Chi ha la 104 può fare i turni di notte?
11 OttLegge 104: caregiver e lavoro notturno, l'esonero è permesso con comma 3 e 1. In una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 12649/2013, viene statuito che il caregiver lavoratore che si occupa di un familiare con disabilità può essere esonerato dal lavoro notturno.
Chi può essere esonerato dai turni di notte?
66, prevede che non sono obbligati a prestare lavoro notturno: “la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104, e successive modificazioni” (la medesima disposizione è presente nell'art. 53, comma 3, del D.
Come ottenere l'esenzione dal lavoro notturno?
La richiesta di esonero dal lavoro notturno va presentata al proprio datore di lavoro. Per quanto riguarda, invece, la certificazione dello stato di handicap (ai sensi della Legge n. 104/1992) deve essere richiesta dalla persona con disabilità o da chi ne fa le veci alla ASL di residenza (v. scheda approfondimento).
Come funziona il turno di notte?
Lgs. 532/99). In particolare viene definito come "periodo notturno" un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. In questo periodo rientrano quindi gli orari 22-5, 23-6, 24-7 e, ovviamente, orari di maggiore durata comprendenti i precedenti.
Cosa ti spetta con la 104 art 3 comma 1?
L'INPS, infatti, eroga trattamenti economici alle persone invalide con percentuale di invalidità superiore al 74%. Chi ha una percentuale inferiore a questa soglia ha diritto a richiedere protesi e ausili in maniera gratuita.
LEGGE 104: TUTTO CIÒ CHE DEVI SAPERE -Disabilità e diritti
Che differenza c'è tra 104 comma 1 e comma 3?
La differenza fra comma 3 e comma 1 sta solo nella gravità. Ovvero chi ottiene invalidità comma 3 ha riconosciuta un'invalidità di tipo grave, mentre comma 1 viene riconosciuta solo l'invalidità e non la situazione di gravità.
Chi usufruisce della legge 104 deve necessariamente sapere che non potrà fare determinate cose?
Infatti chi usufruisce della Legge 104 deve necessariamente sapere che non potrà fare determinate cose. La Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento di un lavoratore quando sfrutta i permessi della Legge 104 per fare la spesa oppure andare al mare con la propria famiglia.
Quanti turni di notte si possono fare di seguito?
La legge non parla esplicitamente di quanti turni di notte consecutivi si possono fare. Piuttosto, parla di riposo minimo: il lavoratore ha diritto ad almeno 11 ore consecutive di riposo tra un turno di lavoro e l'altro.
Quando scatta il turno notturno?
532/99). In particolare viene definito come “periodo notturno” un periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. In questo periodo rientrano quindi gli orari 22-5, 23-6, 24-7 e, ovviamente, orari di maggiore durata comprendenti i precedenti.
Quanto viene pagato un turno di notte?
20% di stipendio extra per il lavoro notturno, fino alle ore 22:00; 30% di stipendio aggiuntivo per il lavoro effettuato oltre alle 22:00; 60% di stipendio extra per il lavoro notturno effettuato in periodi festivi, o 35% in caso di riposo compensativo.
Quante notti di fila si possono fare per legge?
A differenza del passato, col nuovo contratto, possono essere previste due notti "pesanti " consecutive fruendo di un normale riposo di 16 ore tra la prima e la seconda notte, quando, come nel caso in esame, si proviene da un RFR.
Chi è esente dalla visita fiscale?
Premesso che l'esonero dalla reperibilità può essere concesso solo qualora il quadro morboso è sotteso o connesso alle patologie che hanno determinato la riduzione della capacità lavorativa nella misura pari o superiore al 67%.
Per chi lavora di notte?
Si considerano lavoratori notturni coloro che svolgono attività nel periodo notturno per almeno tre ore durante l'orario di lavoro 'normale' e per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno, nel caso in cui questa condizione non sia disciplinata da un CCNL.
Chi decide i turni di lavoro?
Chi stabilisce i turni di lavoro? A decidere i turni di lavoro sono gli accordi tra le parti, sempre che siano rispettati i limiti di durata che abbiamo indicato prima. Quindi, è al momento dell'assunzione che il datore di lavoro indica al dipendente l'orario che questi dovrà rispettare.
Quando si considera lavoro a turni?
Lavorare a turni significa organizzare il lavoro in modo tale che i dipendenti lavorino in diversi periodi durante la giornata o la settimana, anziché seguendo il tradizionale orario di lavoro fisso di 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana.
Quante ore notturne si possono fare al mese?
Lavoro notturno: limiti di legge
Per lavorare di notte in modo conforme alle norme di legge il lavoratore non può superare alcune soglie precise. Nel dettaglio, non si possono superare le 8 ore di lavoro notturno ogni 24 ore, una media di riferimento da adeguare alle indicazioni contenute nel proprio CCNL.
Quante notti in un anno per lavoro usurante?
Inoltre per il diritto non si fa la media aritmetica degli anni di lavoro interessati dallo svolgimento del lavoro notturno, ma è necessario avere, per ogni anno di lavoro quel numero di notti richieste: almeno 78 notti lavorate per la quota 97,6. da 72 a 77 notti per la quota 98,6.
Che cosa è il riposo compensativo?
Il riposo compensativo è il permesso di astenersi dal lavoro per “recuperare” ore lavorative svolte in quantità superiore a quella ordinaria prevista e retribuita come da contratto. Si tratta di una previsione di legge che troviamo a partire dalla nostra legge fondamentale: la Costituzione.
In quale circostanza il lavoratore non può essere impiegato per il lavoro notturno?
E' vietato adibire al lavoro notturno:
unico genitore affidatario di figlio convivente sotto i 12 anni; lavoratore o lavoratrice con a carico un disabile ai sensi della Legge 104/92 e m. e i.; minori, sempre assolutamente vietato, tranne per specifiche deroghe ammesse dai CCNL.
Quanti giorni di lavoro si possono fare senza riposo?
Il lavoratore dipendente ogni 7 giorni ha diritto a riposare almeno 24 ore consecutive che si cumulano con le 11 ore giornaliere di riposo. Di solito questo giorno di riposo coincide con la domenica. È possibile lavorare 12 giorni di fila, ma il lavoratore ha diritto a 2 giorni di fila di riposo.
A cosa può portare chi soffre di disturbo del sonno da lavoro a turni?
Conseguenze frequenti sono: la cronica deprivazione del sonno, la presenza di sintomi di insonnia e di eccessiva sonnolenza diurna.
Cosa non puoi fare se hai la 104?
Chi è titolare dei benefici della legge 104 del 1992 non può utilizzare i giorni di permesso dal lavoro per finalità personali, ma deve rimanere a disposizione del soggetto invalido. Questo significa che non può allontanarsi di casa, salvo esigenze connesse all'assistenza stessa.
Cosa non può fare chi ha la 104?
Il principale limite della famosa legge 104 è che la non lo chiarisce espressamente. È prevista solo l'assistenza al familiare disabile, che non deve per forza essere continuativa: in altre parole, non è vietato uscire per prendere una boccata d'aria, o riposarsi per compensare la stanchezza accumulata.
Chi ha la 104 può decidere l'orario di lavoro?
In conclusione, con la legge 104 si può decidere l'orario di lavoro. Occorre però un accordo e una programmazione col datore di lavoro che tengano conto della necessità dell'azienda di pianificare in anticipo le sue attività.
Quanti elettrodomestici si possono acquistare con la legge 104?
La legge non stabilisce un limite specifico per gli acquisti agevolati con detrazione IRPEF e IVA agevolata né un'indicazione specifica su quanti elettrodomestici si possono acquistare con la legge 104.