Cosa fare per chi soffre di claustrofobia?

Per affrontare la claustrofobia in modo efficace, la psicoterapia può essere praticata in associazione alle tecniche di rilassamento, quali training autogeno, esercizi di respirazione e yoga. Questi trattamenti possono contribuire a gestire l'ansia correlata alla situazione che egli ritiene claustrofobica.

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Come far passare la claustrofobia?

Per superare episodi occasionali di claustrofobia possono essere sufficienti degli ansiolitici da assumere solo quando si rende necessario. In questo modo è possibile riuscire ad affrontare la situazione temuta mantenendo la calma.

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Come si può curare la claustrofobia?

Per curare la claustrofobia è d'aiuto la terapia cognitivo-comportamentale, che è efficace anche nei confronti dei sintomi dell'ansia anticipatoria, in cui la sensazione di disagio dipende dal timore di ciò che potrebbe accadere in una certa situazione.

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Qual è la causa della claustrofobia?

La claustrofobia è una forma di ansia patologica caratterizzata dalla paura irrazionale e morbosa degli spazi ristretti e chiusi. In alcuni casi la problematica claustrofobica deriva da esperienze traumatiche passate legate a spazi angusti che hanno generato un senso di chiusura o soffocamento.

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Chi soffre di claustrofobia riesce a fare la Tac?

Soffro di claustrofobia: riuscirò a fare l'esame TAC? Il gantry dell'apparecchiatura (quello che comunemente é chiamato “tunnel”) é molto corto e largo. Per tale motivo tutte le persone, anche quelle claustrofobiche, riescono a sottoporsi all'esame TAC senza problemi.

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Claustrofobia sintomi e rimedi

Quale medico cura la claustrofobia?

La claustrofobia può essere un disturbo altamente invalidante, in quanto può influenzare molteplici attività e contesti. Per questo motivo, se i sintomi limitano in modo significativo la normale vita quotidiana e sono presenti da oltre sei mesi, è consigliabile rivolgersi ad un medico, uno psichiatra o uno psicologo.

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Come calmarsi prima di una risonanza magnetica?

Utilizzare tecniche di rilassamento: alcune tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, possono aiutare il paziente a calmarsi e a sentirsi più a suo agio durante l'esame.

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Chi certifica la claustrofobia?

Il Medico Competente ha il compito di valutare la claustrofobia e altri fattori di rischio psicologico dei lavoratori durante la Sorveglianza Sanitaria. La valutazione di queste condizioni è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e adatto alle specifiche mansioni dei dipendenti.

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Come si chiama la paura degli spazi aperti?

L'agorafobia è la paura di trovarsi in situazioni da cui non sia possibile fuggire né ricevere aiuto in caso di pericolo. È una condizione complessa che non riguarda solamente, come comunemente si crede, la paura degli spazi aperti.

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Qual è il contrario di claustrofobia?

- (psicol.) [timore ossessivo per i luoghi chiusi] ↔ agorafobia.

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Quali sono i sintomi della claustrofobia?

I sintomi della Claustrofobia: evitamento e ansia
  • Sudorazione.
  • Respirazione rapida o iperventilazione.
  • Nausea e vomito.
  • Battito cardiaco accelerato, tachicardia.
  • Svenimento.
  • Tremore e brividi.
  • Vertigine.
  • Intorpidimento e formicolio.

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Cosa significa la claustrofobia?

La claustrofobia è un disturbo d'ansia che comporta la paura degli spazi chiusi o confinati. Come ogni tipo di fobia, la gravità di questo disturbo può variare notevolmente da persona a persona.

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Quali sono i sintomi di ansia?

I sintomi principali dell'ansia sono:
  • nervosismo;
  • apprensione;
  • insonnia;
  • apnea;
  • facilità al pianto;
  • palpitazioni;
  • debolezza;
  • crampi allo stomaco.

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Chi soffre di luoghi chiusi?

La parola "claustrofobia" deriva dal termine latino "claustrum", che significa "luogo chiuso", e dal greco "phóbos", cioè "paura" o "fobia". La claustrofobia è la paura degli spazi e dei luoghi chiusi e ristretti da cui la fuga sarebbe difficile o impossibile.

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Quali farmaci per l agorafobia?

La fluoxetina (Prozac) e la sertralina (Zoloft), vengono utilizzati spesso per il trattamento del disturbo di panico con agorafobia. Altri antidepressivi possono essere efficaci per il trattamento dell'agorafobia.

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Come si chiama chi non vuole uscire di casa?

Il termine “Hikikomori” significa letteralmente “stare in disparte” ed è usato in gergo per indicare coloro che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi (da pochi mesi fino a diversi anni), chiudendosi in casa, senza avere alcun contatto diretto con il mondo esterno, a volte nemmeno con i propri ...

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Chi è Agofobico?

In apparenza sembra una paura legata soprattutto ai bambini ma non è così: sono moltissime le persone che soffrono di agofobia, un vero problema se ci si deve sottoporre a cure di malattie croniche. È stato calcolato che circa il 10% delle persone sia agofobica, ovvero ha il terrore degli aghi.

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Come non soffrire di claustrofobia in aereo?

Una prima possibilità per combattere la claustrofobia in aereo è l'uso di farmaci, ansiolitici e antidepressivi perlopiù. È necessaria la prescrizione medica affinché si giunga al dosaggio ottimale per contenere l'ansia anticipatoria che potrebbe portare ad evitare il paziente ad imbarcarsi.

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Chi certifica gli stati d'ansia?

Allo stato, lo Psicologo /psicoterapeuta dovrebbe certificare uno stato di malattia ma per i lavoratori privati l'INPS richiede, solo ed esclusivamente, la certificazione medica, mentre per i lavoratori pubblici la certificazione medica è prevista da una norma recente (2011).

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Qual'è l'alternativa alla risonanza magnetica?

La TC viene impiegata soprattutto in campo neurologico per valutare eventuali emorragie ma è molto utile anche in campo ortopedico per la valutazione delle strutture scheletriche e in campo oncologico per diagnosticare i tumori e seguire nel tempo i progressi delle terapie.

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Cosa non fare prima di una risonanza magnetica?

Prima di fare l'esame occorre togliere gioielli, reggiseno, piercing, fermagli per capelli, cinture, occhiali, orologio, apparecchi per l'udito, protesi dentarie mobili, cinti sanitari, busti... Inoltre, non si possono portare nel macchinario cellulari, carte di credito o altre tessere magnetiche.

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Come funziona la sedazione per risonanza magnetica?

Una volta sdraiato in medicheria al paziente viene somministrato per via endovenosa il farmaco per indurre la sedazione/anestesia, la quale avrà la durata dell'intero esame diagnostico.

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Quanto è grande il tubo della risonanza magnetica?

Il macchinario di risonanza magnetica più usato ha la struttura di un cilindro lungo 1,5 metri e largo 60 o 70 cm di diametro a seconda delle apparecchiature. È aperto alle due estremità, c'è luce e aria. Nel cilindro viene fatto scorrere un lettino su cui è sdraiata la persona. Esistono anche macchinari aperti.

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Qual è il miglior farmaco per curare l'ansia?

Duloxetina, pregabalin, venlafaxina ed escitalopram sono più efficaci del placebo e ben tollerati. Sertralina, fluoxetina e buspirone sono possibili alternative di prima linea, anche se le evidenze a sostegno del loro impiego sono limitate dalle dimensioni del campione dei trial.

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Come rilassarsi in un momento di ansia?

Per placare l'ansia e sentirsi subito meglio, funziona molto bene il rilassamento muscolare. Praticarlo è semplice: occorre soltanto fermarsi e poi sdraiarsi oppure restare seduti. Il rilassamento muscolare prevede di "imporsi" un rilassamento progressivo di tutti i muscoli del corpo.

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