Chi deve prescrivere le cure termali?
È il medico prescrittore (medico di medicina generale, pediatra di libera scelta o specialista in una delle branche attinenti alle patologie curabili) che, su richiesta dell'interessato, indica sulla ricetta di prescrizione il diritto all'esenzione totale o parziale ed il relativo codice.
Quale medico prescrive le cure termali?
Per accedere ai trattamenti termali a carico del SSN, è necessaria la prescrizione del proprio medico di famiglia o di uno specialista, con l'indicazione della patologia e del ciclo di cura da erogare.
Come farsi prescrivere le terme?
Per accedere alle cure termali tramite il S.S.N. è necessario rivolgersi al proprio medico di base, che rilascerà su apposito modulo USSL la prescrizione che deve riportare la patologia del paziente, l'indicazione terapeutica ed il numero delle cure.
Chi ha diritto alle cure termali in convenzione?
Cittadini sotto i 6 anni e sopra i 65 anni con reddito che rientra nella normativa vigente.
Quali patologie danno diritto alle cure termali?
Diagnosi e cure termali ammesse in convenzione con il SSN:
Disfunzione Tubarica, Ipoacusia, Sordità mista, Sordità rinogena, Stenosi tubarica, Tubarite, Otite catarrale cr., Otite purulenta cr., Catarro tubarico.
Le cure termali sono efficaci? | Prof. Marco Vitale
Quali cure termali passa l'Inps?
Convenzioni. Il Centro Termale è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per le patologie: artro-reumatiche (fangobalneoterapia), dermatologiche (balneoterapia), vascolari (percorso flebologico), otorinolaringoiatriche (cura inalatoria), gastroenteriche e delle vie urinarie (cura idropinica).
Come avere cure termali Inps?
Per effettuare le cure termali attraverso l'INPS occorre presentare domanda dal 1 gennaio al 30 settembre di ogni anno, presso la sede INPS di residenza del lavoratore, esclusivamente in modalità telematica.
Quando è meglio fare le cure termali?
È consigliabile praticare nell'anno due cicli di cura preferibilmente in primavera ed in autunno.
Quali sono le migliori terme per artrosi?
La fangoterapia e il fango delle Terme di Abano e Montegrotto, un prodotto termale con caratteristiche ben definite ed ineccepibili, per quello che riguarda la sua validità scientifica, entrano a pieno titolo in tutte le fasi del processo di trattamento dell'artrosi.
Che documenti servono per le terme?
Tutti gli utenti che effettueranno le cure termali devono essere muniti di ricetta medica (ROSSA), e obbligatoriamente, di copia della carta di identità e della tessera sanitaria non scadute.
Quali sono i servizi termali a carico del Servizio Sanitario Nazionale?
Tra queste ricordiamo le inalazioni, utili nel caso di patologie delle vie respiratorie; la fangobalneoterapia, atta a trattare diversi disturbi, come artrosi o fibromialgia; e ancora la riabilitazione vascolare, le cure otorinolaringoiatriche tramite l'uso delle insufflazioni, e la riabilitazione respiratoria.
Quali terapie sono convenzionate?
- Elettrostimolazioni.
- Ginnastica dolce per anziani.
- Infrarossi.
- Rieducazione funzionale.
- Rieducazione motoria.
- Rieducazione neuromotoria.
A cosa fanno bene le cure termali?
Vengono usate per il trattamento di disturbi articolari, reumatici e vascolari. Vengono indicate anche in caso di disturbi respiratori e digestivi.
Quanti giorni cure termali?
Il periodo di cure termali deve essere fruito dal lavoratore entro 30 giorni dalla richiesta medica e tra la concessione del periodo per cure termali e il godimento di un periodo di ferie deve obbligatoriamente trascorrere un periodo di almeno 15 giorni.
Quanto durano le cure termali?
Le cure termali hanno una durata complessiva di 12 giorni, con 1 giorno di sospensione a metà cura. È importante non interrompere le cure per non vanificarne l'effetto positivo.
Quali cure termali per artrite reumatoide?
I trattamenti più diffusi per curare le malattie reumatiche sono la fangoterapia e la balneoterapia, che in entrambi i casi si rivelano ottimi mezzi sia a fini riabilitativi che benefici grazie alle loro proprietà analgesiche e miorilassanti derivanti dall'elevata temperatura.
Dove si trovano le migliori terme in Italia?
- Bagni di Bormio per una SPA da sogno. ...
- Riva del Garda ed è subito terme e relax. ...
- Saturnia, terme di un altro pianeta. ...
- Terme a Ischia: un'isola fra mare e fuoco. ...
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- Montecatini Terme, bellezza e vanità
Quali sono le migliori terme per l'osteoporosi?
Numerosi studi hanno dimostrato che i trattamenti termali di balneo e fangoterapia, in particolare con l'acqua di Salsomaggiore, sono indicati per pazienti con osteoporosi ed addirittura migliorare la composizione e la robustezza delle ossa.
Cosa non fare prima di andare alle terme?
Meglio evitare formaggi, salumi, cotture elaborate, dolci e bevande gassate. A colazione, un esempio su tutti, va bene del the verde o una tisana, pane integrale, un velo di composta di frutta e un cucchiaio di frutta secca come noci o mandorle, ecc.
Chi ha diritto alle terme?
Hanno diritto ai permessi per cure termali i lavoratori (dipendenti ed autonomi) iscritti all'INPS, eccetto i titolari di pensione in via definitiva e i familiari a carico.
Quante volte bisogna andare alle terme?
La terapia inalatoria domiciliare è consigliabile come secondo ciclo annuale, dopo un primo ciclo alle Terme, nei casi in cui il secondo ciclo alle Terme non sia possibile; oppure è ovviamente consigliabile quando non sia per nulla possibile, per vari motivi, accedere alle Terme.
Chi ha diritto ai fanghi termali?
Vengono fatti rientrare in questa categoria: invalidi per causa di guerra e di servizio, ciechi, sordomuti e invalidi civili con una percentuale superiore ai due terzi, invalidi del lavoro.
Chi non può fare la fangoterapia?
Nei pazienti con insufficienza venosa degli arti inferiori si sconsiglia l'applicazione dei fanghi in sede malleolare. La fangoterapia estesa è controindicata ai pazienti con severa insufficienza cardiaca o renale o epatica oppure in caso di insufficienza venosa.
Chi ha diritto alla Fisioterapia gratuita?
Titolari di pensione sociale e loro familiari a carico; disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a € 8.263,31, incrementato fino a € 11.362,05 in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico.