Come dormivano i monaci?

Gli antichi dormivano nudi; pero` i monaci devono dormire vestiti, Come risulta da RB. 55,10 i monaci indossavano di notte una "tunica" corrispondente quasi alla nostra camicia e la "cuculla", che non aveva la forma attuale, ma somigliava piuttosto a un'ampia tonaca e arrivava al ginocchio o ai piedi.

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Dove dormivano i monaci?

3 - La scala al dormitorio

Il dormitorio occupava il piano superiore del lato est ed era costituito da un'unica grande sala a due navate dove i monaci, almeno in origine, dormivano in comune, a volte separati da pannelli divisori.

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Quante ore dormono i monaci benedettini?

La giornata dei monaci benedettini comprendeva 8 ore di preghiera e 9 di lavoro, in applicazione della formule “Ora et labora”. Alle tre di notte, i monaci lasciavano il loro duro giacigli fatto di tavole su cui avevano riposato per poche ore e si recavano in chiesa, in fila indiana.

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Cosa fanno i monaci alle ore 13?

Verso le ore 13, il lavoro era stato già interrotto due volte per cantare in chiesa, ma a quell'ora la campanella annunciava il pranzo, a base di verdura, pane, frutta, a volte pesce; la carne era proibita. Si mangiava nel refettorio, in perfetto silenzio, mentre uno dei monaci leggeva testi sacri.

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Cosa facevano i monaci durante la giornata?

La giornata di un monaco

Quando il tempo non era dedicato alla preghiera di gruppo, i monaci leggevano, si dedicavano all'agricoltura e all' allevamento oppure svolgevano altre attività artigianali come ad esempio la pittura o la scultura. Oltre alla preghiera di gruppo però, si svolgeva anche la preghiera individuale.

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MONACO BUDDISTA RIVELA "Come dormire per non svegliarsi MAI più STANCHI"

Quando si svegliano i monaci?

I monaci si svegliano nel cuore della notte, all'ora sesta, per la preghiera.

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Che cosa mangiavano i monaci?

La mensa delle congregazioni monastiche era imbandita con cereali, legumi e verdure, che fungevano da piatto principale, ed erano accompagnati da una libbra di pane bianco fresco al giorno. Inoltre, i monaci potevano bere anche vino, sia pure con moderazione.

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Cosa fa un monaco benedettino in una giornata?

In tutti i monasteri benedettini vige una precisa organizzazione della giornata, con momenti di preghiera alternati a lettura e lavoro manuale. Il monaco si alza prima dell'alba e si reca in chiesa per la recita dell'ufficio notturno, che termina con le lodi mattutine.

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Che differenza c'è tra un convento e un monastero?

Dal monastero al convento

Il convento è perciò una struttura successiva rispetto alle antiche abbazie medievali: generalmente è di dimensioni più modeste, meno complessa sul piano architettonico, ed ha funzioni quasi esclusivamente residenziali.

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Come vive un monaco di clausura?

La clausura

La vita del monaco si svolge all'interno dello spazio claustrale. Nel monastero tutto è organizzato in modo che il monaco non ne debba uscire. Il grande chiostro riunisce le singole celle dove i Padri – o le monache del coro – conducono vita solitaria.

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Come si vive nel monastero?

I monaci vivono una vita di preghiera e di lavoro, spesso manuale, ma con varianti di grande importanza a seconda del periodo storico, dell'ordine e della regola di riferimento, della regione nella quale si trovano. Si trovano monasteri anche presso altre religioni.

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Come vive un monaco?

I monaci riposavano in un dormitorio, giovani e vecchi insieme, stendendosi su un pagliericcio ricoperto di un panno, ed ognuno aveva poi anche diritto ad una coperta e ad un cuscino. L'abito era semplice: ogni monaco riceveva due tuniche e due cocolle leggere per l'estate, ed altrettante di velluto per l'inverno.

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Come si svolgeva la vita nel monastero?

La vita all'interno dei monasteri

La loro organizzazione si basava sulla famosa Regola di San Benedetto “Ora et labora”, ovvero “Prega e lavora”. I monaci si svegliavano prestissimo, pregavano, facevano colazione, poi svolgevano i propri lavori, dai più umili a quelli più importanti.

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Che tipi di monaci ci sono?

