro.

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Quanto costa stipulare un contratto a canone concordato?

Il costo per la registrazione del contratto è calcolato come il 2% del canone annuo, a meno che il locatore e il locatario non siano entrambi società e il canone sia soggetto all'IVA. In tale caso, il costo è dell'1% del canone annuo, oltre al costo delle marche da bollo.

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Cosa conviene cedolare secca o canone concordato?

Per i proprietari con reddito superiore a 15.000 euro, la cedolare secca risulta vantaggiosa. Nel canone concordato c'è un abbattimento del 40,5%, quindi la cedolare secca è conveniente per i locatori che hanno un reddito sopra i 28.000 euro. Ti potrebbero interessare: Locazioni Brevi 2024 - Guida Operativa.

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Come funziona l'affitto concordato?

Il contratto a canone concordato prevede una durata base di tre anni, rinnovabile automaticamente per ulteriori due anni (c.d. 3+2). Il contratto si rinnova automaticamente al termine del periodo di due anni in due anni, salvo il caso di disdetta entro i termini previsti dal contratto.

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Quante volte si può prorogare un contratto di affitto a canone concordato?

Come stabilito dalla legge 431/98, il contratto ha una durata minima di 3 anni, più altri 2 di rinnovo automatico (3+2). Ciò significa che alla prima scadenza il contratto è prorogato di diritto per due anni, a meno che una delle parti comunichi la disdetta con un preavviso di almeno 6 mesi.

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Cosa succede dopo 8 anni di affitto?

Come terminare il Contratto 4+4

Per impedire il rinnovo automatico del Contratto alla seconda scadenza, ossia trascorsi gli 8 anni, una delle parti deve inviare disdetta (detta anche “rinuncia al rinnovo”) all'altra parte, tramite Raccomandata e con un preavviso di 6 mesi.

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