Cosa facevano i certosini nel chiostro?

Al piccolo chiostro facevano capo gli elementi comuni (sala capitolare, refettorio, biblioteca, dormitorio dei conversi) e quelli legati all'attività di sussistenza (magazzini, legnaia ecc.); inoltre era un vero luogo di preghiera dove i monaci, camminando al coperto, meditavano e leggevano testi sacri.

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Che lavoro facevano i certosini?

I certosini si dedicano, soprattutto, allo studio della Sacra Scrittura e della teologia. Il lavoro manuale procura ai padri la distensione fisica necessaria alla salute. È, però, anche un modo per partecipare umilmente alla condizione umana, come Cristo a Nazaret. I monaci lavorano da soli nella cella.

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Perché si chiama Ordine dei Certosini?

Il loro nome evoca laboriosità, minuziosità, pazienza, silenzio, contemplazione, cura. L'ordine fu fondato da San Bruno di Colonia nel 1084. Oggi si contano circa 450 monaci distribuiti in 24 Certose in Europa e negli Stati Uniti.

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Come vivevano i monaci certosini?

Come gli antichi anacoreti, gli eremiti certosini vivono nei “deserti”, spendendovi anch'essi la loro vita di preghiera e di lavoro. La solitudine della Certosa è assicurata e protetta da tre cerchi concentrici: il deserto, la clausura e la cella.

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Chi fondò i certosini?

Monaci appartenenti all'ordine religioso eremitico fondato nel 1084 da s. Brunone di Colonia alla Chartreuse, nei pressi di Grenoble (da qui il nome di certosa attribuito ai loro monasteri).

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San Bruno di Colonia: il mistero della vita dei monaci certosini.

Dove sono nati i certosini?

Ordine religioso le cui origini risalgono a s. Bruno di Colonia, che, nel 1084, costituì nelle Alpi del Delfinato, in un luogo deserto chiamato Cartusia, poi Chartreuse, una comunità religiosa composta in quel momento da quattro chierici e due laici.

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Come si chiamano i monaci che non parlano?

“Questa immagine è perfetta proprio perché non parla”. Questo aneddoto evoca uno degli aspetti più caratteristici e affascinanti del monaco certosino. L'Ordine dei Certosini, anche noto come Ordine di San Bruno, venne fondato il 15 agosto 1084, solennità dell'Assunzione della Madonna.

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Qual è il motto della Certosa?

“Stat Crux dum volvitur orbis” (la Croce resta fissa mentre il mondo ruota). Il motto dell'Ordine dei Certosini sembra una ridotta sintesi degli oltre trecento anni che i monaci certosini dedicarono religiosamente alla costruzione del Real Monastero della Certosa di Granada, situato alla periferia della città.

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Che cosa facevano i monaci?

La giornata di un monaco

Quando il tempo non era dedicato alla preghiera di gruppo, i monaci leggevano, si dedicavano all'agricoltura e all' allevamento oppure svolgevano altre attività artigianali come ad esempio la pittura o la scultura. Oltre alla preghiera di gruppo però, si svolgeva anche la preghiera individuale.

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Quanto durano i certosini?

Conservazione. Il tuo certosino si conserverà perfettamente anche per 15 giorni in una scatola di latta.

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Cosa vuol dire fare un lavoro da certosino?

Anche come agg.: monaco certosino. 2. fig. Uomo che fa vita assai ritirata; vita da c., vita ritirata e astinente; lavoro da c., lavoro minuzioso che richiede grande pazienza; pazienza da c., grande.

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Quanti sono i monaci certosini?

Verso il 1145 anche le monache di Prébayon abbracciarono di spontanea volontà la vocazione certosina. Questa fu l'origine del nostro Ordine. Attualmente l'Ordine dei Certosini conta ventuno case, sedici di monaci e cinque di monache.

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Quanti sono i monaci certosini in Italia?