I monaci contano 10 ordini, cioè i Benedettini; i Camaldolesi, con 3 congregazioni; i Vallombrosani; i Silvestrini; gli Olivetani; i Benedettini Armeni o Mechitaristi, con 2 congregazioni; i Cisterciensi, con 4 congregazioni; i Certosini; gli Antoniani, con 4 congregazioni; i Basiliani, con 5 congregazioni.

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Quante volte al giorno pregano i frati?

La Preghiera: la relazione con il Signore è per noi fondamentale, e scandisce sempre le nostre giornate; ci fermiamo almeno 3 volte al giorno per la preghiera, comunitaria e personale, al mattino, a mezzogiorno e alla sera; questa viene modulata a seconda delle comunità, ma deve sempre essere presente; stare con Lui è ...

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Come vivevano i primi monaci?

Erano coloro che volevano vivere la loro esperienza religiosa nel più totale isolamento: eremon significa solitario, deserto; anacoresís significa ritirarsi (da solo). Essi si spogliavano di ogni bene materiale, che veniva donato ai poveri o a familiari indigenti, e rinunciavano anche agli affetti più intimi.

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Qual è la differenza tra monaci e frati?

Che differenza c'è tra un prete e un monaco? Un prete riceve l'ordinazione sacerdotale, mentre un monaco fa i voti di povertà, obbedienza e castità come i frati (ma i frati non vivono una vita ritirata come i monaci). Però considera che un frate può anche essere ordinato sacerdote.

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Come vivono oggi i monaci benedettini?

La vita monastica non appartiene al passato né al futuro; essa vuole essere vissuta nel presente puro e semplice. Si profila in questo modo un'opzione «cari- smatica», se cosi si può dire. Si tratta, in effetti, di vivere giorno per giorno l'opera dello Spirito: il mona- co benedettino d'Europa, oggi!

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Come si chiama la casa dei frati?

Per gli stessi motivi la casa prende il nome di monastero se appartiene a un ordine monastico oppure a un ordine mendicante femminile e i residenti consacrati si chiamano monaci; convento se appartiene a un ordine mendicante maschile, a un istituto di chierici regolari o a una società di vita apostolica e i residenti ...

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Come vestivano i monaci?

L'abito era costituito da una tonaca di lana, di derivazione romana, fermata in vita da una cintura o da una corda, e sopra la cocolla, che è una sopraveste con ampie maniche e cappuccio e che veniva indossata in momenti particolari, come le sacre funzioni nel coro e anche per le uscite dal monastero, che dovevano ...

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Cosa usavano i monaci per scrivere?

Per scrivere si usavano piume di uccello.

Per indurirle, venivano prima inumidite con l'acqua e poi sotterrate sotto la sabbia calda. Infine, la punta veniva affilata con un coltello. Per ottenere l'inchiostro rosso impiegato nei manoscritti si ricorreva al minio (ossido di piombo).

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Come vivono i monaci di oggi?

In realtà i monaci vivono in un regime di diritto a cui sono sottomessi gli stessi abati. Il monaco «milita sotto l'abate e la regola» (c. 1,3), sotto l'abate nella misura in cui questi pratica e rispetta la regola: i suoi poteri sono immensi ma come lo sono i suoi stessi doveri.

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Quante volte al giorno mangiavano i monaci?

Nei giorni feriali i monaci consumavano un solo pasto, mentre in quelli festivi erano consentiti due pasti principali. Il pranzo del mezzogiorno, che coincideva con l'ora sesta, prevedeva due piatti caldi: la zuppa di legumi e la minestra di verdura e un terzo piatto, la pietanza, serviti a giorni alterni.

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Cosa bevono i monaci?

Il liquore delle Abbazie

Le Gocce imperiali (o Tintura imperiale come viene chiamato il liquore a base di anice prodotto nell'Abbazia di Casamari), diluite in acqua sono un'ottima bevanda dissetante con funzioni digestive.

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Perché ai monaci è proibito il consumo della carne?

La privazione della carne non è solo il rifiuto del cibo in quanto tale ma anche la rinuncia alla società che la carne rappresenta, quella dei nobili, dei bellatores, nonché abbandono della sessualità, che si credeva stimolata da cibi caldi e umidi, come gli alimenti animali, col fine di ricercare dei cibi freddi e ...

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