Chi è in cassa integrazione può fare un altro lavoro?
Sì, è possibile lavorare durante il periodo di cassa integrazione, ma ci sono limiti specifici. Il lavoratore può intraprendere un'altra attività lavorativa, ma ciò potrebbe comportare una riduzione dell'integrazione salariale in proporzione ai proventi dell'altra attività lavorativa.
Quando si è in cassa integrazione si possono fare gli straordinari?
Se si accetta l'assunto della residualità della Cassa integrazione, allora va da sé che l'istituto risulta in linea di principio incompatibile con la possibilità da parte dell'impresa di ricorrere congiuntamente a prestazioni di lavoro straordinario.
Chi è in cassa può fare un lavoro a termine o intermittente?
Se il reddito percepito dall'attività di lavoro è inferiore al trattamento di cassa integrazione, il lavoratore avrà diritto a percepire la relativa differenza. La nuova attività di lavoro, per essere compatibile con la cassa integrazione, deve essere comunque a termine o intermittente.
Quando si è in cassa integrazione si può andare in malattia?
Per gli eventi di malattia che si verificano durante la Cassa integrazione con sospensione a zero ore prevale sempre quest'ultima e il lavoratore non è nemmeno tenuto a comunicare all'INPS e al datore di lavoro lo stato di malattia.
Chi è in cassa integrazione può essere licenziato?
Il divieto di licenziare rimane fino al termine della cassa integrazione.
Si può fare un altro lavoro in cassa integrazione? | IL LAVORO IN 5 MINUTI
Chi è in cassa integrazione matura la pensione?
Ho diritto al versamento dei contributi durante la cassa integrazione? I periodi di sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per i quali è ammessa l'integrazione salariale sono riconosciuti utili ai fini del diritto e della misura alla pensione anticipata o di vecchiaia.
Che obblighi ha il lavoratore in cassa integrazione?
Durante il periodo di cassa integrazione il lavoratore ha un obbligo di disponibilita` in quanto, anche se sospeso, resta ugualmente alle dipendenze del datore di lavoro per cui, se convocato, e` tenuto a riprendere servizio anche prima della scadenza della sospensione programmata.
Quanto incide la cassa integrazione sulla pensione?
Pensione e cassa integrazione: come incide l'ammortizzatore sociale sul diritto e sull'importo della pensione? Rispondiamo subito dicendo che, anche i periodi vissuti in cassa integrazione sono utili ai fini del diritto alla pensione e partecipano al calcolo dell'importo dell'assegno.
Che differenza c'è tra cassa integrazione ordinaria e cassa integrazione straordinaria?
A differenza della Cassa Integrazione Ordinaria, quella straordinaria non è collegata a eventi esterni e imprevedibili, ma a situazioni legate all'attività dell'azienda stessa, come nel caso di conversioni della produzione, revisione della struttura organizzativa o tecnologica.
Chi paga i contributi in cassa integrazione?
Altro punto fondamentale da sottolineare è l'aliquota percentuale riconosciuta ai lavoratori in cassa integrazione. La regola generale prevede che i lavoratori dipendente devono corrispondere mensilmente all'Inps un'aliquota contributiva del 9,19%, che viene sottratta direttamente dal datore di lavoro in busta paga.
Quante ore di lavoro consecutive si possono fare?
orario massimo: è stabilito dai contratti collettivi Apre in una nuova scheda di lavoro, ma la durata media dell'orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario.
Cosa non si matura con la cassa integrazione?
Come precisato dalla normativa e dalle circolari amministrative, durante le ore di cassa integrazione o FIS, in cui non viene svolta la prestazione, le ferie non maturano e i termini per il loro godimento sono automaticamente prorogati.
Quanto paga il datore di lavoro per la cassa integrazione?
L'indennità di cassa integrazione è pari all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate. L'importo viene corrisposto nel limite di un massimale, rivalutabile di anno in anno in base agli indici dei prezzi al consumo accertati dall'ISTAT.
Quanto si prende di pensione a 67 anni con 25 anni di contributi?
Con 25 anni di contributi, calcolati interamente con il sistema contributivo, considerando un'età di 67 anni e una retribuzione lorda annua di 35.000 euro, si avrebbe una pensione di 16.525 euro lordi annui, equivalente a circa 1.270 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 800 euro netti al mese.
Quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi e 67 anni di età?
Per l'anno 2024, quindi, si può accedere alla pensione di vecchiaia: con almeno 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. se l'importo della pensione (importo soglia) non è inferiore a euro 534,41.
Come funzionano le ferie con la cassa integrazione?
Il Ministero stabilisce, che in caso di totale cassa integrazione, le ferie maturate e non godute prima della sospensione del lavoro, siano posticipate alla ripresa dell'attività produttiva.
Quanto ammonta la pensione di vecchiaia con 30 anni di contributi?
Con una retribuzione lorda annua di 26.000 euro maturerà una pensione netta mensile di circa 850 euro, mentre con una retribuzione lorda annua di 23.000 euro spetta una pensione di 760 euro netti al mese.
Quanto ammonta la pensione di vecchiaia con 35 anni di contributi?
Ad esempio, una lavoratrice di 60 anni di età, con 35 anni di contributi e una retribuzione lorda annua di 28.000 euro, percepirebbe una pensione lorda annua di 14.925 euro, circa 800 euro netti al mese.
Quanto si perde di pensione con un anno di NASPI?
Concludendo, come abbiamo visto, la NASPI non provoca danni economici nel calcolo delle pensioni!
Quando si è in cassa integrazione bisogna dare il preavviso?
101 del 2.02.2024. Secondo i giudici toscani, anche se sei in CIGS, e quindi con FIS (Fondo di integrazione salariale) devi comunque dare il preavviso prima di licenziarti.
Quanto costa all'azienda la cassa integrazione ordinaria?
Il contributo invariato resta pari al 9% ; 12% o 15% a secondo del numero di settimane fruite nel quinquennio mobile della retribuzione persa, e al 4% delle retribuzioni perse per il Fondo di integrazione salariale.