Ci sono solo 19 certose ancora vive in tutto il mondo (l'elenco lo trovate qui). Sono chiuse al turismo e alla visita. In Italia sono ancora attive la certosa di Serra san Bruno, in provincia di Vibo Valentia, quella di Farneta, presso Lucca e quella femminile di Dego, in provincia di Savona.

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Che razza è il certosino?

Nel 1977 la FIFe ha riconosciuto il gatto certosino come razza a sé stante e ne ha definito uno standard ufficiale. Da allora il gatto Chartreux viene chiamato unicamente “certosino”, anche se non è raro che gli esemplari blu di British Shorthair vengano erroneamente scambiati per questo tipo di gatto.

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Cosa deve mangiare un certosino?

Cosa mangia un gatto Certosino? Un gatto Certosino mangia principalmente cibo secco e umido specifico per gatti, che contenga proteine animali, grassi e carboidrati.

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Come si fa a riconoscere un certosino?

Questa razza è nota per il suo mantello monocromatico di colore grigio-blu dalla consistenza un po' lanuginosa e per i suoi occhi color rame o arancio. I Certosini sono famosi per il loro sorriso: grazie alla struttura della testa e al muso affusolato, spesso sembrano sorridere.

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Cosa fanno i monaci nel chiostro?

Nel chiostro i monaci si riuniscono prima e dopo i lavori, passeggiano, leggono, fanno le processioni nei giorni di maggiore solennità, si ritrovano alla fine della giornata per ascoltare la lettura spirituale. Per questo motivo il chiostro è carico di una forte valenza teologica, morale, spirituale e mistica.

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Che cosa è il chiostro?

Il chiostro è una parte costitutiva di un convento, un monastero o un'abbazia, consistente in un'area centrale scoperta circondata da corridoi coperti, da cui si accede ai principali locali conventuali.

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Cosa fa un monaco benedettino in una giornata?

La giornata dei monaci benedettini comprendeva 8 ore di preghiera e 9 di lavoro, in applicazione della formule "Ora et labora". Alle tre di notte, i monaci lasciavano il loro duro giacigli fatto di tavole su cui avevano riposato per poche ore e si recavano in chiesa, in fila indiana.

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Qual è la Certosa più grande del mondo?

La certosa di Padula è la certosa più grande d'Italia e tra le più grandi d'Europa e ha il chiostro più grande del mondo. Dal 1998 rientra nel patrimonio dell'umanità UNESCO.

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Come si diventa monaci certosini?

I certosini vivono una vita di preghiera incessante e di lavoro nella solitudine delle celle del chiostro.Il cammino per diventare monaco è lungo e impegnativo: dopo l'anno di postulato, se la vocazione trova conferma, si veste l'abito certosino e si comincia il noviziato che dura due anni.

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Perché è famosa la Certosa di Pavia?

Alla scoperta della Certosa di Pavia, gioiello rinascimentale della terra dei Visconti. Uno degli edifici più notevoli del Rinascimento italiano è la splendida Certosa di Pavia. Giangaleazzo Visconti di Milano fondò il monastero, 10 km a nord di Pavia, nel 1396 come cappella privata e mausoleo per la famiglia Visconti.

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Come si chiamano i monaci che scrivono?

I monaci amanuensi copiavano ognuno un manoscritto diverso o le singole parti di un'opera, oppure scrivevano insieme sotto dettatura dell'armarius o bibliotecario.

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Che cosa mangiavano i monaci?

La mensa delle congregazioni monastiche era imbandita con cereali, legumi e verdure, che fungevano da piatto principale, ed erano accompagnati da una libbra di pane bianco fresco al giorno. Inoltre, i monaci potevano bere anche vino, sia pure con moderazione.

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Chi sono i monaci laici?

Tutta questa grande (e santa) storia contribuisce a darci il significato della parola “monaco“: il monaco per noi occidentali è un laico, che sceglie di sottostare ad una Regola, vivere in un monastero, separato dal mondo ma con altri fratelli, dedicandosi alla preghiera, al silenzio, allo studio, al lavoro manuale.

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