Cosa vuol dire hospice?

Gli hospice, reparti specializzati per la terapia del dolore e dei pazienti terminali, sono oggi parte integrante di un sistema complesso, che punta a migliorare la qualità di vita dei malati e a valorizzarne la dignità, grazie a un approccio multidisciplinare che comprende anche la ricerca su questa fase della vita.

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Quando un paziente va in hospice?

Il ricovero in Hospice fa parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ovvero le prestazioni che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) prevede come diritto per il cittadino in tutto il Paese. Il ricovero in Hospice è rivolto a pazienti affetti da patologie inguaribili in fase avanzata e malati in fase terminale.

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Qual è l'aspettativa di vita in un hospice?

Il programma Medicare o le polizze assicurative, in genere, pagano i servizi di cure in hospice, ma generalmente solo dopo che il medico certifica che il soggetto presenta una patologia fatale e ha un'aspettativa di vita inferiore a 6 mesi.

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Quanto costa il ricovero in hospice?

Per la degenza in Hospice si deve pagare una retta? NO, in linea di massima. Le Cure Palliative rientrano nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e sono quindi garantite dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale) a titolo gratuito.

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Chi decide il ricovero in hospice?

Le modalità di ricovero negli hospice

Tale richiesta deve essere formalmente avanzata dal medico di medicina generale del paziente (nel caso quest'ultimo si trovi alloggiato nel suo domicilio) o dal medico che lo ha in cura presso un ospedale (nel caso di degente ricoverato).

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Cosa vuol dire essere una volontaria in un Hospice?

Quanto dura un malato all'hospice?

Ovviamente non in tutti gli ospedali sono presenti hospice, che, per essere accreditati, devono garantire un'assistenza alberghiera per il malato e per un familiare, che quasi sempre alloggia nella stessa stanza. Nella maggior parte dei casi la permanenza dura un paio di settimane, salvo situazioni specifiche.

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Qual è la differenza tra un hospice e una RSA?

La differenza principale tra Hospice e RSA risiede proprio nel target di utenza: mentre la RSA si rivolge ad anziani non autosufficienti oppure adulti disabili che necessitano di cure costanti nel tempo, gli Hospice sono strutture che accolgono adulti, bambini o anziani affetti da patologie inguaribili.

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Quali sono i requisiti per entrare in un hospice?

limitata aspettativa di vita presunta (non superiore ai quattro mesi); performance status secondo la scala di Karnofsky uguale o inferiore a 50; impossibilità della famiglia ad assistere il malato a domicilio.

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Qual è la differenza tra cure palliative e hospice?

– **Palliative Care**: Può essere fornita in qualsiasi fase della malattia, anche mentre si ricevono trattamenti curativi. – **Hospice Care**: È riservata ai pazienti in fase terminale, quando la prognosi è di sei mesi o meno e si sceglie di non perseguire trattamenti curativi.

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Quanto può vivere una persona con le cure palliative?

Quanto si può vivere con le cure palliative? Dipende dalla situazione specifica del malato. Le cure palliative in Italia non hanno lo scopo di ritardare la morte, né di accelerarla, non c'entrano né con forme di accanimento terapeutico né di eutanasia.

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Come si chiama il miglioramento prima della morte?

Per prognosi si intende una predizione del probabile decorso ed esito di una malattia o la probabilità di recupero dalla malattia stessa.

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Cosa devo portare in un hospice?

Cosa portare al momento del ricovero in hospice

Abbigliamento per il giorno (tuta e/o altri indumenti comodi in considerazione delle attività riabilitative) e per la notte (pigiama…) Articoli vari per la toilette (pettine, spazzola, spazzolino da denti, dentifricio…)

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Come capire quanto resta da vivere a un malato terminale?

Un semplice esame del sangue può aiutare a prevedere quanto resta da vivere ai pazienti con un tumore in fase terminale e sottoposti a cure palliative.

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Cosa sentono i malati terminali?

Molte malattie letali provocano sintomi simili, come dolore, difficoltà respiratorie, problemi digestivi, incontinenza, piaghe cutanee e sensazione di spossatezza. Si possono anche verificare depressione, ansia, confusione, perdita di coscienza e invalidità.

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Quali sono i segnali di fine vita?

I momenti che precedono la morte sono caratterizzati infatti da una serie di cambiamenti fisici importanti: sono comuni nausea, vomito, dolori, irritazione della pelle, stitichezza, perdita di appetito, stanchezza e confusione.

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Quali sono i sintomi più comuni delle ultime 48 ore di vita?

Gli arti diventano freddi, talvolta bluastri o chiazzati. Il respiro può farsi irregolare. Nelle ultime ore, possono subentrare uno stato confusionale e sonnolenza. Le secrezioni faringee o l'inefficienza dei muscoli della gola provocano un respiro rumoroso, definito anche rantolo della morte.

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Cosa succede quando si muore in hospice?

E' l'hospice, struttura che alla base del suo funzionamento ha la centralità del malato e il rispetto della sua autonomia decisionale. La coscienza della morte, la conoscenza del suo sopraggiungere e dell'impossibilità di mutare questo destino crea la differenza tra la specie umana e altre forme viventi.

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Cosa fanno negli hospice?

L'hospice è una struttura residenziale, alternativa o complementare al domicilio del paziente, in cui vengono garantite prestazioni assistenziali di cure palliative ad altissimo livello rivolte a tutti i malati affetti da malattie inguaribili, in fase avanzata ed evolutiva.

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Quanto dura il ricovero in hospice?

Nel caso di ricovero ordinario, è consentito il ricovero per massimo 60 giorni in fase di stabilità del quadro clinico; dopo 30 giorni dall'ingresso viene rivalutato il Piano di Assistenza Individualizzato (PAI), al fine di ridefinire l'appropriatezza della degenza.

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Quanto dura la fase terminale?

Il decorso della fase finale è più breve e viene chiamato fase terminale che in media si caratterizza dai 6 ai 12 mesi.

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Quanto può durare una lungodegenza?

La lungodegenza si configura come una struttura di carattere transitorio in cui la durata della degenza deve essere inferiore ai 60 giorni. Non è ammesso il ricovero diretto in reparto di pazienti provenienti dal pronto soccorso o su indicazione dei servizi territoriale.

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Qual è la differenza tra un hospice e una SUAP?

La differenza principale tra hospice e casa di risposo è che gli hospice accolgono solo malati inguaribili, che siano anziani, bambini o adulti, mentre le case di riposo sono rivolte a persone della terza età senza patologie croniche gravi.

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Che significa lungodegenza?

L'ammalato che ha superato la fase acuta della malattia, ma ha ancora bisogno di un periodo di osservazione o riabilitazione, può essere ricoverato in un reparto di lungodegenza. Questo tipo di ricovero in genere non supera i due mesi. L'assistenza clinica e infermieristica sono garantite nelle 24 ore.

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Qual è l'aspettativa di vita in una casa di riposo?

L'aspettativa di vita media dal momento della diagnosi è di circa 8 anni, caratterizzati da un progressivo, inesorabile deterioramento delle funzioni cognitive e globali (Fig. 3).

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