Come vivono oggi i monaci benedettini?

In realtà i monaci vivono in un regime di diritto a cui sono sottomessi gli stessi abati. Il monaco «milita sotto l'abate e la regola» (c. 1,3), sotto l'abate nella misura in cui questi pratica e rispetta la regola: i suoi poteri sono immensi ma come lo sono i suoi stessi doveri.

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Qual è la regola di vita dei monaci benedettini ancora oggi?

I monaci che seguono la regola di San Benedetto, infatti, non devono essere né dei contemplativi dediti unicamente all'orazione, né dei liturgisti che sacrificano tutto all'Ufficio, né degli studiosi, né dei tecnici o degli imprenditori di qualsivoglia genere di lavoro.

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Come vivono i monaci benedettini?

La giornata dei monaci benedettini comprendeva 8 ore di preghiera e 9 di lavoro, in applicazione della formule “Ora et labora”. Alle tre di notte, i monaci lasciavano il loro duro giacigli fatto di tavole su cui avevano riposato per poche ore e si recavano in chiesa, in fila indiana.

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Che vita fanno i monaci benedettini?

La vita all'interno dei monasteri

La loro organizzazione si basava sulla famosa Regola di San Benedetto “Ora et labora”, ovvero “Prega e lavora”. I monaci si svegliavano prestissimo, pregavano, facevano colazione, poi svolgevano i propri lavori, dai più umili a quelli più importanti.

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Come si svolge la vita di un monaco?

La giornata di un monaco

Quando il tempo non era dedicato alla preghiera di gruppo, i monaci leggevano, si dedicavano all'agricoltura e all' allevamento oppure svolgevano altre attività artigianali come ad esempio la pittura o la scultura. Oltre alla preghiera di gruppo però, si svolgeva anche la preghiera individuale.

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Santo Rosario alla Porziuncola con i Frati Minori di Assisi

Cosa fa un monaco benedettino in una giornata?

In tutti i monasteri benedettini vige una precisa organizzazione della giornata, con momenti di preghiera alternati a lettura e lavoro manuale. Il monaco si alza prima dell'alba e si reca in chiesa per la recita dell'ufficio notturno, che termina con le lodi mattutine.

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Come si vive nel monastero?

I monaci vivono una vita di preghiera e di lavoro, spesso manuale, ma con varianti di grande importanza a seconda del periodo storico, dell'ordine e della regola di riferimento, della regione nella quale si trovano. Si trovano monasteri anche presso altre religioni.

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Che lavoro fanno i monaci benedettini?

Per lavoro non si deve intendere, però, solo quello agricolo, ma tutto ciò che riguarda la vita della comunità: dall'allevamento e dalla produzione agricola, alla costruzione, alla manutenzione e alla pulizia del monastero, dalla trascrizione dei codici allo studio.

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Quali attività dovrà svolgere il monaco durante la giornata?

Infatti il compito di ogni monaco, oltre alla preghiera, era anche quello di rendersi utile alla comunità: c'era chi coltivava i campi, chi piantava ulivi e viti, chi bonificava i terreni paludosi, chi raccoglieva le provviste che, nei tempi di carestia, venivano distribuite ai poveri.

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Dove dormono i frati?

Il dormitorio: normalmente si tratta di un'unica stanza, in cui tutti i monaci dormono assieme. Il chiostro: si tratta di una costruzione tipica dei monasteri benedettini, poi divenuta comune in monasteri di altri ordini.

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Cosa fanno i monaci dopo pranzo?

Dopo il pranzo, i monaci riposavano passeggiando nel chiostro, il cortile costruito intorno al pozzo e circondato da un porticato coperto. Quindi passavano altre ore al lavoro fino al vespro, la preghiera serale.

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Chi può diventare monaco?

Secondo il Vinaya, il codice monastico buddhista, una persona può diventare monaco o monaca una volta compiuti i venti anni di età solitamente dopo un periodo di un anno (ma in realtà variabile nelle varie tradizioni, scuole o luoghi geografici) come novizio (sans. śrāmaṇera, pāli sāṃanera).

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Quando si svegliano i monaci?

I monaci si svegliano nel cuore della notte, all'ora sesta, per la preghiera.

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Qual è il motto dei monaci benedettini?

La locuzione latina ora et labora, tradotta letteralmente, significa "prega e lavora", o "prega e fai fatica". È generalmente associata alla Regola benedettina.

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Quanti pasti fanno i monaci?

Inoltre, i monaci potevano bere anche vino, sia pure con moderazione. Di norma, erano previsti due pasti al giorno, ma vi erano momenti particolari dell'anno liturgico in cui erano in vigore il digiuno e l'astinenza.

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Cosa mangiava San Benedetto?

L'alimentazione, si ritiene, fosse composta per un venti per cento da pesce, uova e formaggio, per un diciotto per cento da pane, un venti per cento da vino, un due per cento da spezie e, infine, per un quaranta per cento da legumi, ortaggi e frutta.

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Cosa fanno i monaci all'ora terza?

Normalmente il resto della mattinata è dedicato agli studi sacri o alla lettura spirituale. Gli uffici di Terza, Sesta e Nona, chiamati “Ore Minori”, scandiscono la giornata del monaco, al ritmo di circa ogni due ore, richiamandolo così costantemente alla preghiera.

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Come vive un monaco di clausura?

La clausura

La vita del monaco si svolge all'interno dello spazio claustrale. Nel monastero tutto è organizzato in modo che il monaco non ne debba uscire. Il grande chiostro riunisce le singole celle dove i Padri – o le monache del coro – conducono vita solitaria.

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Cosa bisogna fare per diventare monaco benedettino?

Per diventare monaco bisogna entrare in una comunità e seguire il loro programma che dura un po' di anni. A livello di studi non è impegnativo, il percorso è più incentrato sull'imparare a vivere in comunità. Diversa la questione per il sacerdote. Sono 8 anni di studi in seminario prinpalmente di Storia e Filosofia.

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Quanti sono i monaci benedettini nel mondo?

Per quanto riguarda le benedettine (monache e suore), il loro numero oggi oscilla attorno alle 20.000 unità. Possiamo distinguere sei tappe, nel processo con cui si è impiantata la vita monastica benedettina e cistercense nel Nuovo Mondo.

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Quante volte al giorno pregano i frati?

La Preghiera: la relazione con il Signore è per noi fondamentale, e scandisce sempre le nostre giornate; ci fermiamo almeno 3 volte al giorno per la preghiera, comunitaria e personale, al mattino, a mezzogiorno e alla sera; questa viene modulata a seconda delle comunità, ma deve sempre essere presente; stare con Lui è ...

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Cosa prevede la regola benedettina sul lavoro?

L'ozio è nemico dell'anima, perciò i fratelli devono essere occupati in ore determinate nel lavoro manuale e in altre ore nella lettura divina.

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Che differenza c'è tra un convento e un monastero?

Nello stretto senso canonico della parola, è il luogo dove abitano i religiosi o le religiose di voti solenni. Si dice anche "monastero" o "cenobio". Il convento è casa formata (domus formata), a norma del can.

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Quanto costa dormire in un monastero?

I prezzi sono economici, generalmente sui 40 € la singola con bagno privato e colazione inclusa. Le strutture gestite dalla suore vengono chiamate: case per ferie, hotel-convento, villa, casa.

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Come è fatto un monastero benedettino?

Il Monastero del cinquecento era costituito da un piano interrato, destinato a cantina e deposito delle derrate alimentari e a cucina; e due piani destinati ad accogliere le celle dei monaci, il capitolo, il refettorio, la biblioteca e il parlatorio oltre che il chiostro dei Marmi.

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