Cosa dice l'articolo 1456 del codice civile?

"Art. 1456 (Clausola risolutiva espressa). - I contraenti possono convenire espressamente che il contratto si risolva nel caso che una determinata obbligazione non sia adempiuta secondo le modalita' stabilite.

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Come si fa valere la clausola risolutiva espressa?

La clausola risolutiva espressa può essere fatta valere in via di azione o di eccezione: nel primo caso, ove accerti la ricorrenza delle condizioni richieste, il giudice è tenuto a pronunziare la risoluzione; nel secondo, deve invece limitarsi a rigettare la domanda in relazione alla quale l'eccezione risulta proposta.

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Cosa vuol dire contratto con clausola risolutiva?

La clausola risolutiva espressa (art. 1456 c.c.), invece, è la clausola con la quale le parti prevedono che il contratto dovrà considerarsi risolto qualora una determinata obbligazione non venga adempiuta affatto o non venga adempiuta secondo le modalità stabilite.

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Che cosa stabiliscono le parti con la clausola risolutiva espressa?

La clausola risolutiva espressa è quella con la quale i contraenti stabiliscono che il contratto si intende risolto al verificarsi di uno o più avvenimenti precisi integranti gli estremi di un inadempimento non necessariamente grave, ma anche di scarsa importanza.

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Cosa determina la violazione del contenuto di una clausola risolutiva espressa?

Come noto la clausola risolutiva espressa è un patto mediante il quale le parti stabiliscono – in fase di redazione contrattuale – che in caso di violazione di uno o più determinati obblighi la parte interessata possa comunicare lo scioglimento immediato del rapporto.

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Clausola risolutiva espressa e illegittimità – Cass. 23879/21;

Cosa dice l'articolo 1453 del codice civile?

1453. (Risolubilita' del contratto per inadempimento). Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l'altro puo' a sua scelta chiedere l'adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno.

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Quando una clausola contrattuale è nulla?

È nullo in contratto che è contrario ad una norma imperativa, per tale dovendosi intendere quella che deve necessariamente essere osservata e che non può essere derogata. È il caso, ad esempio, delle norme penali.

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Quali sono le cause di risoluzione del contratto?

La causa di risoluzione si manifesta durante la vita del rapporto obbligatorio nei tre casi previsti dal Codice civile ossia nell'inadempimento della controparte, nell'impossibilità sopravvenuta di una prestazione e nell'eccessiva onerosità.

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Quando il diritto è sottoposto a condizione risolutiva?

Si dice risolutiva la condizione che, a differenza del caso precedente, consente al contratto di produrre i suoi effetti già dalla sua conclusione, ma che determina la sua inefficacia nel momento in cui si verifica l'avvenimento dedotto nella condizione stessa e, quindi, con effetto retroattivo (ex tunc).

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Cosa comporta la risoluzione del contratto?

Ha come principale effetto quello di far venire meno il vincolo contrattuale, “liberando” le parti dalle obbligazioni contratte. Quando opera però, e la parte in danno del quale si è prodotta non sia incolpevole, quest'ultima dovrà risarcire il danno causato.

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A cosa serve la clausola rescissoria?

In ambito sportivo, in particolare calcistico, si parla di clausola di recesso (o clausola recessoria) per indicare la possibilità da parte di un atleta di recedere unilateralmente dal contratto con la propria società sportiva di appartenenza, dietro il pagamento di una determinata cifra.

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Quanti tipi di risoluzione del contratto esistono?

I casi in cui si verifica la risoluzione del contratto come previsti e disciplinati dal codice civile sono tre: la risoluzione per inadempimento; per impossibilità sopravvenuta e per eccessiva onerosità.

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Cosa significa il rapporto di lavoro si risolve automaticamente?

La clausola risolutiva non prescinde dall'inadempimento ma lo presuppone, rendendo automatica la risoluzione del contratto senza necessità di indagare sull'importanza e gravità dell'inadempimento stesso, occorrendo, ai fini della risoluzione, soltanto che questo sia imputabile alla controparte.

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Che cosa distingue la condizione sospensiva da quella risolutiva?

Dall'articolo 1353 sopra riportato si distinguono due tipi di condizione: quella sospensiva che differisce la produzione degli effetti rispetto al momento di stipula del negozio; quella risolutiva con cui il verificarsi dell'evento oggetto della condizione viene meno l'efficacia del contratto.

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Cosa prevede l'articolo 1341 del codice civile?

1341. (Condizioni generali di contratto). Le condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dell'altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l'ordinaria diligenza.

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Cosa dice l'articolo 1353 del codice civile?

Art. 1353. (Contratto condizionale). Le parti possono subordinare l'efficacia o la risoluzione del contratto o di un singolo patto a un avvenimento futuro e incerto.

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Chi ha un diritto subordinato a condizione sospensiva o risolutiva può disporre in pendenza di questa?

Art. 1357. (Atti di disposizione in pendenza della condizione). Chi ha un diritto subordinato a condizione sospensiva o risolutiva puo' disporne in pendenza di questa; ma gli effetti di ogni atto di disposizione sono subordinati alla stessa condizione.

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Come si chiede la risoluzione del contratto per inadempimento?

La domanda di risoluzione si propone tramite la diffida ad adempiere: la parte inadempiente viene intimata per iscritto ad adempiere entro un congruo termine, con dichiarazione che decorso inutilmente tale termine il contratto si intenderà risolto.

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Quando la condizione si considera avverata?

Art. 1359 c.c. “La condizione si considera avverata qualora sia mancata per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario all'avveramento di essa”.

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Quali sono i tre casi di risoluzione del contratto previsti dal codice civile?

La causa della risoluzione legale si manifesta durante la vita del rapporto obbligatorio per 3 cause che sono previste dal Codice Civile.
  • ​per inadempimento della controparte;
  • impossibilità sopravvenuta di una prestazione;
  • eccessiva onerosità.

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Quando un contratto può essere annullato?

Il contratto è annullabile quando una delle parti era legalmente incapace di contrattare (minore, interdetto, inabilitato) o in caso di incapacità di intendere e di volere della parte. Inoltre, il contratto è annullabile nei casi di errore, violenza minacciata o dolo.

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Chi deve pagare le spese di risoluzione del contratto?

Il pagamento della tassa di 67 euro spetta sempre al locatore, anche nel caso in cui sia stato l'inquilino a chiedere la disdetta. In ogni caso, le due parti si possono accordare per dividere a metà la somma versata: l'onere spetta comunque al locatore, il conduttore può rimborsare metà della tassa.

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Chi può chiedere l'annullamento del contratto?

Dispositivo dell'art. 1441 Codice Civile. L'annullamento del contratto può essere domandato solo dalla parte nel cui interesse è stabilito dalla legge(1). L'incapacità del condannato in istato di interdizione legale può essere fatta valere da chiunque vi ha interesse(2).

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Cosa dice l'articolo 1325 del codice civile?

Art. 1325. (Indicazione dei requisiti). I requisiti del contratto sono: 1) l'accordo delle parti; 2) la causa; 3) l'oggetto; 4) la forma, quando risulta che e' prescritta dalla legge sotto pena di nullita'.

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Cosa invalida un contratto?

Secondo l'articolo 1427 del codice civile, il contraente può chiedere l'annullamento del contratto quando la sua volontà viene alterata dai vizi del consenso, vale a dire, quando il suo consenso è stato dato per errore, estorto con violenza o carpito con dolo.

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