Cosa vuol dire Cafudda in siciliano?
In siciliano, l'espressione “cafudda!” (dal verbo cafuddari) fa riferimento a un imperativo utilizzato per esortare qualcuno allo svolgimento o prosecuzione di una determinata azione, condotta, spesso, con un certo impeto.
Cosa vuol dire in siciliano Mizzica?
Mizzica è un'esclamazione che indica meraviglia, stupore e incredulità verso qualcosa ed è facilmente traducibile con per bacco o caspita. Per dirla senza troppi giri di parole, mizzica ha lo stesso significato di minchia ma si usa quando l'ambiente e il contesto richiedono maggiore formalità e ritegno.
Che vuol dire in siciliano meschino?
Tra le parole siciliane che hanno derivazione araba c'è anche 'mischinu', letteralmente in italiano 'poverino'. Un aggettivo che viene usato quando si vuole esprimere compassione nei confronti di qualcuno. 'Mischinu' deriva dall'arabo 'miskin' e prima ancora da 'muskenum' (lingua accadica), tradotto mendicante.
Cosa vuol dire nica in siciliano?
Nica: in siciliano, “piccola”. Protagonisti dell'opera omonima sono una bambina e suo padre. L'azione drammaturgica si estingue fugacemente nel resoconto di un mattino fatto di piccole informalità: gesti, scarabocchi, suoni, un nascondino dalla conta infinita.
Cosa vuol dire Mbare in siciliano?
Come si può facilmente intuire il significato letterale del termine è “compare” ma in Sicilia viene utilizzato in maniera generica e informale per salutare un amico, un conoscente o addirittura uno sconosciuto con cui si vuole stabilire un rapporto o entrare in confidenza.
Proverbi Siciliani e detti di saggezza popolare | Frasi in dialetto siciliano tradotti in italiano
Cosa vuol dire camurria in siciliano?
“Chi camurrìa” o “Sì 'na camurrìa” sono espressioni utilizzate per fare riferimento ad un tipo di seccatura o di fastidio insistente e reiterato nel tempo da parte di persone per l'appunto “camurriuse”. In Sicilia, specialmente a Catania non si usa “andare in giro”(traduzione) ma si usa “iri peri peri”.
Come si dice vedova in siciliano?
Un esempio di sostituzione può essere rappresentato dalla parola siciliana "cattìva" "vedova" ormai quasi ovunque sostituita nell'uso dialettale dal termine "vedova".
Cosa vuol dire in siciliano Sticchiu?
sticchio [sesso di donna; “Stìcchio: la vulva. Chi si sticchiuta! si dice a una donna prepotente” FF1 135. “Stìcchiu fica.
Come si dice ciao in siciliano?
La parola assabbinidica è una formula di saluto diffusa della lingua siciliana, equivalente al "Ciao!" italiano; di solito è rivolta a persone anziane o aventi una certa autorità.
Cosa vuol dire Mizzega?
Voce di origine dialettale, adoperata nell'Italia meridionale, soprattutto nella varietà d'italiano parlata in Sicilia, l'interiezione mìzzica (con le varianti mìzzeca, mìzziga, mìzzega) è di origine incerta. Probabilmente si tratta di un camuffamento eufemistico del sostantivo minchia.
Come si chiamano i testicoli in siciliano?
Interiora: “tigghiuni” (tajone, ossia viscere di bovino), “granelli” o “cranelle” (testicoli), “cirvelli”, “lingha” e lingua salata, fegato.
Come si dice invidia in siciliano?
Mentre nel “Vocabolario siciliano etimologico” del Nobile Michele Pasqualino, pubblicato nella reale stamperia di Palermo nel 1790, la parola “ràggia”, che viene dal latino rabies - e quindi dovrebbe indicare la rabbia nel senso di incazzatura - è usato piuttosto come sinonimo di invidia.
Cosa vuol dire Crasto in siciliano?
Per la precisione, il termine utilizzato è crastu , vocabolo che nel dialetto siciliano ha un significato corrispondente a quello di 'furbo' o 'furbastro' , e che, comunque, di solito, identifica il montone .
Cosa vuol dire Bedda Matri?
“Bedda Matri” (“Bella madre!”): questo modo di dire viene utilizzato per esprimere sorpresa, ammirazione o gratitudine. Non ha una traduzione esatta in italiano, ma l'uso della parola “madre” lo si può 'tradurre' con la grande importanza che la figura della mamma ha nella cultura siciliana.
Cosa vuol dire Avaia?
AVAIA/ AVÀ / VAIA
Questo termine probabilmente lo sentirete usare solamente a Catania e dintorni. In italiano si può facilmente tradurre "ma và", "suvvia".
Che cosa vuol dire Ponchio?
– Indumento largamente usato come mantello, e anche come coperta, dalle popolazioni indigene dell'America latina, costituito da un solo pezzo di lana rettangolare con apertura centrale per passarvi la testa: è divenuto noto in Italia perché indossato abitualmente da Garibaldi (v. anche poncio).
Come si ringrazia in siciliano?
In siciliano è gràzi.
Come i siciliani dicono no?
Il suono viene sempre accompagnato dal movimento della testa all'indietro per dire appunto: No. In Italia settentrionale e in Europa, al contrario, per dire 'no' si scuote la testa da destra verso sinistra e viceversa. Il 'no' meridionale può essere confuso, in certi casi, per un sì.
Cosa vuol dire Putia in siciliano?
Il termine putia, italianizzato in bottega, deriva probabilmente dal greco apotheke, ossia magazzino, deposito. La parola indicava un luogo, generalmente sulla pubblica via, in cui si esponevano, conservavano o vendevano le merci.
Come si chiama l organo genitale femminile in siciliano?
1“Pucchiacca” è l'organo genitale femminile. La derivazione precisa non si conosce : Si pensa che venga dal greco Pyrkoilos, dove “Pyr” sta per fuoco e “Koilos” per faretra, fodero.
Cosa vuol dire Pacchiu?
Pacchiu e pacchianu
Significa anche 'balordo, sciocco', ma 'pacchianutu' vale 'grassoccio' e 'part. di donna dal seno prosperoso' (ad Agrigento c'è la variante 'pacchiarutu', 'grassoccio').
Cosa vuol dire Sucuni in siciliano?
Esclamazione usata quando si vuole esprimere forte compiacimento verso fatti e/o cose che non si sono realizzati e/o ottenuti Es.: commentatore:" il calciatore sta per tirare il rigore...
Cosa significa Maidda in siciliano?
A “maidda” siciliana, in italiano la madia, era un. contenitore di legno a forma rettangolare simile a un. cassetto.
Che vuol dire Scupina in siciliano?
“Scupina”. Variante dialettale al femminile di “scopino”, piccola scopa, arnese destinato alla pulizia del gabinetto.
Come si dice in siciliano cugino?
Lo stesso vale per l'ever green “cucì”, alias cugino. Chiunque può essere un vostro cugino e come per “zio”, il significato è ambivalente, l'accezione può essere positiva o negativa.