A cosa si riferisce l'articolo 1341 del codice civile?

1341. (Condizioni generali di contratto). Le condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dell'altro, se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l'ordinaria diligenza.

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Cosa prevede l'articolo 1341 del codice civile?

Le condizioni generali di contratto [1342, 1679, 2211] predisposte da uno dei contraenti(1) sono efficaci nei confronti dell'altro, se al momento della conclusione del contratto(2) questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l'ordinaria diligenza [1176, 1370].

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Cosa prevede l'articolo 1342 del codice civile?

1342 dà prevalenza alle clausole manoscritte su quelle stampate; e in realtà tutela l'esigenza della buona fede, perché questa impone che l'accordo contrattuale debba considerarsi formato solo su quelle pattuizioni di cui il contraente possa ragionevolmente aver avuta, da uomo di media intelligenza, chiara coscienza.

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Quale tutela prevede il secondo comma dell'art 1341c C contro le clausole vessatorie?

Una tutela contro le clausole vessatorie si rinviene altresì all'interno del Codice Civile, che agli artt. 1341 e 1342 disciplina l'efficacia delle condizioni generali di contratto e dispone una tutela del contraente che sottoscrive moduli o formulari.

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Quale funzione ha la doppia sottoscrizione prevista dall'art 1341 cc?

Si prevede, così, un meccanismo basato su una “doppia sottoscrizione”: con la prima, l'aderente manifesta la volontà di accettare il contenuto delle condizioni generali di contratto “non onerose”, con la seconda, da apporsi in modo “specifico”, approva il contenuto di quelle vessatorie.

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Le clausole vessatorie tra imprese e consumatori

Cosa dicono gli articoli 1341 e 1342 del codice civile?

Gli artt. 1341 e 1342 cod. civ. si applicano ai contratti di adesione stipulati da qualsivoglia soggetto, purché siano volti a disciplinare una serie indefinita di rapporti (oltre che unilateralmente predisposti), ma non occorre che siano parti contrattuali un consumatore e un professionista.

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Cosa si fa in caso di una clausola vessatoria?

Cosa fare in presenza di una clausola vessatoria

L'art. 37 del Codice del Consumo prevede la cosiddetta azione inibitoria. Si tratta di un procedimento giudiziario che può essere instaurato ad esempio dalle associazioni a tutela dei consumatori proprio al fine di tutelare i consumatori dalle clausole abusive.

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Quando la clausola penale e vessatoria?

Sono vessatorie le clausole che prevedono a carico del cliente inadempiente o in ritardo nell'adempimento l'applicazione di penali spropositate. Una penale puo' essere spropositata perche' di ammontare eccessivo, sia in se' stessa sia rispetto a cio' che effettivamente e' stato concluso a seguito del contratto.

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Quando una clausola vessatoria e nulla?

Vessatorie le clausole che prevedono il recesso solo a favore del predisponente. È sempre nullo il patto con cui si stabiliscono termini di decadenza che rendono eccessivamente difficile a una delle parti l'esercizio del diritto (art. 2965 c.c.).

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Quale sanzione prevista in caso di clausola vessatoria?

37 bis, co. 2 bis, l'AGCM che accerti l'utilizzo di una clausola vessatoria nei contratti tra Professionista e Consumatore applica al Professionista una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 euro a 10.000.000 euro.

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Quale articolo del codice civile ha come oggetto la conclusione del contratto?

1326. (Conclusione del contratto). Il contratto e' concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell'accettazione dell'altra parte. L'accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente necessario secondo la natura dell'affare o secondo gli usi.

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Quando una clausola contrattuale è nulla?

È nullo in contratto che è contrario ad una norma imperativa, per tale dovendosi intendere quella che deve necessariamente essere osservata e che non può essere derogata. È il caso, ad esempio, delle norme penali.

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Quale articolo del codice civile definisce il contratto?

Art. 1321. (Nozione). Il contratto e' l'accordo di due o piu' parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.

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Come riconoscere le clausole vessatorie?

33 ha previsto delle ipotesi specifiche di clausole vessatorie nel contratto tra professionista e consumatore. Si considerano vessatorie, malgrado la buona fede, infatti, quelle clausole che “determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto”.

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Cosa comporta la mancata approvazione per iscritto delle clausole vessatorie?

La mancata specifica approvazione per iscritto delle clausole vessatorie indicate dall'articolo 1341 del Codice Civile, né comporta la nullità, eccepibile da chiunque vi abbia interesse e rilevabile d'ufficio. Praticamente tali clausole non hanno alcun valore contrattuale.

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Come si firmano le clausole vessatorie?

La norma (art 1341, comma 2, codice civile) richiede testualmente la formulazione delle clausole vessatorie per iscritto e la loro specifica approvazione per iscritto: “In ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto […]”.

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Quando le clausole sono abusive?

Una clausola contrattuale, che non è stata oggetto di negoziato individuale, si considera abusiva se, malgrado il requisito della buona fede, determina, a danno del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto.»

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Quando le clausole vessatorie non sono nulle?

Come abbiamo detto, una clausola vessatoria non rende nullo tutto il contratto, ma soltanto la clausola stessa. Ad ogni modo, è necessario agire in via giudiziale per potersi tutelare. Soltanto un giudice, infatti, può accertare la vessatorietà della clausola in oggetto.

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Quando una clausola e abusiva?

Sono le clausole che, apposte ai contratti del consumatore stipulati tra un professionista e un consumatore, determinano a danno di quest'ultimo un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto.

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Quali sono secondo il codice civile le clausole vessatorie?

L'art. 33 cod. cons. definisce come vessatorie quelle clausole che “nel contratto concluso tra il consumatore e il professionista, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto”, rendono gravosa la sua posizione.

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A cosa serve la clausola?

È un elemento del contratto: essa indica le singole disposizioni in cui si concreta l'accordo. Generalmente, le (—) sono concordate dalle parti, ma l'art. 1339 c.c. prevede i casi di inserzione automatica ex lege, anche in sostituzione di (—) difformi apposte dalle parti.

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In quale fonte normativa viene definita la clausola vessatoria?

Ai sensi dell'art. 33, comma 1, del Codice del consumo, si considerano vessatorie (nel contratto concluso tra professionista e consumatore) le clausole che, malgrado la buona fede, determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi del contratto (33).

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Quali sono le clausole vessatorie in un contratto di mutuo?

Sono vessatorie le clausole di compensazione automatica, quelle cioè che consentono alla banca di trattenere somme dal conto corrente del debitore per recuperare eventuali crediti derivanti da altri rapporti, come finanziamenti e mutui.

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A quale autorità è riconosciuta competenza in materia di clausole vessatorie nei contratti B2C?

206 (recante il Codice del consumo) l'art. 37-bis, che istituisce un sistema di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie nei contratti tra imprese e consumatori (cc. dd contratti “B2C” ovvero Business to Consumer, nel linguaggio della normativa europea) e lo affida alla competenza all'AGCM.

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Che cosa prevede la legge per riconoscere la validità dell'applicazione delle clausole vessatorie?

La vessatorietà di una clausola viene stabilita tenendo conto della natura del bene o del servizio oggetto del contratto, sulla base delle circostanze esistenti al momento della sua conclusione, delle altre clausole contenute nello stesso ovvero in altro contratto ad esso collegato (art. 34).

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