Cosa vuol dire Farinello in napoletano?
Sostantivo. Si dice fareniello di persona smanciosa, intrigante. Il fareniello è tipicamente dedito alla caccia dei cuori delle femmene.
Che significa Farenella?
“Fa 'o farenella” o anche "Fa 'o Don Liccardo” significa letteralmente “fare l'infarinato” o anche “fare il don Riccardo”. Ambedue le espressioni indicano l'atteggiamento dello smorfioso bellimbusto, dello svenevole vagheggio del corteggiatore galante.
Cosa vuol dire Farinelli?
Furfante, persona trista: D'intorno hai cento furbi e farinelli (Menzini).
Cosa vuol dire il termine napoletano?
napolitano) agg. e s. m. – 1. agg. Di Napoli, dei suoi abitanti, della loro storia, o di ciò che a essi si riferisce: il mare n., la costa n.; lo spirito n.; la cultura, l'arte, la poesia dialettale n.; canzoni, sceneggiate n.; la rivoluzione n.
Cosa vuol dire Pirucchio in napoletano?
Membro della banda di Ciro, è il braccio destro e amico fedele, pronto a obbedire a qualsiasi suo ordine e richiesta senza mai esitare; perennemente al fianco del giovane boss, fu proprio quest'ultimo a soprannominarlo 'o Pirucchio (“il pidocchio”) e a portarlo sulla strada del crimine.
Massimo Troisi - Dovete capire il Napoletano
Cosa vuol dire stong in napoletano?
Medaglia d'oro Stong Accís (l'accento è sulla 'i' e letteralmente l'espressione significa 'sto ucciso'... l'utilizzo di STO/STARE nel dialetto mapoletano per definire condizioni temporanee è un retaggio della dominazione spagnola...ed equivale al verbo ESTAR (vedi differenza fra SER e ESTAR in castigliano).
Cosa significa Farinel in piemontese?
Farinel: birichino, malizioso, astuto, furbetto
E se vi dicessi che Mons. Vittorio Croce, sacerdote piemontese, qualche anno fa pubblicò un libro intitolato “Dessi dij nòm” (Darsi dei nomi)?
Cosa vuol dire Piciu?
In lingua piemontese ha il significato letterale di "pene". Se la parola viene usata in lingua piemontese la pronuncia corretta è piciu. Al contrario, se la si usa in lingua italiana il termine si legge con la "o" finale.
Cosa vuol dire Ciuenda in piemontese?
Scopriamo con Paolo Tibaldi il significato della parola piemontese “Cioanda” Cioanda: Siepe, recinto di siepi. Barriera con canne di scarto, che separa le proprietà private.
Cosa vuol dire Garula?
Garula. Su questo sostantivo ci sono due scuole di pensiero: secondo alcuni “il garula” è una persona un po' ingenua (un fessacchiotto insomma), mentre secondo altri la parola indica una persona che parla troppo (pettegolo/a), in particolare riferito al genere femminile.
Cosa vuol dire scugnizzo napoletano?
cuneus «cuneo»]. – Monello napoletano, con le sue caratteristiche di ragazzo astuto e intelligente, vivace, disposto ad «arrangiarsi» con espedienti anche scarsamente onesti; con sign. più ampio, monello, ragazzo di strada, usato anche fuori dell'ambiente napoletano.
Cosa significa in napoletano Angiaruso?
cioè quelle persone. che pur non avendo bisogno. prendono tutto quello che possono prendere. quindi la persona che che ormai è sazia.
Cosa vuol dire Nzvat?
Bene, il significato letterale della parola nzivato è unto. Per capirci, se chef Rubio non fosse stato romanaccio ma palermitano, molto probabilmente il suo programma invece di chiamarsi "Unto & Bisunto" si sarebbe chiamato “Nzivatu & Stra-nzivato”.
Cosa vuol dire Vrenzola in napoletano?
Con il termine vrenzola si indica in dialetto napoletano una donna maleducata, dagli atteggiamenti bonariamente grezzi, kitsch al limite del volgare, ma che conserva comunque una sana saggezza essendo fortemente legata alle tradizioni familiari.
Come si salutano i napoletani?
Ll'allevrenzïa (saluti)
statte buono/statte bunariello/ce verimmo / cià cià.
Cosa vuol dire gnora in napoletano?
La “'gnora”, ovvero la mamma della sposa, invece, ha problematiche diverse. Generalmente, per il marito della figlia la “gnora” non è e non sarà mai all'altezza della propria madre, al punto da non poter in alcun modo attribuire lo stesso indiscusso titolo alla suocera.
Cosa vuol dire guagliona in napoletano?
dialetto si dice guaglione (vaglione o uaglione). influenze che si sono succedute nel Regno di Napoli. cui è stata individuata l'etimologia di guaglione. il significato generico di 'ragazzo'.
Cosa vuol dire Scurnacchiato in napoletano?
Ma la sua origine è tutt'altro che positiva: lo “scurnacchiato” etimologicamente è colui che non ha “scuorno”, vergogna, della propria condizione di cornuto. Lo “scornacchiato” a Napoli è propriamente colui che non soltanto viene tradito dal proprio partner, ma è addirittura consapevole di tale infedeltà.
Come si scrive in napoletano ragazzi?
In gran parte della Campania ragazzo in dialetto si dice guaglione (vaglione o uaglione).
Dove è nato il dialetto napoletano?
Gli inizi. Il napoletano sostituì il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dall'unificazione delle Due Sicilie per decreto di Alfonso I, nel 1442.
Cosa vuol dire boia fauss?
Si pronuncia così come si scrive 'Boja Fauss' e significa letteralmente 'Boia Falso'. 'Boja Fauss' non è una bestemmia: l'offesa contro il boia rappresenta un'espressione molto diffusa tra i torinesi ed i piemontesi, sia come imprecazione di rabbia, che, semplicemente e più comunemente, di stupore.
Cosa vuol dire Falabrac?
È il caso del termine falabràch, che in piemontese sta ad indicare un fanfarone, una persona adulta che si diletta con sciocchezze che non si addicono alla sua età. Pare che il termine abbia origine dal francese Fier-à-bras (anche detto Fierabras), alla lettera braccio di ferro, coraggioso, braccio formidabile.
Cosa vuol dire Barotto?
Con il termine dialettale piemontese “barot”, italianizzato in “barotto”, si è soliti indicare una persona che vive in campagna e che, va in città, risulta spaesato, goffo nell'esprimersi e nel vestire.
Come si dice stupida in piemontese?
Balengu. O anche Baleng, è una delle espressioni più conosciute del dialetto piemontese e indica una persona stupida.
Come si insulta in piemontese?
Data la comprensibile reticenza a parlarne è difficile elencare gli attributi spregiativi utilizzati in caso di bestemmia, tra i più comuni rileviamo: bataŗ, faous, ladrë, porc, patanù, porcä, putë, putanë. Come in lingua piemontese così in patois gli improperi più comuni sono: meŗdë, boia, boia faous e pa pousibblë.